Visti dagli altri
M
atteo Salvini è tornato e assa-
pora la vendetta. Dopo aver
fatto cadere il suo governo
nel tentativo, fallito, di forza-
re nuove elezioni, il leader della Lega sem-
brava scomparso dalla scena politica. Ma il
trionfo alle elezioni regionali in Umbria di-
mostra che è prontissimo a riprendersela.
La coalizione di centrodestra formata
da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha
ottenuto una vittoria schiacciante nella sto-
rica roccaforte della sinistra.
Una serie di scandali locali ha sicura-
mente contribuito alla vittoria senza prece-
denti della destra, ma il risultato elettorale
è comunque un campanello d’allarme per la
coalizione di governo tra il Partito demo-
cratico (Pd) e il Movimento 5 stelle, e dimo-
stra che Salvini continua a essere molto
popolare tra gli elettori.
Negli ultimi due mesi il Pd e i cinque-
stelle hanno rassicurato gli investitori inter-
nazionali affermando che l’Italia non ha
alcuna intenzione di scontrarsi con l’Unio-
ne europea (com’era successo ai tempi in
cui Salvini era al governo) e tanto meno di
abbandonare la moneta unica. Una mano-
vra economica prudente ha contribuito a
ridurre i costi d’indebitamento del paese,
portando il rendimento dei bond decennali
all’1 per cento. Ma i due partiti non sono ri-
usciti a conquistare il favore degli elettori,
anche perché la manovra comprendeva tas-
se più alte e nuovi oneri amministrativi, al-
cuni dei quali sono stati poi tolti.
Troppi litigi
Il Pd e i cinquestelle hanno passato molto
del loro tempo al governo litigando tra loro,
alimentando i dubbi degli elettori. Queste
divisioni interne hanno ridato slancio a Sal-
vini dopo un’estate difficile in cui aveva de-
ciso di staccare la spina alla coalizione tra i
cinquestelle e la Lega. Dopo essere calato
nei sondaggi, Salvini si è riorganizzato. Ha
ricostituito l’alleanza con Fratelli d’Italia e
Forza Italia e ha attaccato il governo sull’au-
mento delle tasse. Al momento la Lega è
tornata al 33 per cento nei sondaggi e la co-
alizione di centrodestra potrebbe ottenere
una maggioranza assoluta alle prossime
elezioni.
La coalizione tra i cinquestelle e il Pd è
sempre sembrata una pessima idea. Per an-
ni i due partiti si sono scambiati pesanti in-
sulti, soprattutto dopo che i cinquestelle si
erano alleati con la Lega. Sarebbe stato me-
glio concedere a Salvini il voto: quasi sicu-
ramente avrebbe vinto, ma almeno avrebbe
dovuto sottoporsi alla prova di governare
da solo. La Lega avrebbe dovuto risolvere la
sua ambiguità sulla permanenza dell’Italia
nell’euro, dopo aver mantenuto un atteg-
giamento ambivalente quando era l’alleato
di minoranza (almeno in teoria) del Movi-
mento 5 stelle.
Il Pd e altri partiti, a quel punto, avreb-
bero avuto la possibilità di costruire un’al-
ternativa valida lavorando all’opposizione.
Ora i cinquestelle e il Pd si trovano davanti
un cammino difficile. In Umbria il Movi-
mento 5 stelle è sceso sotto il 10 per cento e
il suo leader politico, Luigi Di Maio, deve
gestire una serie di rivolte interne.
Nicola Zingaretti, segretario del Partito
democratico, è alle prese con una sfida al-
trettanto difficile dopo che il suo predeces-
sore Matteo Renzi ha creato un partito di
centro che potrebbe destabilizzare il gover-
no. La paura di Salvini tiene unita la coali-
zione, ma non basterà a produrre un pro-
gramma di governo efficace.
Con questo governo l’Italia ha trovato
una soluzione a breve termine per il rischio
d’instabilità dei mercati. Ma a lungo termi-
ne non può funzionare, anche perché la cre-
scita lenta, un debito colossale e l’incertez-
za politica continueranno a tormentare
Roma. u as
Matteo Salvini è tornato
e vuole vendicarsi
La vittoria alle regionali in
Umbria ha permesso al leader
leghista di riprendersi la scena.
Il governo guidato da Pd e
cinquestelle non reggerà
a lungo, scrive Bloomberg
Ferdinando Giugliano, Bloomberg, Stati Uniti
ANSA
Il leader della Lega Matteo Salvini sul palco a Perugia, 12 ottobre 2019
u “Il risultato delle elezioni regionali in Umbria
è stato uno schiaffo in faccia per il presidente
del consiglio italiano Giuseppe Conte”, scrive
Michael Braun, corrispondente in Italia del
quotidiano tedesco Die Tageszeitung.
“Il primo test dopo il cambio di governo a
settembre è una débâcle per i due partiti che
formano la coalizione”, prosegue Braun. “Il
57, 5 per cento dei voti ottenuto dalla coalizione
di centrodestra”, scrive Daniel Verdú sul
quotidiano spagnolo El País, “dimostra che in
Italia il vento non è ancora cambiato e che
Matteo Salvini è ancora una macchina
elettorale perfettamente oliata”.
Le opinioni
Uno schiaffo in faccia