Telescopio Spaziale CHEOPS
La data esatta per il lancio ancora non è decisa,
ma si parla del periodo compreso fra il 15 ottobre
e il 14 novembre 2019. CHEOPS (CHaracterising
ExOPlanet Satellite) è la prima delle missioni di
classe "small" del programma "Cosmic Vision
2015-2025" dell'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea.
Anche se la missione di questo telescopio
spaziale è strettamente legata alla ricerca di
pianeti extrasolari, il suo compito principale non
sarà quello di scoprirne di nuovi, bensì di
misurare con precisione la taglia di quelli dei
quali conosciamo solo la massa, così da poterne
ricavare la densità e, dunque, poter formulare
ipotesi sulla loro struttura interna e sulla
presenza di un’atmosfera.
«Nel corso di quest’anno il telescopio che
abbiamo disegnato, costruito e testato noi
dell’INAF assieme all’ASI e Leonardo», spiega
Roberto Ragazzoni, direttore dell’Osservatorio
Astronomico dell’INAF di Padova e instrument
scientist del telescopio di Cheops, «è stato
integrato sul satellite, che sta ultimando tutti i
controlli previsti per affrontare finalmente la
campagna di lancio».
Il lancio avverrà dallo spazioporto europeo di
Kourou, nella Guyana francese. Un lancio per due:
a bordo del razzo, sarà presente, infatti, un
secondo satellite, uno dei quattro della
costellazione italiana Cosmo-SkyMed.
Una volta in orbita, a finire nel mirino di Cheops
saranno, in particolare, stelle note per ospitare
esopianeti con dimensioni comprese fra quella
della Terra e quella di Nettuno. La stima precisa
del diametro di ciascun pianeta avverrà sfruttando
il metodo dei transiti: essendo rivolto a esopianeti
già noti, Cheops saprà in anticipo quando questi
staranno per passare davanti alla propria stella, e
dunque li attenderà al varco, così da poterne
calcolare le dimensioni misurando esattamente di
quanto la luminosità della stella si riduce a causa
del parziale oscuramento. Queste misure si
faranno via via più precise man mano che i transiti
si ripeteranno, consentendo agli scienziati di
stimare le dimensioni anche dei pianeti più
piccoli, ossia quelli più simili alla Terra.
Cheops porterà a termine questo compito grazie
al suo telescopio, uno strumento molto compatto
di poco più di 30 centimetri di diametro,
realizzato sotto la guida dell’Agenzia Spaziale
Italiana e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Cheops ha recentemente completato una serie di
test ambientali presso il centro tecnico dell’ESA
nei Paesi Bassi e attualmente si trova presso lo
stabilimento di Airbus Defence and Space in
Spagna, in attesa dell’idoneità al lancio che
dovrebbe arrivare per l’inizio del 2019.
Sopra. Un rendering 3D del telescopio
spaziale CHEOPS. Crediti: ESA/ATG
medialab
A sinistra. Lo strumento primario di
CHEOPS. Crediti: Università di Berna