per un periodo di cinque anni. E l’ufficio
per l’immigrazione ha cominciato a pren-
dere di mira i migranti cubani irregolari.
A settembre un aereo decollato da New
Orleans ha riportato all’Avana 170 cuba-
ni, e le autorità federali hanno promesso
che ci saranno molti altri rimpatri.
Steven Mnuchin, il ministro del tesoro
dell’amministrazione Trump, ha annun-
ciato un limite massimo di mille dollari
ogni tre mesi per la quantità di denaro
che i cubano-statunitensi possono man-
dare ai loro parenti sull’isola (il provvedi-
mento è entrato in vigore il 9 ottobre).
Prima non c’era nessun tetto. Tutte le
nuove restrizioni sembrano avere lo sco-
po innegabile di mettere l’isola ancora
più in difficoltà.
La scorsa primavera Mnuchin aveva
annunciato che il governo avrebbe con-
sentito alle aziende cubano-statunitensi
e statunitensi in possesso di ingenti pro-
prietà a Cuba di chiedere i danni e un ri-
sarcimento economico per le perdite su-
bite dopo la rivoluzione del 1959. Tra
quelli che hanno intentato causa c’è José
Ramon López Regueiro, un cubano-sta-
tunitense che vive a Miami. Il padre era
proprietario dell’aeroporto internaziona-
le prima che Castro lo nazionalizzasse
all’inizio della rivoluzione. I suoi legali
sostengono che l’American Airlines e la
holding cilena Latam Airlines Group han-
no tratto profitto dall’uso dell’aeroporto
senza chiedere alcun permesso a Reguei-
ro, e quindi siano tenute a pagare tre volte
il valore presunto dell’aeroporto, cioè cir-
ca tre miliardi di dollari. L’aeroporto è
usato da una cinquantina di altre compa-
gnie aeree e l’avvocato di Regueiro ha
spedito avvisi anche a loro. Perfino la
ExxonMobil ha chiesto un risarcimento
di 280 milioni di dollari, il presunto valo-
re dei suoi impianti a Cuba confiscati ses-
sant’anni fa.
Da settembre la banca svizzera Post-
Finance non paga le transazioni ai suoi
clienti a Cuba. Lo stesso hanno fatto mol-
te altre banche, per le minacce di rappre-
saglie da parte di Washington che si riser-
va il diritto di fare causa a qualsiasi istitu-
to finanziario internazionale abbia rap-
porti con l’isola e usi il sistema bancario
statunitense.
Capacità di resistere
Intanto il 3 ottobre il primo ministro russo
Dmitrij Medvedev è arrivato a Cuba per
una visita di stato di due giorni. Dopo un
incontro con Díaz-Canel, in cui sembra si
sia discusso di come allargare la “colla-
borazione strategica” tra i due paesi, il
presidente cubano ha detto che andrà
presto a Mosca per incontrare il presiden-
te Vladimir Putin. Medvedev ha criticato
la politica degli Stati Uniti verso L’Avana,
che “rivela l’intenzione ovvia di creare
un’atmosfera tossica intorno alla coope-
razione economica con Cuba per tenere
alla larga gli investitori e provocare un
blocco energetico. La capacità dell’isola
di resistere a questo blocco per ses-
sant’anni dimostra che è una politica fal-
limentare”.
Medvedev ha ispezionato un pozzo di
petrolio russo-cubano e ha promesso di
aiutare il paese a trovare nuovi modi per
superare la crisi energetica. Ha visitato
anche El Capitolio, costruito negli anni
venti come sede del parlamento cubano
sul modello del Campidoglio a Washing-
ton. Voleva ammirare la copertura dorata
della cupola, restaurata di recente grazie
ai finanziamenti di Mosca. u bt
L’AUTORE
Jon Lee Anderson è un giornalista
statunitense. Scrive per il New Yorker. Il suo
ultimo libro uscito in Italia è Che. Una vita
rivoluzionaria (Feltrinelli 2017).
Cuba, 2018. In un’ex fabbrica di medicinali a Cienfuegos