Il Sole 24 Ore Sabato 19 Ottobre 2019 13
Finanza & Mercati
PARTERRE
Viacom fa shopping in Tv
e compra Super! da DeA
Viacom Italia acquista dal socio alla pari, De Agostini Editore,
tutta la Super Broadcast, società a cui fa capo il canale tv kids
sul free-to-air Super!. L’accordo siglato fra Viacom Italia e De
Agostini mette fine dunque alla joint venture iniziata nel
su questo canale tv per ragazzi. Nel digitale terrestre ora De
Agostini continuerà a editare solo il canale Alpha (al ) di cui
Viacom con la sua concessionaria raccoglieva la pubblicità
fino a ottobre dello scorso anno, per fare poi posto a Sky Media.
Accanto a questo c’è poi la parte in pay con i canali DeA Junior
e DeA Kids sulla piattaforma Sky. Quanto a Viacom, il gruppo
guidato in Italia da Andrea Castellari aggiunge così la totalità
di Super! a un portfolio di rilievo sul segmento kids (i canali
a brand Nickelodeon) unito a Paramount Network, Spike,
VH sul free e Mtv, Comedy Central e Nickelodeon sulla piatta-
forma Sky. «Sono molto soddisfatto di poter confermare que-
sto ulteriore risultato nella strategia di espansione di Viacom
in Italia», ha commentato Castellari. De Agostini da parte sua
passa il testimone «per concentrarci sui canali Pay, sulle piat-
taforme digitali e sull'attività di produzione e co-produzione
di contenuti», dichiara Pierfrancesco Gherardi, Managing
Director della Divisione Digital di De Agostini Editore. (A. Bio.)
Salta l’Ipo di Ferretti e l’azionista cinese Weichai
Group giustifica il mancato approdo a Piazza Affari
con il momento negativo dei mercati che non sono
stati in grado di valorizzare il re italiano degli yacht
di lusso nel modo corretto. Insomma, le offerte degli
investitori istituzionali sarebbero state troppo basse
a euro. In realtà era stata Weichai stessa a fissare
la forchetta di prezzo nel nuovo intervallo tra e ,
euro. C’è da dire che i fondi istituzionali non hanno
fatto la fila per partecipare all’Ipo dell’azienda, che
a questo punto guarda probabilmente a un private
placement. Ci sarebbe un investitore di private equity
europeo, sul cui nome c’è stretto riserbo. Ma chi po-
trebbe essere il soggetto coinvolto? L’identikit potreb-
be corrispondere a quello di Peninsula Capital, il
gruppo londinese che di recente ha stretto un’alleanza
con Mediaset. Ci sarebbero stati contatti con Peninsu-
la anche durante il road show. C’è un solo problema.
Di prezzo. Secondo indiscrezioni finanziarie Penin-
sula sarebbe disposta a valutare l'operazione solo a
determinate condizioni. (C.Fe.)
Se la Malacalza Investimenti, col suo ,% delle quote
Carige, ha deciso di non partecipare all’assemblea degli
azionisti della banca del settembre scorso (consenten-
do così di far passare la manovra di risanamento dell’isti-
tuto, da milioni), non altrettanto ha fatto Vittorio
Malacalza. L’ex vicepresidente di Carige, infatti, a quanto
emerge dal verbale dell’assemblea pubblicato ieri, con le
sue quote personali, cioè , milioni di azioni, pari allo
,% del capitale sociale della banca, ha votato contro il
via libera all’aumento di capitale da milioni. Malacal-
za, è emerso, ha votato per delega: aveva infatti abbando-
nato l’assemblea prima dell’avvio delle votazioni. Per
quanto riguarda gli altri grandi azionisti di Carige, Ga-
briele Volpi, che è titolare del %, ha votato a favore solo
con il ,%. La scelta di Volpi, che detiene il pacchetto
attraverso Financiera Lonestar, dipenderebbe da questio-
ni tecniche legate al rilascio della documentazione da par-
te degli intermediari. Anche Raffaele Mincione ha dato
voto favorevole, sia con il proprio pacchetto del ,%, dete-
nuto con Pop , sia con il restante ,% che fa capo ai
fondi Athena ed Eurasia. (R.d.F.)
