la Repubblica - 16.10.2019

(coco) #1

Al Rizzoli di Bologna


Primo trapianto di vertebre


“Paziente in piedi dopo tre giorni”


di Alessandra Ziniti

Roma — Prima l’avvistamento sonar
del tetto della cabina, poi il nome
sulla fiancata, “Abdelkader”. È la
barca che cercavano da otto giorni.
Ma quando i sommozzatori della
Guardia costiera vanno giù fanno fa-
tica a trattenere le lacrime: c’è un
bambino piccolissimo abbracciato
ad una donna molto giovane tra i do-
dici corpi devastati dal mare e dai
pesci. Chissà se è quello del neonato
di otto mesi sfuggito dalle mani a
Wassin, il diciannovenne tunisino
che nelle drammatiche sequenze
del naufragio di Lampedusa del 7 ot-
tobre stava riportando a galla quel
fagottino prima che un altro migran-
te lo tirasse di nuovo giù, aggrappan-
dosi alle sue gambe nel disperato
tentativo di salvarsi.
O forse è quello dell’altra bimba
di due anni che viaggiava con la
mamma nel barcone ribaltatosi e af-
fondato a sole 6 miglia dall’isola pro-
prio mentre le motovedette stavano

per salvarli.
Impossibile stabilirlo dalle stra-
zianti immagini riprese a 60 metri
di profondità dal robot sottomarino
telecomandato, che i sommozzatori
hanno fatto scendere dopo che il so-
nar della Galatea dell’Agenzia regio-
nale per l’ambiente di Palermo ha ri-
levato la presenza del relitto trasci-
nato dalle forti correnti lontano dal
luogo in cui si è inabissato.
Eppure quei dodici corpi strazia-
ti, e forse anche gli altri cinque che
ancora mancano all’appello, sono ri-
masti accanto al piccolo pescherec-
cio sul quale i trafficanti libico-tuni-
sini li avevano fatti salire per un viag-
gio che doveva essere sicuro, comin-
ciato in Libia e proseguito verso l’Ita-
lia dopo una sosta a Sfax per imbar-
care un gruppo di giovani tunisini.
Segno che, in quei drammatici mo-
menti, tutti privi di salvagente, si so-
no disperatamente attaccati al pic-
colo peschereccio e sono stati trasci-
nati in fondo al mare. Ventidue i su-
perstiti, tredici le salme ( tutte di gio-
vani donne subsahariane e di una ra-

gazzina di 12 anni), diciassette i di-
spersi che mancano ancora all’ap-
pello.
Adesso ci vorranno almeno tre
giorni per riportarli in superficie. A
partire da questa mattina i sommoz-
zatori guidati dal comandante Ro-
dolfo Raiteri si immergeranno e li
porteranno su uno ad uno, a comin-
ciare da quel bimbo e dalla sua mam-
ma. « Ci abbiamo creduto fino in fon-
do. Le immagini sono atroci, i corpi
sono davvero in uno stato pietoso
ma non potevamo lasciardi lì — dice
il procuratore aggiunto di Agrigen-
to Salvatore Vella che coordina l’in-
dagine sul naufragio — Il sonar ha in-
dividuato una macchia compatibile
con il tetto della cabina dell’imbar-
cazione e abbiamo rimandato giù il
robot. Il personale della Guardia co-
stiera di Lampedusa e il nucleo som-
mozzatori non hanno mollato un so-
lo giorno. I nostri militari hanno
messo in campo tutta la loro profes-
sionalità e anche il loro cuore. E que-
sto nonostante il carico di lavoro or-
dinario che continua a gravare su

