(^120) COELUM ASTRONOMIA
Subito dopo sono passato al Grus Quartet, un
gruppo di quattro galassie, tre vicine tra loro (NGC
7552, NGC 7582, NGC 7590, NGC 7599) che
ricordano il nostro Trio del Leo, con la quarta
componente più lontana e appena fuori il campo
degli Ethos 17 mm. Tutte grandi, belle scolpite e
luminose!
Successivamente è stata la volta della Galassia di
Barnard nel Sagittario, la NGC 6822, che non
avevo neanche mai provato a cercare da noi. Qui
l’ottima posizione e il giusto cielo hanno
consentito di farla uscire percependo addirittura
un accenno di bracci.
Poi, pensando al mio caro amico Leonardo
Ciuffolotti, che tempo fa si era cimentato
alacremente, non senza problemi, nel fotografare
la “bassa” nebulosa estesa NGC 6334 (Orma di
Gatto) situata nello Scorpione, ho fatto il mio
tentativo in visuale, ora che quest’oggetto si
presentava bello alto. Ebbene, nella parte più
luminosa emergeva un’evidente nebulosità e
vicino si percepivano, più tenue, le altre parti
dell’orma. Insomma, non certo una visione
emozionante come nelle foto, ma è stata grande la
soddisfazione di aver “stanato” quest’oggetto per
la prima volta!
Con altrettanta soddisfazione ho osservato M 74
nei Pesci, insignificante dalle nostre latitudini ma
che qui, quando transita, manifesta flebilmente i
suoi bellissimi bracci!
Non così M 77 nella Balena che permaneva nella
sua irrilevanza visualistica!
Intanto, durante questa interminabile notte, come
un danzatore cosmico, uno Shiva eccitato,
alternavo le osservazioni dal grande Binodobson
24” al piccolo binocolo Swarovski EL 10x50, e il
mio intelletto, come diceva Shelling, era “colto da
vertigine sull’orlo dell’abisso dell’infinità”!
Sopra. Una magnifica ripresa di NGC 2359, l’Elmo di Thor.
Crediti: ESO/Digitized Sky Survey 2/Davide De Martin
ben green
(Ben Green)
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