Bell_39_Italia_-_Maggio_2016

(Maria Cristina Aguiar) #1
❶ Navate
Da un quadriportico,
forse a due livelli, che
cingeva un cortile con
impluvium sono state
ricavate le tre navate.
❷ Apparati decorativi
Tutto l’interno, dalle
cappelle ai pilastri, è
decorato da 250 metri
quadrati di pitture
dal VI all’VIII secolo.
❸ Presbiterio
Fu consacrato al culto
cristiano già agli inizi del
VI secolo, prima della
fondazione della chiesa.
A destra dell’abside
la parete palinsesto
conserva quattro strati
pittorici sovrapposti.
❹ Cappella di Teodoto
Teodoto, alto funzionario
della corte papale,
la fece decorare con
un ciclo pittorico
dedicato ai santi Quirico
e Giulitta (741-752).
❺ Cappella dei Santi Medici
È ornata dalle immagini
dei guaritori cristiani
(inizi VIII secolo).
Vi si praticava il rito
dell’incubatio: i malati
dormivano qui sperando
che i santi portassero
loro conforto in sogno.

❻ Atrio
In origine era forse la
biblioteca di Domiziano
e ospitava i diplomi
imperiali. Nel X-XI
secolo fu trasformata
in chiesa dedicata
a Sant’Antonio.
❼ Aula occidentale
La più imponente del
complesso domizianeo;
restano ancora in piedi
le pareti alte 30 metri,
con ampie nicchie
destinate alle statue.
❽ Oratorio dei
Quaranta Martiri
Fondato intorno al 570
dall’orafo Amantius e
dalla moglie Ypolita. Gli
affreschi rappresentano
il martirio di 40 soldati
romani condannati a
morire in un lago gelato.
❾ Rampa di Domiziano
Monumentale accesso
dal Foro al palazzo
imperiale sul Palatino.
Sono stati ripristinati e
aperti al pubblico quattro
dei sei tornanti originali.
❿ Domus Tiberiana
Sostruzioni del palazzo
di Tiberio, nel quale
papa Giovanni VII trasferì
la sua residenza,
lasciando il Laterano.

ROMA Basilica di Santa Maria Antiqua


UNA CHIESA


NEL PALAZZO


IMPERIALE


La basilica è nata ai piedi del Palatino
dalla trasformazione di alcuni
ambienti monumentali collegati
alla residenza di Domiziano
Illustrazioni di Francesco Corni

La fondazione di Santa Maria Antiqua è datata
agli anni 60-70 del VI secolo sulla base di alcune
monete con l’effigie dell’imperatore Giustino II
(565-578) ritrovate sotto una colonna. Con papa
Giovanni VII (705-707) la chiesa diventa basilica
e cappella palatina; viene poi abbandonata
dopo il terremoto dell’847. Nel 1702 l’abside
viene casualmente riscoperta e poi di nuovo
interrata. Solo nel 1900 Giacomo Boni riporta
alla luce la basilica con l’oratorio dei Quaranta
Martiri, sacrificando la soprastante chiesa
barocca di Santa Maria Liberatrice.

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