Lampedusa».
Dove, in questi giorni, Guardia co-
stiera e Guardia di finanza hanno do-
vuto far fronte a sbarchi autonomi a
ripetizione e ieri hanno dovuto spin-
gersi fino a 35 miglia dall’isola, in zo-
na Sar maltese, per soccorrere un
barcone, con ben 180 persone a bor-
do, che rischiava di affondare e che
le motovedette de La Valletta, impe-
gnate in altri interventi, non erano
in grado di soccorrere. In realtà i
maltesi hanno dichiarato il coordi-
namento dell’evento di ricerca e soc-
corso e sono stati loro a chiedere l’a-
iuto delle motovedette italiane. Ma
poi, nonostante la rinnovata collabo-
razione con l’Italia che ha portato al-
la bozza di accordo sulla redistribu-
zione siglata proprio a La Valletta,
hanno fatto resistenza a farli sbarca-
re. Ben diversamente da come ha fat-
to l’Italia che, ancor prima di concor-
dare la redistribuzione dei 176 mi-
granti salvati domenica dalla Ocean
Viking, ha assegnato alla nave uma-
nitaria il porto di Taranto dove è at-
tesa per questa mattina.

Il Direttore, il Vice Direttore, i Capiservizio e tut-
to il personale dell’Unità di Informazione Finan-
ziaria per l’Italia, esprimono il più profondo cor-
doglio e si uniscono al dolore della famiglia per
la scomparsa dell’
INGEGNER
Clemente Carfora
amico ed esempio indimenticabile di intelligen-
za, professionalità e tenacia.
Roma, 16 ottobre 2019

Pervinca Rizzo
Chicca
Ci ha improssivamente lasciati.
Lo annunciano con indicibile dolore i figli Fiam-
metta e Andrea con le sorelle Betti e Pau e i cu-
gini tutti.
Un saluto avverrà giovedì 17 c.m. dalle ore
15.00 alle ore 16.00 nella Sala Commiato sita a
Treviso in via G.B. Riccioli.
Treviso, 16 ottobre 2019
O.F. Gigi Trevisin srl
Tel. 0422/542863 TV

di Valerio Varesi

BOLOGNA — Smontare e rimontare
parti della colonna vertebrale è ora
possibile grazie a un intervento mes-
so a punto dall’équipe dell’Istituto
ortopedico Rizzoli di Bologna diret-
ta dal professor Alessandro Gasbar-
rini. Dopo cuore, polmoni, fegato e
rene, adesso si potranno sostituire
le vertebre con altre prelevate da un
donatore. È ciò che stato fatto, nella
sanità pubblica, su un paziente di 77
anni affetto da un tumore osseo ma-
ligno che lo avrebbe paralizzato. Pre-
cedentemente operato in un altro
ospedale con asportazione del tu-
more, avrebbe dovuto essere sotto-
posto a radioterapia, che però non
può essere usata nel caso di sostitu-
zione di vertebre ossee con altre di
titanio come avviene finora. Al Riz-
zoli hanno così tentato per la prima
volta di trapiantare vertebre di un
donatore. Un intervento difficilissi-
mo condotto a tempo di record in
meno di 12 ore, rapidità necessaria a
scongiurare l’insorgenza di infezio-
ni. Il chirurgo ha dovuto agire per
due vie: una anteriore e una poste-
riore. Nel primo caso è stato necessa-
rio creare un varco dal fianco aspor-
tando una costola e spostando vari
organi tra cui le viscere e il cuore.
Più semplice l’intervento dalla schie-
na. Per togliere le vertebre, nella zo-

na toraco-lombare, è stato necessa-
rio tagliarle ai lati riducendole a due
semi anelli poi asportati attraverso
le vie descritte. Quindi per le stesse
strade sono state collocate le verte-
bre del donatore anch’esse ridotte a
semi anelli e ricongiunte mediante
speciali viti. Il tutto senza intaccare
il midollo, il che avrebbe causato
danni neurologici o, peggio, una pa-
ralisi. Al paziente sono state tolte
due vertebre e trapiantate quattro
in quanto non sono stati ricollocati i
dischi che separano le une dalle al-

