Tre degli strumenti scientifici a bordo della sonda
New Horizons sono dispositivi ottici.
LORRI (LOng Range Reconnaissance Imager) è
"l'occhio di falco" della sonda ed è composto da
un telescopio di 20 cm di diametro dotato di un
sensore CCD pancromatico – ossia un sistema di
imaging digitale sensibile a tutte le lunghezze
d'onda visibili. LORRI è la fotocamera ad alta
risoluzione della sonda.
Una seconda fotocamera, chiamata Ralph,
contiene quattro CCD con filtri colore e due CCD
per l'imaging pancromatico. Ralph contiene anche
uno spettrometro a infrarossi che verrà utilizzato
per mappare la composizione della superficie di
Ultima Thule.
Il terzo strumento ottico a bordo di New Horizons
è Alice, uno spettrometro a mappatura
ultravioletta che verrà utilizzato per rintracciare
eventuali gas emessi da 2014 MU69 e
determinarne la densità e composizione.
Gli altri strumenti a bordo della sonda sono SWAP
(Solar Wind Around Pluto) e PEPSSI (Pluto
Energetic Particle Spectrometer Science
Investigation), entrambi spettrometri e rilevatori
di particelle cariche. REX (Radio Science
EXperiment) è invece uno strumento di radio-
scienza che sarà usato per determinare la
temperatura superficiale di Ultima Thule e per
misurare la riflettività radar della sua superficie.
Infine SDC (Student-built Dust Counter) è un
contatore di particelle di polvere interplanetaria.
Gli strumenti di New Horizons
Cosa possiamo aspettarci dal flyby del 1° gennaio?
Rispetto all'incontro con Plutone, il sorvolo di
Ultima Thule presenta un numero maggiore di
difficoltà e di incognite: l'orbita dell'oggetto. e
quindi la sua posizione e velocità, è infatti
piuttosto incerta perché è stato osservato per
meno tempo rispetto al pianeta nano (abbiamo
già parlato delle difficoltà incontrate nella
previsione delle occultazioni stellari dovute
proprio all'imprecisione dei parametri orbitali).
Determinare con esattezza la posizione del
bersaglio è fondamentale per eseguire
correttamente le rilevazioni scientifiche, ma
anche per non mettere a rischio la sonda. A tal
proposito va detto che non è ancora chiaro se nei
pressi di 2014 MU69 ci siano delle lune, altri
detriti o anelli che possano costituire un pericolo.
Tali detriti distruggerebbero completamente la
New Horizons mentre sfreccia a 58.000 km/h. Non
sarebbe strano infatti trovare anelli di detriti
attorno ad asteroidi e pianeti nani: di recente è
stata ad esempio accertata la presenza di anelli
attorno a oggetti come Chariklo o Haumea (leggi
Coelum Astronomia 217), il che rende gli
scienziati ancora più consapevoli di questo
rischio.
Anche il livello di illuminazione è molto basso (a
causa della distanza dal Sole) il che renderà
difficoltoso riprendere immagini e compiere
misurazioni. I tempi di comunicazione con la Terra,
poi, sono più lunghi, richiedendo ben 12 ore di
attesa, tra andata e ritorno dei segnali (contro le 9
ore richieste quando la sonda si trovava presso
Plutone). Ciò significa che qualsiasi intervento di
controllo da terra, dovuto per esempio ad