Sugli yacht Ferretti
rispunta Peninsula
Il no di Malacalza
e il ni di Volpi su Carige
Visco: «Favorire il consolidamento»
Ma Bce blocca la Popolare di Sondrio
BANCHE
Il diktat di Francoforte:
dare precedenza
alla pulizia di bilancio
L’istituto valtellinese
chiamato ad accelerare
sulla cessione di Npl
Luca Davi
Nel giorno in cui il governatore di
Bankitalia Ignazio Visco sottolinea
l’importanza di favorire le aggrega-
zioni tra banche, per una paradossa-
le coincidenza un istituto italiano si
vede stoppare un’aggregazione da
parte della Bce. Francoforte ha infat-
ti acceso il semaforo rosso per bloc-
care l’acquisizione della Cassa di Ri-
sparmio di Cento da parte della Ban-
ca Popolare di Sondrio. L’operazio-
ne è stata stoppata dalla Vigilanza
Bce perchè, secondo gli ispettori, la
banca valtellinese deve dare prece-
denza alla pulizia di bilancio, evitan-
do così di mettere a repentaglio la
solidità patrimoniale in operazioni
di consolidamento ritenute non op-
portune in questa fase. È la stessa
banca a evidenziarlo in una nota.
«Nel contesto delle interlocuzioni
con la Bce - spiega la banca in una
nota - è stata evidenziata l’esigenza
di dare priorità alle iniziative di de-
risking già in corso». Dunque, «in
ragione delle suddette priorità, la
Bce ha ritenuto che non sussistano
le condizioni per il rilascio della pre-
scritta autorizzazione».
Di fatto gli accordi per l’acquisi-
zione sono venuti meno. Banca Po-
polare di Sondrio ora dovrà mettersi
pancia a terra a lavorare sulla pulizia
degli attivi. «L’attività della banca si
concentrerà nei prossimi mesi a per-
seguire l’importante programma di
riduzione dei crediti deteriorati clas-
sificati a sofferenza, già avviato e co-
municato al mercato».
Con un percorso avviato ad ottbre
, la Popolare di Sondrio aveva
sottoscritto con la Fondazione CaRi-
Cento e la Holding CrCento un con-
tratto finalizzato all'acquisizione
della maggioranza di CariCento.
Un’operazione che sarebbe stata rea-
lizzata in due fasi, mediante un corri-
spettivo misto (parte in denaro e par-
te in azioni Bps).
Secondo le stime di Mediobanca
Securities, l’acquisizione sarebbe co-
stata a PopSondrio circa punti ba-
se di un Cet oggi pari al ,%, a
fronte di un incremento dei profitti
netti per milioni. Va detto che la
banca, che a giugno contava , mi-
liardi di deteriorati, è alla prese con
la cessione di miliardo di sofferen-
ze. La copertura del % sui deterio-
rati rimanenti potrebbe in teoria ga-
rantire margini di movimento. Tut-
tavia l’operazione avviata da Pop-
Sondrio non sarebbe stata vista
insomma di buon occhio da parte di
Bce. Alcuni fonti segnalano come i
rapporti tra la banca e il joint super-
visory team della Bce non siano idil-
liaci. Qualcuno evidenzia come Ban-
ca Popolare di Sondrio sia l’unica
banca italiana sotto egida Bce (l’altra
è PopBari, ma sotto Bankitalia) ad
aver resistito a trasformarsi da po-
polare in società per azioni.
Si vedrà. Di certo ieri a intervenire
sul tema del consolidamento è stato
come detto lo stesso Visco. Che ha ri-
badito come le banche italiane di pic-
cole dimensioni abbiano maggiori
difficoltà rispetto agli istituti più
grandi a ripulire i propri bilanci. A
margine degli incontri annuali del
Fmi a Washington, Visco ha ribadito
che l’obiettivo è quello di cercare una
«modo ordinato» per ripulire i bilan-
ci e favorire «le aggregazioni e il con-
solidamento del settore bancario ita-
liano». Tutti gli istituti, anche quelli
più grandi devono impegnarsi mag-
giormente a pulire i propri bilanci e a
ridurre i costi incrementando gli in-
vestimenti nelle nuove tecnologie, ha
aggiunto il numero uno di Bankitalia.
