no degli indiscutibili motivi di
interesse verso la produzione
Patek Philippe da parte di un
numero sempre più considerevole
di acquirenti sparsi praticamente in
tutto il mondo è la sua fortissima le-
gittimazione storica e collezionisti-
ca. Lâessere considerato una sorta di
âinvestimento alternativoâ ha fatto
guadagnare al marchio nellâultimo
Storia e collezionismo
di Paolo Gobbi
U
PATEK PHILIPPE Ã IL PRODUTTORE OGGI CON LE PIÃ ALTE
QUOTAZIONI PER LA PRODUZIONE VINTAGE E CONTEMPORANEA.
SCOPRIAMONE ALCUNI MODELLI EMBLEMATICI
22
IL REVERSO VERSIONE GINEVRINA
Probabilmente è uno tra i più rari tra tutti i Reverso: quello commercializzato tra il 1930
e il 1931 da Patek Philippe. Non fu a dire il vero una produzione in grande serie anche
in considerazione del fatto che oggi ne sono conosciuti soltanto cinque esemplari: tre da
uomo e due da signora (uno è quello delle foto). Perfettamente identici ai loro gemelli di
Le Sentier prodotti da Jaeger-LeCoultre danno ancora una volta la misura dellâestrema
disinvoltura dimostrata dallâorologeria svizzera agli albori dellâera moderna ben lontana
dal rigorismo scientifico nella quale collezionisti e appassionati vorrebbero relegarla.
trentennio il rispetto e la considera-
zione di tutti i più importanti colle-
zionisti nonché dei mercanti vinta-
ge di alto e altissimo livello. Si tratta
di una reputazione âguadagnata sul
campoâ e ottenuta grazie a una pre-
senza continua in tutte le più impor-
tanti aste internazionali.
SONO VERAMENTE TANTI IPATEK
PHILIPPE BATTUTI ALLâASTA ADELLE
CIFRE STRATOSFERICHE. La loro im-
portanza non è relativa solamente al
singolo orologio quanto allâintera
produzione della Casa ginevrina.
Troppi e troppo importanti sono
stati i pezzi venduti da pensare a un
fenomeno legato a una singola col-
lezione o a un determinato periodo
storico.
Il Patek Philippe con lâaggiudica-
zione più alta in assoluto e anche
uno dei segnatempo più belli della
storia dellâorologeria è lâHenry Gra-
ves super-complicato realizzato nel
1933 e caratterizzato dalla presenza
LâOROLOGIO 226 - Aprile 2014
COLLEZIONARE
il MITO