la Repubblica - 01.11.2019

(Michael S) #1
di Luca Pagni

Milano — Cattolica licenzia l’ad Al-
berto Minali. Eppure era stato pro-
prio lui a convincere Warren Buf-
fett, finanziere tra i più noti a livello
globale, a diventare socio con una
quota rilevante del 9%. Aveva scaval-
cato più volte l’Atlantico in cerca di
investitori, convincendo una trenti-
na di fondi americani a rilevare un
altro 10% del capitale. Ma, soprattut-
to, aveva battagliato a lungo con il
consiglio di amministrazione per
far passare una nuova governance,
dalla storica forma cooperativa alla
più “moderna” società per azioni.
Un attivismo che, alla fine, è stato
considerato eccessivo e gli è costato
la poltrona di amministratore dele-
gato.
Così, ieri, la decisione a sorpresa
— ma solo nella tempistica —: il cda
di Cattolica Assicurazioni con 14 vo-
ti favorevoli su 16 ha sfiduciato Al-
berto Minali, revocandogli le dele-
ghe e affidandole al direttore gene-
rale Carlo Ferraresi. Come si legge
in una nota, il cda di Cattolica (otta-
vo gruppi assicurativo italiano per
premi raccolti) ha «constatato e pre-
so atto che si è progressivamente ve-
rificata una divergenza di visione
con l’amministratore delegato per
quanto riguarda l’organizzazione so-
cietaria, gli scenari strategici e i rap-
porti con i soci e col mercato, con la
conseguenza di una non fluida, di-
stesa e positiva posizione dell’ad ver-
so il consiglio di amministrazione e
una non sufficiente sintonia e orga-
nicità nelle rispettive competenze».
Una dichiarazione complessa che
si può tradurre in modo più conciso:
Minali ha preso troppe iniziative. Al
punto che — si riferisce negli am-
bienti della Verona che conta, sede
di Cattolica Assicurazioni — quei
«rapporti con i soci» e soprattutto
«con il mercato», sono cominciati a
diventare sospetti. Passi per le spe-
se, da alcuni considerate fuori luo-
go, per sponsorizzazioni (ad esem-
pio per la Nazionale di rugby) o per
velleità come l’ingresso da socio so-

stenitore nel cda della Scala, ormai
diventato una sorta di salotto buono
delle grandi imprese italiane. Non è
proprio piaciuto, invece, il tentativo
di cambio della governance, boccia-
to nell’assemblea dei soci dell’aprile
scorso. Così come, secondo alcune
fonti finanziarie, sono emerse diver-
genze in cda sulle condizioni per il
rinnovo di bancassurance con Ubi.
Il cda, pur licenziandolo, gli ha ri-
conosciuto di aver fatto bene dal
punto di vista del business, espri-

mendo «soddisfazione sui risultati
finanziari» raggiunti da Cattolica
sotto la guida di Minali, che era sta-
to chiamato nel 2017, dopo l’espe-
rienza ad alto livello nel gruppo Ge-
nerali. Ma il cda non avrebbe potuto
fare diversamente, visto che il 2018
si è chiuso con un risultato netto po-
sitivo per 107 milioni, miglior risulta-
to degli ultimi dieci anni.
Si può dire che Minali sia recidi-
vo: a inizio 2017, aveva lasciato Gene-
rali, dove era direttore generale, pro-

prio per divergenze sulla governan-
ce — e sul ruolo delle possibili allean-
ze del gruppo triestino — con l’ad
Philippe Donnet. Unica consolazio-
ne, una buonuscita da 6 milioni. Nel
caso di Cattolica, a quanto pare, Mi-
nali non avrebbe accettato — per il
momento — un accordo finanziario
ed è rimasto in cda come consiglie-
re. Circostanza che qualcuno legge
come l’inizio di un possibile scontro
legale. O come se Minali avesse altre
carte da giocare.©RIPRODUZIONE RISERVATA

È morto Enrico Braggiotti. Il
banchiere, 96 anni, era stato
presidente della Comit e negli
anni novanta della Compagnie
Monégasque de Banque.
Braggiotti era il padre del
banchiere d’affari Gerardo.
Nato in Turchia nel 1923, per
circa 50 anni ha lavorato alla
Banca Commerciale Italiana.
Nel 1984 fu nominato ad della
Comit e nel 1988 presidente,
rafforzando la presenza
internazionale della banca. Il
banchiere lasciò l’istituto nel
‘90 per ritirarsi a Montecarlo,
dove fu fino al 2006
presidente della Compagnie
Monégasque de Banque ,
venduta nel 2004 a
Mediobanca. Braggiotti è
stato anche membro dei cda
di Lehman Brothers a New
York, di Bnp Paribas, di
Sudameris, di Mediobanca, di
Ciments Francais e della
Société des Bains de Mer.

kAlberto Minali


La nomina
Nell’aprile del 2017, Alberto
Minali viene nominato
amministrazione delegato
del gruppo Cattolica , dopo
un’esperienza passata in
Generali
Il finanziere
Quattro mesi dopo, Minali
convince il finanziere Warren
Buffett ad investire con una
quota del 9 per cento
La spa
Nell’aprile scorso,
l’assemblea boccia il
progetto di trasformazione
in spa caldeggiato da Minali
La revoca
Ieri il consiglio di
amministrazione di Cattolica
ha revocato le deleghe
dell’ad affidandole al
direttore generale
Carlo Ferraresi

Le tappe


Lo scisma della Cattolica


Il consiglio caccia Minali


“Non ci trasformerà in Spa”


La compagnia silura l’ad, deleghe al direttore generale Ferraresi


Troppe le iniziative prese dal top manager senza il consenso dei soci


Lutto
Morto a 96 anni
Enrico Braggiotti
ex presidente Comit

. Venerdì,1 novembre^2019 Economia pagina^27

Free download pdf