I dati raccolti dal TGO di ExoMars sono in buon
accordo con i dati raccolti dal Mars Science
Laboratory Curiosity della NASA; durante il suo
viaggio verso Marte nel 2011-2012, e con altri
rivelatori di particelle attualmente nello spazio.
Un nuovo sensore è in preparazione per la
missione ExoMars 2020, che monitorerà
l'ambiente radioattivo dalla superficie di Marte.
Le radiazioni non sono però l'unico pericolo da
affrontare per una missione su Marte. Una
tempesta di polvere globale, come quella che ha
travolto il pianeta quest'anno, costituisce
sicuramente un’altra fonte di preoccupazione.
Durante la tempesta, i livelli di luce in superficie si
sono drasticamente ridotti, costringendo il rover
Opportunity della NASA ad un arresto forzato. Il
rover, alimentato dall’energia solare, è in silenzio
ormai da più di tre mesi (leggi l’articolo a pagina
84).
Per dare un’idea della portata di queste tempeste,
anche il sistema di imaging stereo del TGO di
ExoMars, la camera CaSSIS (Colour and Stereo
Scientific Imaging System), in orbita a 400 km
sopra la superficie, ha faticato a compiere i
rilevamenti poiché la superficie del pianeta era
quasi completamente oscurata dalla polvere
(dallo scorso 20 agosto, tuttavia, CaSSIS ha
ricominciato a lavorare 24 ore su 24).
Un'immagine acquisita il 2 settembre, sebbene
non completamente esente da difetti, mostra
chiaramente delle strisce scure che potrebbero
essere collegate all’azione della tempesta.
Un'interpretazione possibile è che queste
caratteristiche siano state prodotte dai "dust
devil” – delle trombe d'aria – che agitano la
polvere superficiale. La regione, Ariadne Colles
nell'emisfero australe di Marte, era stata
fotografata anche dalla camera del Mars
Reconnaissance Orbiter della NASA a marzo, prima
della tempesta, e non risultano tracce di di queste
strisce.
L'Italia, con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è il
principale sostenitore della missione, con il 40%
dell'investimento totale. Forte è il contributo
italiano allo sviluppo del trapano che perforerà il
suolo marziano per il prelievo di campioni e del
centro operativo da cui il Rover verrà controllato
nel 2020. Inoltre, la camera CaSSIS, a bordo della
sonda TGO, è stata disegnata e realizzata
all’Università di Berna con il contributo dell’INAF
di Padova e dell’ASI.
Sopra. L’immagine registrata dalla camera CaSSIS del TGO di ExoMars, subito dopo la tempesta di polvere
marziana, ha evidenziato numerose striature scure sulla superficie, un probabile effetto della potente
tempesta che ha investito il pianeta nei mesi centrali di quest’anno. Crediti: ESA/Roscosmos/CaSSIS