Caratteristiche dei casi tipici di reincarnazione l l 05Tuttavia, anche in quelle culture dove è presente una credenza nella rein
carnazione, i genitori possono non desiderare che il loro figlio parli di una vita
precedente e possono frenarlo dal fare ciò. Inoltre se - come molti Indiani e
Birmani - essi ritengono che ciò possa essere dannoso se non addirittura fatale
per il loro bambino, tenteranno in ogni modo di sopprimere i suoi ricordi. In
molti casi essi disapprovano sia il contenuto delle affermazioni del bambino che
quelle caratteristiche del suo comportamento che si accordano con tali afferma
zioni. Così, se il soggetto parla di un sordido omicidio risalente alla sua passata
esistenza, o dice di essere appartenuto ad una famiglia la cui estrazione sociale
era molto più elevata (o anche inferiore) di quella attuale, i suoi genitori proba
bilmente si adopereranno per frenare in tutti i modi i suoi ricordi.
Tuttavia, possiamo egualmente venire a conoscenza di alcuni casi soppressi,
quando questi ci vengono comunicati dai nostri informatori o quando il soggetto
simula un'amnesia relativa ai ricordi della precedente esistenza laddove, in real
tà, conserva benissimo al suo interno tali reminiscenze, che in seguito esporrà a
delle persone che si riveleranno più favorevoli all'ascolto di quanto non si siano
dimostrati i componenti della sua famiglia. Il caso del monaco Thailandese
Chaokhun Rajsuthajarn fornisce un eccellente esempio di ciò. Quando egli era
un bambino manifestò dei chiari ricordi relativi alla vita del suo defunto zio ma
terno. La sua famiglia accettò tali affermazioni come indicative del fatto che egli
dovesse essere realmente la reincarnazione dello zio; tuttavia il bambino insiste
va nell'assumere degli atteggiamenti adulti e, ad esempio, a rivolgersi a sua ma
dre in modo confidenziale, come si potrebbe fare con un fratello e non con un
genitore. La famiglia cominciò quindi a prendere delle misure per sopprimere i
suoi ricordi, sia assegnando qualche scappellotto al bambino quando questo si
riferiva alla sua vita precedente, sia facendolo ruotare vorticosamente sopra un
tornio fino a fargli venire le vertigini (2). Per evitare di ricevere un trattamento
ancora pçggiore, il bambino fece credere di aver dimenticato tutti i particolari
relativi alla sua vita precedente, mentre ovviamente le cose non stavano così.
Quando divenne più grande, tuttavia, cominciò a raccontare ad altre persone
tutto ciò che ricordava, ed infine egli arrivò anche a scrivere e a pubblicare in
Thailandia un racconto autobiografico della sua esperienza.
Se un caso non è privato e non viene soppresso, posso venirne a conoscen
za mediante uno dei miei assistenti e collaboratori che mi hanno aiutato - ini-
(2) Metodi utilizzati per sopprimere i casi
I genitori Asiatici ricorrono ad una serie di metodi per sopprimere i ricordi dei bambini a proposito
delle loro vite precedenti. Comunemente si usa far ruotare il bambino su se stesso finché non gli gira ter
ribilmente la testa (ciò lo porta in uno stato di confusione mentale e si ritiene che i suoi ricordi vengano
spinti fuori dalla sua testa). Altri metodi comprendono: lavare la bocca del soggetto con dell'acqua sporca;
mettere del cibo parzialmente masticato nella sua bocca; mettere una scopa sulla sua testa due volte la
settimana; schiaffeggiare leggermente il suo capo con la suola di una scarpa; e applicargli degli amuleti. I
genitori Birmani, invece, sono soliti far mangiare ai loro figli delle uova d'anitra. L'ultima risorsa consiste
nel percuotere i bambini, ma ciò capita molto raramente. Fra i soggetti Indiani di mia conoscenza, Jasbir
Singh, Prakash Varshnay e Ravi Shankar Gupta, rientrano fra i pochi che furono percossi per sopprimere
i loro ricordi di una vita precedente.
Anche fra i genitori Occidentali vi sono stati dei casi in cui i bambini sono stati picchiati per tale
motivo, come abbiamo visto ad esempio nel caso di Roberta Morgan.