La fuga dalla morte

(Andrzej Budzinski) #1

cosa relativa. Questo che per me è bello, non deve per forza essere
bello per gli altri e viceversa. Bello e brutto è un gusto personale!
Tutti noi conosciamo la fiaba di Andersen, «Brutto anatroccolo» in
cui il brutto anatroccolo, diverso dagli altri, è fermamente convinto
di essere, per l’appunto, brutto, e comprende solo alla fine della
storia di non essere un’anatra malriuscita bensì un cigno. Qualcuno
potrebbe dire: Meglio tardi che mai! Un meccanismo non molto
differente da quello che si attiva in molte persone che, per le moti-
vazioni più varie, hanno imparato a vedersi brutte e come tali si
comportano, sminuendo i propri pregi e rinforzando sempre di più
l’immagine svalutante che hanno di loro stesse^39. Spesso, quasi
sempre succede che la società aiuta loro nella perdita di autostima.
Questo atteggiamento si chiama: Sindrome del brutto anatroccolo!
Sappiamo che in realtà lui non era anatroccolo ma cigno. Sappiamo
anche che in realtà non era brutto, anzi era bello. Allora perché era
considerato brutto?
Era diverso da loro e la sua diversità era considerata come bruttez-
za. Però come sappiamo non era brutto anzi era più bello degli altri,
ammirato dagli altri. Da loro però era considerato brutto.
Spesso nella società dove viviamo incontriamo atteggiamento simi-
le. Funziona più o meno così. Sono le persone che si considerano
brutte perché sono rifiutate ed etichettate dagli altri come tale.
Noi, non posso dire tutti, abbiamo la tendenza di trovare qualcuno
più debole e più brutto di noi. In questo modo ci sentiamo migliori.
Appello caldissimo! A tutti così detti brutti! Non dovete preoccu-
parvi se gli altri vi considerano brutti perché la vostra bellezza o
bruttezza non dipende da loro. Vi garantisco che anche loro non
piacciono a tutti. Dovete sapere, e questo è sicuro 100%, che per


39 http://www.stateofmind.it/2015/07/sindrome-brutto-anatroccoloautostima/ (confronta-
to 18.03.2019).

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