Dialect Poetry of Southern Italy (Italian Poetry in Translation Book 2)

(Marcin) #1

mmischète com’a ghiòmmere di pice
a pulle senza pére e senza scille.
Pó come nd’i muntagne ti rispònnene
tante voce si ièttese nu grire,
E quando son nel vico del Barone vi girano la bara piano
piano; / son piú vicine ancora quelle grida / scoppiate
dentro a un mare di sospiri: / “Oh sventura mia grande, oh
bene della mamma”. // La croce quasi tocca le finestre / e
quelli che vi piangono affacciatl; / rlempie la via la folla
come il mare / che sale annerito. / Poi, quando sono in
piazza, piú affogato, / lo senti, e a la lunga, un altro grido: /
“Bene del padre suo, bene del padre”, / tanto che ora
cambiano colore, / in quelle facce gonfie, bianche e rosse, /
preti e chierichetti che ricantano / piú sinceri e piú forte poi
di un tuono. / Ti spaventi che i vetri dei balconi / nell’“apri
e chiudi” tremano e lampeggiano; / che pure i sassi piangon
nelle strade / con tutte le altre cose, e vi boccheggiano /
cristiani senza braccia e senza gambe / ansiosi di fuggir ma
che si rotolano / mescolati ─ gomitoli di pece ─ / a uccelli
senza zampe e senza ali. // Poi come tra i monti rispondono
/ tante voci se tu vi getti un grido, / ti pare che un rintocco
di campana /

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