Il crepuscolo astronomico è definito come l’intervallo di tempo dopo il tramonto o prima del sorgere
del Sole, in cui vi siano ancora in cielo delle tracce di luce. Il crepuscolo astronomico termina quando
spariscono anche le ultime tracce di luce ed inizia la notte astronomicamente intesa, il che capita
quando il Sole raggiunge i 18° sotto l’orizzonte. Come istante (all’alba o al tramonto) è definito
dall’istante in cui il Sole ha l’altezza –18° sull’orizzonte. Come intervallo di tempo (all’alba o al
tramonto) è definito dall’intervallo di tempo che il Sole impiega a passare da 0° a –18° sull’orizzonte.
LA NOTTE ASTRONOMICA
I tempi, in TMEC, sono calcolati per una località a 12° Est e 42° Nord. Il crepuscolo astronomico inizia, o
termina, nel momento in cui il Sole si trova 18° sotto l’orizzonte (vedi l’articolo all’indirizzo
http://www.coelum.com/articoli/risorse/il-crepuscolo).
una (fase del 22%) mentre 50 minuti più tardi,
alle 3:50 sorge Venere. Alle 5:30 seguiranno
anche Giove affiancato da Antares. A questo
punto potremo osservare i pianeti, tutti molto
brillanti, ben staccati dal fondo del cielo ancora
scuro. Il quadro si sta facendo quasi completo, ma
dovremo attendere le 6:30 per veder comparire,
infine, anche Mercurio, che chiuderà la sfilata. Si
tratterà ovviamente di una visione fugace, prima
che la luce del mattino lo sovrasti, calando un
sipario luminoso su tutti i protagonisti di questo
affascinante incontro.
Alle 6:45, come riportato nella cartina, noteremo
l’allineamento completo dei pianeti con la Luna,
posta più in alto di tutti. Discendendo lungo la
retta virtuale descritta dai soggetti, troviamo in
sequenza Venere (mag. –4,6) alto circa 33°, poi
Giove (mag. –1,8) alto 21° e infine Mercurio
(mag. –0,5) alto appena 2,5°. Le separazioni
reciproche, in ordine sono: 7° 35’ (Luna–Venere),
18° 14’ (Venere–Giove) e 12° 14’ (Giove–
Mercurio). Antares è posta invece 5° 30’ a sudest
di Giove.
Il giorno successivo, il 2 gennaio la Luna
raggiungerà e supererà Venere, spostandosi
sempre lungo quella retta virtuale che lega i
pianeti verso l’orizzonte. La separazione tra
Venere e la Luna (fase del 14%) sarà di 4° 14’,
mentre il pianeta sarà alto circa 25° sull’orizzonte.
ll 3 gennaio, la falce di Luna di ormai 26,7 giorni
(fase del 7%), si porterà in prossimità di Giove, a
una distanza di circa 2° 30’. Anche se la vicina di
Antares ci ricorda la presenza del grande
Scorpione celeste, l’incontro avverrà entro i
confini della costellazione dell’Ofiuco.
QUADRANTIDI: le prime meteore dell'anno
Ogni inizio anno è caratterizzato dal manifestarsi
più o meno discreto dello sciame delle
Quadrantidi, il cui nome deriva dalla obsoleta
costellazione del Quadrante Murale (introdotta da
Lalande nel 1795 e poi abolita nel 1922) che un
tempo occupava la regione situata nella parte
nordorientale del Boote (dove quindi è situato il
radiante, AR 230 , Dec +49 ).
Questo sciame meteorico è generalmente attivo
tra il 28 dicembre e il 12 gennaio. Il massimo
dell’attività si avrà quest’anno verso le 3:20 del 4
gennaio. Purtroppo la durata del picco è piuttosto
breve, appena 4 ore in totale (mediamente), cosa
che ci costringerà a una osservazione in notturna.
Le condizioni di osservabilità saranno ottimali,
dato che la Luna raggiungerà la fase di Nuova il
giorno 6 gennaio. A quell’ora il radiante, che è
circumpolare, sarà visibile a nordest, alto già circa
36°, quindi in ottima posizione per l'osservazione.
Le Quadrantidi hanno in genere una velocità di
circa 40 km/s, e le tracce, di
colore prevalentemente blu,
sono discretamente brillanti
(anche se molte sono
telescopiche). Mediamente lo
ZHR è di 70, ma l’attività
prevista per quest'anno è di
tutto rispetto: ZHR = 120.
A sinistra. Verso le 3:20 del 4
gennaio, il radiante delle
Quadrantidi, indicato
dall’asterisco giallo, è alto +36°
sopra l’orizzonte di nordest. Si
consiglia l’osservazione anche
nelle ore precedenti e
successive all’orario indicato.
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