Ian Stevenson, Bambini che ricordano altre vite Una conferma della reincarnazione

(C. Jardin) #1
Ulteriori argomenti e problematiche l 223

to correlazioni fra la lunghezza dell'intervallo fra la morte e la presunta rinascita
e l'abbondanza di reminiscenze espresse dal soggetto di un caso. Tuttavia, se è
vero che nel mondo dei disincarnati - come anche nel nostro - i ricordi sbia­
discono col passare del tempo, quando l'intervallo di tempo è superiore ai limiti
finora riscontrati, ovvero ai venticinque anni, sarebbe molto difficile trovare dei
casi i cui ricordi vengano poi verificati. Se la reincarnazione avvenisse dopo pe­
riodi di tempo molto più lunghi di questo, i ricordi potrebbero attenuarsi consi­
derevolmente e ci sarebbe difficile rintracciare dei casi per i nostri studi. Rimane
quindi la possibilità che, per la maggior parte delle menti, l'intervallo fra morte e
rinascita in un corpo fisico sia più lungo - forse molto più lungo -di quello
che abbiamo rilevato nei casi registrati finora. Ciò, a sua volta, significa che mol­
te menti disincarnate potrebbero essere in attesa di incarnarsi, contribuendo co­
sì ad un aumento della popolazione mondiale molto superiore a quello riscon­
trato durante gli ultimi due secoli.
Potendomi basare solo sui dati che mi sono stati forniti dai duemila casi
studiati, mi trovo imbarazzato a fare delle congetture riguardanti miliardi di esse­
ri umani che sono tutti scomparsi senza aver lasciato alcuna traccia di sé. Mi scu­
so quindi con quelle persone che hanno sollevato il problema dell'aumento del­
la popolazione, poiché credo che dovrei approfondire meglio le mie conoscenze
su questo campo.


Fra gli animali, vi sono casi verificati a sostegno della reincamazione?


Gli Indù ed i Buddisti ritengono che gli animali si reincarnino e che gli uo­
mini stessi si possano reincarnare in animali qualora durante la loro vita abbiano
manifestato una condotta molto errata. Una volta che il demerito viene espiato
incarnandosi in un animale, si potrà tornare a vivere in un corpo umano. Questo
concetto sembra eliminare ogni rimanente dubbio a proposito del crescente au­
mento demografic;o, poiché in tal modo vi sarebbero molte menti animali pronte
a reincarnarsi in corpi umani. Rimarrebbero tuttavia alcune incertezze dovute al
fatto che, i Buddisti e la maggior parte degli Indù, credono che uccidere gli ani­
mali sia sbagliato e che colui che uccide un animale verrà punito rinascendo egli
stesso sotto forma di animale; prendendo per buona questa credenza, ci si po­
trebbe quindi aspettare che venga mantenuto un certo equilibrio numerico fra la
specie umana e quella animale.
Nel capitolo 7 ho descritto la stretta relazione esistente fra la credenza nella
reincarnazione ed il manifestarsi di casi suggestivi: infatti la credenza facilita lo
sviluppo dei casi e, viceversa, i casi tendono a rafforzare la credenza stessa. Tut­
tavia, ho messo in evidenza come la sola credenza non possa essere responsabile
del maggiore verificarsi di casi in alcuni paesi piuttosto che in altri, ed ho fatto
alcune congetture ricercando altri fattori che potrebbero potenziare i processi
paranormali, includendo anche i ricordi di vite precedenti. Il nuovo argomento
che affrontiamo in questo paragrafo ci fornisce delle ulteriori prove a sostegno
del fatto che per generare dei casi, non è sufficiente la sola credenza. Se infatti
non fosse così, nell'Asia Meridionale avremmo dovuto trovare vari casi di rein­
carnazione animale così come ne abbiamo trovati tanti fra gli uomini. Invece, si

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