tre. Occorreva pertanto riportare al-
la stessa lunghezza la colonna. Quel
che appare stupefacente è che il pa-
ziente si è alzato dal letto dopo tre
giorni e nel giro di quindici è stato di-
messo e affidato alla riabilitazione.
Unica raccomandazione: l’uso di un
bustino di sostegno.
L’intervento apre la strada a pro-
spettive del tutto nuove per la chi-
rurgia ossea e già molti centri mon-
diali specializzati si sono interessati
a questa tecnica innovativa. «Ciò si
è realizzato grazie alla collaborazio-
ne di tutte le unità di un istituto all’a-
vanguardia — ha detto il direttore
del Rizzoli Mario Cavalli — a partire
dalla Banca del tessuto muscolo
scheletrico della regione Emilia Ro-
magna diretta da Dante Dallari». È
anche grazie a un’équipe di quest’ul-
tima che è stato possibile il trapian-
to. I chirurghi hanno prelevato le
vertebre dal donatore morto, prov-
vedendo a trattarle e a conservarle
con la tecnica del freddo a una tem-
peratura di 80 gradi sottozero. Fino-
ra le vertebre erano sostituite o con
parti del femore o con protesi di tita-
nio che tuttavia presentavano gros-
si limiti. Le prime avevano problemi
di integrazione provenendo da una
struttura scheletrica differente,
mentre le seconde, come detto, osta-
colano la radioterapia, strumento in-
dispensabile in alcuni casi per la cu-
ra del tumore.

Le tappe


Il dramma dei migranti

La madre e il bimbo


trovati abbracciati


in fondo al mare


Individuati 12 corpi del naufragio del 7 ottobre a Lampedusa


Wassin, un sopravvissuto: “Un neonato mi scivolò dalle mani”


hLa tragedia
Il 7 ottobre un
barchino con
52 persone si
ribalta a 6
miglia da
Lampedusa
durante le fasi
di soccorso

hIl bilancio
I superstiti
sono solo 22,
13 le vittime
recuperate,
17 i dispersi

hIl relitto
Il relitto è a 60
metri di
profondità ma
per otto giorni
non si riesce ad
individuarlo

kRiabilitazione Il paziente
del Rizzoli dopo l’intervento

MONTANA LAMPO/ANSA

kI superstiti
I naufraghi della
strage in mare di
una settimana fa
dopo lo sbarco

Dice il
procuratore:
“Ci abbiamo
creduto fino
in fondo, non
potevamo
lasciarli lì
I nostri
militari
hanno messo
in campo
tutte le
competenze
e anche il
loro cuore”

Superenalotto

Lotto

10eLotto

Bari

Milano

Firenze

Palermo

Venezia

Cagliari

Napoli

Torino

Genova

Roma

Nazionale

concorso n. 124
del 15-10-

Combinazione vincente

Combinazione vincente

Numero Jolly Superstar

10 11 13 18 20
21 30 37 41 42
48 54 56 62 68
70 73 80 82 84

20
42

10

48

48

21

41

70

11

68

4

82
54

84

37

30

18

56

80

54

21

60

62
13

65

35

82

35

73

64

33

87

40

67
78

9

73

86

5

50

7

83

67

70

48
4

71

68

37

36

46

49

27

66

84

78 17

Nessun vincitore con punti 6
Nessun vincitore con punti 5+
Ai 5 vincitori con punti 5 37.257,10 €
Ai 542 vincitori con punti 4 402,69 €
Ai 19.911 vincitori con punti 3 30,11 €
Ai 313.659 vincitori con punti 2 5,65 €

Nessun vincitore con punti 6
Nessun vincitore con punti 5+
Nessun vincitore con punti 5
All’unico vincitore con punti 4 40.269,00 €
Ai 140 vincitori con punti 3 3.011,00 €
Ai 2.412 vincitori con punti 2 100,00 €
Ai 18.212 vincitori con punti 1 10,00 €
Ai 44.894 vincitori con punti 0 5,00 €

Giochi


Combinazione vincente

Quote Superenalotto

Quote Superstar

Il prossimo Jackpot con punti 6: €
18.800.000,

Numero oro: 20 Doppio oro: 20, 82

5 38 45 54 59 65

. Mercoledì,^16 ottobre^2019 Cronaca pagina^19

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