Dove - Maggio 2016

(coco) #1
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la strada è il viaggio SVIZZERA

zera, su progetto dell’architetto Roger diener. Si ammira-
no capolavori di Picasso, tra i quali un Ritratto di Dora
Maar, di Klee, Cézanne, monet, Kandinsky, matisse.
di nuovo in auto, percorrendo la strada 2b si costeggia
il lago dei Quattro Cantoni in un susseguirsi di immagini
da cartolina, attraverso le storiche mete turistiche di We g -
gis e Vitznau, dominate dal Rigi. La strada corre tra le col-
line fino a Einsiedeln, convento medioevale, che dal ‘700
ha assunto l’attuale forma barocca. il cuore è la Klosterkir-
che, l’abbazia decorata da stucchi, volute e affreschi che
custodisce una delle più famose Madonne nere d’europa.
Si visitano le abitazioni e i luoghi di lavoro dei monaci, la
scuola, la biblioteca, le scuderie.

pizzi e grandi terme
da qui il Grand Tour indirizza verso il nord: Zurigo,
Winterthur, Sciaffusa. ma si può puntare a St. Gallen, cit-
tà intitolata al monaco irlandese che la fondò intorno al


  1. È un piacere perdersi nel centro dai palazzi baroc-
    chi, con decori e bovindi. Stupisce la facciata a due torri
    della Cattedrale, con l’interno finemente decorato. il gio-
    iello cittadino è la biblioteca abbaziale, un capolavoro del
    Xviii secolo che custodisce documenti risalenti al iX e X
    secolo. San gallo è anche sinonimo di un famoso merlet-
    to, tornato oggi di gran moda. in città la tradizione risale al
    Xiv secolo, come testimonia il museo del tessile. Lo slan-
    cio verso il contemporaneo è open air: Stadt Lounge è un
    progetto dell’artista svizzera Pipilotti Rist e dell’architetto


Carlos martinez, che hanno creato un salotto cittadino fo-
derando di rosso piazze e vie del quartiere Bleicheli. L’in-
novazione tocca anche l’hôtellerie. L’hotel Dom, minima-
le, partecipa a un progetto per l’inserimento lavorativo e ha
in organico 55 persone con varie disabilità; il Militärkan-
tine, con un ottimo ristorante vegetariano, ha trasformato
una mensa militare dei primi del ‘900 in 21 stanze arredate
con pezzi che hanno fatto la storia del design scandinavo.
Curve morbide tra le colline fiorite portano a Stein,
all’Appenzeller Schaukäserei, per fare scorta dei saporiti
formaggi. La vera sorpresa è Appenzell, dominato da col-
line che si alternano alle falesie dell’alpstein: nel centro si
susseguono case in legno dipinte e insegne in ferro battuto
di botteghe e locande. Le vetrine di Flauderei invitano a
entrare: è il muovo negozio dell’azienda locale di acqua
minerale, che propone anche praline e bevande al sambu-
co. da Locher la specialità è invece la birra, prodotta da
cinque generazioni con acqua di sorgente. ma quello di
cui va particolarmente fiera maria Hamm, guida di monta-
gna, è la Landsgemeinde. “È una forma di democrazia uni-
ca al mondo. L’ultima domenica di aprile ci riuniamo sulla
piazza e votiamo per alzata di mano leggi e spese”. Una
consultazione le cui origini risalgono a ben 1.500 anni fa.
È una degustazione d’eccellenza anche quella della
tappa successiva, a Malans, nei grigioni. Per arrivarci,
si tocca il passo Schwägalp, con vista sul massiccio del
Säntis, per poi scendere tra i prati al Liechtenstein e alla
valle del Reno. Chi viaggia con i bimbi non si perda una

dragon ride, la
cabina della funivia
che da Kriens porta
al massiccio del
pilatus. Inaugurata
nell’aprile 2015,
copre un percorso
1.387 metri, con
un dislivello di
647 metri, in tre
minuti e mezzo e
raggiunge i 2.132
metri della vetta.
Da qui la vista
spazia sulle 73
cime delle alpi.

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