Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Caratteristiche dei casi tipici di reincamazione l 129

delle reminiscenze di una esistenza vissuta prima di nascere in quella famiglia.
Tuttavia, i genitori Indiani e Birmani (ma non, per quanto ne so, quelli di altri
paesi dell'Asia Meridionale) considerano che sia piuttosto dannoso, se non addi­
rittura fatale per un bambino, avere dei ricordi di una vita precedente. Ciò li in­
duce a tentare in ogni modo di sopprimere tali ricordi. Oltre a ciò, i genitori
prendono posizione nei confronti delle affermazioni e dei comportamenti del
bambino a seconda del contenuto di quanto viene esposto e delle implicazioni
che potrebbero riversarsi sulla loro vita familiare qualora il loro bambino doves­
se continuare a ripetere quanto va dicendo e qualora la cosa finisse col diventare
di dominio pubblico.
Se il bambino si riferisce ad una sua vita precedente che non denota delle
particolari caratteristiche, i suoi genitori possono non preoccuparsi poi tanto
della cosa in sé. La maggior parte delle vite raccontate dai soggetti, tuttavia, non
sono affatto ordinarie. Molte, ad esempio, sono terminate con una uccisione e
bisogna quindi tenere in considerazione quello che potrebbe essere l'atteggia­
mento degli assassini; essi infatti potrebbero vivere ancora in quei paraggi e po­
trebbero non apprezzare le affermazioni calunniose che il soggetto fa nei loro
confronti. I genitori di un tale bambino faranno quindi di tutto per tacitarlo.
Molti soggetti di questi casi rifiutano i loro genitori adducendo il fatto che
essi non siano i loro « veri genitori »; quest'ultimi, a loro dire, vivrebbero altrove
ed il soggetto non vede l'ora di potersi incontrare con loro. Un simile atteggia­
mento crea una grave tensione persino nei genitori più affettuosi e ben disposti.
Nessun genitore può infatti accettare che suo figlio lo rifiuti e, inoltre, a volte
una reazione negativa da parte dei parenti può finire per isolare ancora di più il
soggetto all'interno della sua famiglia. Fortunatamente, nei luoghi in cui questi
casi si verificano più frequentemente, la credenza nella reincarnazione ha avuto
un effetto ammortizzante per ciò che riguarda il ì:ifiuto del bambino nei confron­
ti della sua famiglia. Quando i genitori credono nella reincarnazione, essi finisco­
no col dedurre - riflettendo fra sé e sé e spiegandolo poi anche al bambino -
che un qualche misterioso processo debba averli voluti insieme (genitori e figlio)
nell'attuale incarnazione; anche se la situazione non è delle più felici, probabil­
mente essa contiene in sé un giusto scopo ed una finalità precisa.
I bambini di genitori poveri che affermano di aver vissuto la loro preceden­
te esistenza in un ambiente ricco, costituiscono un'altra difficoltà. I genitori di
un tale soggetto vedranno ben presto scomparire la loro iniziale tolleranza nei
confronti delle richieste fatte loro dal bambino e vedranno invece farsi strada
una sensazione di irritazione per la costante denigrazione della loro casa e del­
l'ambiente in cui stanno facendo crescere il loro figlio. A volte mi chiedo se la
diffusa superstizione esistente in India, secondo cui un bambino che manifesti
dei ricordi di una vita precedente sarebbe destinato a morire giovane, non abbia
avuto origine come scusa per poter sopprimere in qualche modo i ricordi di un
bambino che divengono via via sempre più fastidiosi per chi gli vive accanto. Ad
ogni modo, molti genitori finiscono per fare ricorso a vari metodi di soppressio­
ne di tali ricordi. (Ho descritto alcuni di questi metodi nella nota 2 di questo ca­
pitolo). I lettori potranno rimanere sorpresi nell'apprendere quanti casi vengano
soppressi in India per una ragione o per l'altra. In una piccola serie di casi India­
ni, il 27% delle madri e il 23% dei padri hanno preso delle misure, spesso anche


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