Dialect Poetry of Southern Italy (Italian Poetry in Translation Book 2)

(Marcin) #1

Si se licenzia, nun c’è che fa’,
nun torna a nascere, nun vene cchiù!”
Capodimonte ─ Sotto questi alberi vecchi ballavano / le
donne più belle, cento anni fa, / quando s’usavano ventagli
d’avorio, / polvere di cipria e falpalà. / Violini e flauti si
mettevano / a sospirare per l’aria tenera, / le ammiccavano
gli occhi delle donne, / pieni di malizia, di qua e di là... /
Ma quest’epoca non può tornare, / non allarmiamoci, per
carità! / Oggi non mancano le donne belle, / più belle di
quelle là!... / In mezzo agli alberi queste statue di marmo /
vogliono, affacciandosi, sentir cantare, / vogliono questa
musica passeri e merli, / risvegliati, sentire per imparare. /
Dice questa musica, sull’onda di un valzer: / “Figliole,
spassatevela, che è tempo! / Se sentite palpitare forte i cuori
degli uomini, / fateci caso, sentite me! / Gli anni che
passano chi può riprenderseli? / Chi può trattenere la
gioventù? / Se se ne va, non c’è rimedio, / non torna a
nascere, non viene più!”

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