Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^106) COELUM ASTRONOMIA
Sopra. Nell’immagine la classica figura di diffrazione che si
ottiene facendo passare la luce di un laser rosso attraverso una
fenditura molto stretta.
Se osserviamo cosa accade
facendo passare un fascio di luce
attraverso due fenditure, notiamo
che le due diverse figure di
diffrazione che si formano si
sovrappongono, formando regioni
dove si crea un’interferenza
“costruttiva” (dove le intensità si
sommano dando origine a una
intensità maggiore), e regioni
dove si crea un'interferenza
“distruttiva” (in cui invece
intensità opposte si elidono o
riducono a vicenda, dando origine
a una intensità inferiore o nulla).
La posizione dei massimi di
interferenza dipende dalla
lunghezza d’onda della radiazione, quindi
l’interferenza costruttiva avviene ad angoli
diversi a seconda delle diverse lunghezze d’onda
(colori), da qui la formazione dello spettro, anzi di
più spettri in corrispondenza dei vari massimi
dall’1 in poi, che prendono quindi nome di ordini
spettrali.
Tale concetto può essere generalizzato per n
fenditure, che definiranno sempre più la
risoluzione dell’immagine finale.
In un reticolo di diffrazione, le linee, o
scanalature, possono essere assimilate a delle
fenditure: maggiore quindi sarà il numero delle
linee per millimetro nel reticolo e maggiore sarà
la risoluzione che esso, a parità di altre
condizioni, potrà fornire.
Un reticolo di diffrazione agisce per trasmissione
quando lascia passare il raggio diffratto dalle
fenditure proiettandolo su uno schermo dalla
parte opposta della sorgente, ma può essere
costruito per agire anche per riflessione, ad
esempio una superficie riflettente attraversata da
tante piccole strisce o solchi non riflettenti.
L’effetto di un reticolo di diffrazione per
riflessione, ad esempio, lo vediamo nei colori
dell’arcobaleno prodotti dalla luce riflessa da un
compact disc.

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