44 | CIAK
DOSCAR COSULICH
«Questa piattaforma nasce con l’idea di co-
stituire quella library che ci era stata richiesta
negli anni dai frequentatori del Trieste Scien-
ce+Fiction Festival. Il progetto SciFi Club of-
fre l’opportunità di vedere (o rivedere) i film
programmati nel corso delle venti edizioni
della nostra manifestazione, con particolare
attenzione a quelli che, dopo essere passati nel
palinsesto principale, o nelle retrospettive del
festival, non hanno poi mai avuto distribuzione
italiana, risultando praticamente introvabili».
Daniele Terzoli, presidente dellaCappella
Undergrounde direttore delTrieste Science+-
Fiction Festivalnon nasconde la soddisfazione
per la creazione di questo spazio virtuale che,
dice, «dedichiamo al cinema di fantascienza in-
dipendente, a quelle produzioni che provengono
da cinque continenti che sono state realizzate nel
corso degli anni 2000, insieme alle gemme più
rare della science fiction del ventesimo secolo».
SciFiClub.it,inpartnershipconMYmovies,
è online (solo sul territorio italiano) con una
library iniziale di 20 titoli selezionati tra lun-
gometraggi e corti vincitori della manifesta-
zione triestina, che ha festeggiato il ventesimo
anniversario nel 2020. I film sono disponibili
in versione originale con sottotitoli italiani
e per accedere alla piattaforma è possibile
sottoscrivere unabbonamento mensile di
€ 5,90, oppure unabbonamento semestrale
di € 29,90, che comprende i gadget ufficiali
del Festival, ovvero l’indispensabile “kit di
sopravvivenza nello spazio”.
« Non siamo, né puntiamo ad essere, la Netflix
della fantascienza», puntualizza Terzoli, «per-
chésiamoconscichelanostraoffertaèrivoltain
primis alla nostra fan base e, anche per questo,
in aggiunta ai venti titoli già in piattaforma,
abbiamogiàinprogrammanewentrysetti-
manali, con appuntamenti a orari definiti col
pubblico, in cui presenteremo queste proiezioni
virtuali, dove gli spettatori potranno chatta-
re e confrontarsi con noi e tra di loro». Se si
chiede a Terzoli quale sia il suofilmdelcuore
tra quelli in piattaforma il direttore prima si
schermisce («è come quando ti chiedono a chi
dei tuoi figli vuoi più bene»), ma poi non esita
nell’indicare in «Monsters,filmd’esordiodi
Gareth Edwards vincitore nel 2011 a Trieste,
l’opera più rappresentativa della nostra filosofia.
Quel film indipendente, girato con una troupe
di soli quattro tecnici da Edwards, che poi si è
potuto permettere di dedicare un intero anno
dellavitaafarsidasologlieffettispeciali,èstato
il biglietto da visita che gli ha dato l’accesso alla
regia di mega-blockbuster mondiali comeRogue
One: A Star Wars StoryeGodzilla». Ma non
tutti i grandi registi indipendenti riescono (o
vogliono) fare il grande salto alle produzioni
delle major, dove l’incremento del budget a
disposizione, forzatamente, riduce la possi-
bilità del regista di controllo sull’opera, ecco
allora altri due suggerimenti per avvicinarsi
alla fantascienza menomainstreampresente
in piattaforma:
«Il corto nigerianoHello, rain di C. J. Obasi è
la trasposizione cinematografica del racconto
Hello, Motodi Nnedi Okorafor, vincitore dei
premi World Fantasy, Nebula e Hugo: una corsa
sfrenata tra stregoneria, scienza, sorellanza e
super criminalità, in uno splendido esempio
di afro-futurismo.Embersdi Claire Carré,
presenta invece un’attualissima e provocatoria
pandemia dove nessuno ricorda più nulla. È
una perdita della memoria che porta a non
ricordare nemmeno cosa sia successo il giorno
prima e la società collassa mentre, ad esempio,
ogni giorno, al risveglio, nessuno sa se la persona
alsuofiancosiaomenoilpropriocompagno,
ocompagna».
Il resto è tutto da scoprire, o riscoprire, sulla
piattaforma.
Il Trieste Science+Fiction Festival ha creato una piattaforma con
i titoli migliori della storia della rassegna, spesso rimasti senza
distribuzione: «Non saremo la Netflix della fantascienza»
NASCE LO SCIFI CLUB
MAGGIO IN STREAMING
Una scena diMonsters.
Un'immagine tratta daEmbers.
La locandina di
Hello, rain.