Visco è intervenuto anche sul te-
ma della politica monetaria della Bce
che è ritenuta «appropriata». A pro-
posito delle recenti polemiche sul te-
ma, «la disputa è stata sugli strumen-
ti. Io preferirei che le discussioni fos-
sero all’interno del consiglio e even-
tualmente anche assegnando le
responsabilità delle opinioni ai sin-
goli membri del consiglio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CEO DI INTESA SANPAOLO A WASHINGTON
Messina vede lo spread sotto 100 con la manovra
L’istituto taglierà i prelievi
alle mini transazioni cashless
Il ceo: «Bene Progetto Italia»
Gianluca Di Donfrancesco
Dal nostro inviato
WASHINGTON
«Lo spread in Italia può scendere sot-
to i punti base nei prossimi mesi»,
lo ha detto ieri il chief executive officer
di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, in
una conferenza stampa a Washin-
gton, dove sono in corso i meeting an-
nuali di Fmi e Banca mondiale.
Portogallo e Spagna, spiega Messi-
na, hanno un differenziale di circa -
punti base e «l’Italia ha fondamen-
tali molto più forti». Tanto più che la
manovra «ha il pregio di stabilizzare
i conti e di rendere meno a rischio il
risparmio, anche se non affronta il
problema della riduzione del debito,
ma questa non è la priorità percepita
dai mercati in questo momento», ag-
giunge Messina: «Quello che conta è
non farlo aumentare ancora».
Sempre sulla manovra, Messina
afferma di condividere l’obiettivo del-
la lotta all’evasione che si è posto il
Governo con la riduzione dell’uso del
contante, che in Italia è particolar-
mente elevato. Su questo fronte, il
gruppo è pronto ad andare verso l’az-
zeramento delle proprie commissioni
sulle transazioni cashless da -
euro, che rappresentano il % delle
operazioni senza contante (sulle quali
gravano però altri costi di sistema),
afferma Messina.
Sui tassi bassi, Messina afferma
che sono «una droga, una patologia»,
che altera il quadro fisiologico e che
dovrà essere risolta. Il dibattito sulle
politiche monetarie ultra espansive è
stato uno dei focus dei lavori dell’Fmi,
insieme alla crescita mondiale in fre-
nata. Che tuttavia non preoccupa
Banca Intesa. Secondo il presidente
del gruppo, Gian Maria Gros-Pietro,
un trend al % resta storicamente ele-
vato. Mentre Messina sottolinea che la
crescita zero prevista per il per
l’Italia è dovuta al rinvio degli investi-
menti e non a un calo dei ricavi delle
imprese. Nel , però, ci si aspetta
un rimbalzo della Germania che può
trainare l’Italia e rimettere in moto gli
investimenti. L’Italia, ribadisce Mes-
sina, ha punti di forza significativi, a
partire dai mila miliardi di rispar-
mio privato. Inoltre, aggiunge, le im-
prese italiane hanno una grande ca-
pacità di riorientare il proprio export
verso i mercati che sono in crescita.
Qui arriva il contributo di Intesa
SanPaolo, che per il e il ,
mette sul piatto miliardi per so-
stenere gli investimenti nel Paese, con
focus sul Sud. È però fondamentale
«sbloccare le infrastrutture», osserva
Messina. Un ambito nel quale il Pro-
getto Italia può aiutare: si è creato un
qualcosa di «molto significativo dove
secondo me hanno svolto un ottimo
lavoro sia la Cassa Depositi e Prestiti,
il gruppo Salini e le banche che hanno
creato una infrastruttura per il siste-
ma Paese». Gros-Pietro ha sottolinea-
to come Progetto Italia sia basato sulla
collaborazione tra settore pubblico e
privato e che ripagherà gli investitori
sul lungo termine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FOTOGRAMMA
Lo stop della Bce. Bloccata l’acquisizione di Cr Cento da parte di Popolare Sondrio
Alitalia, i commissari alzano il pressing su Ferrovie
I commissari di Alitalia vogliono in-
formazioni più frequenti sulle trat-
tative per il partner industriale di
Alitalia e sollecitano una rapida con-
clusione dei negoziati con chi è già
disponibile. Queste le condizioni
che, secondo indiscrezioni, i tre
commissari intendono indicare per
accordare una proroga del termine
per l’offerta, nella relazione da in-
viare al ministero vigilante, il Mise,
per la risposta alla richiesta di Fs e
Atlantia. Le due società hanno chie-
sto una proroga di «almeno otto set-
timane» del termine per l’offerta fi-
nale per l’acquisto di Alitalia.
A tre giorni dalla lettera di Fs, pe-
rò, i commissari non hanno ancora
inviato la relazione al ministro Stefa-
no Patuanelli. Un ritardo inconsueto.
Secondo indiscrezioni, a parte le
condizioni descritte, i tre commissari
hanno opinioni diverse, condite dal-
l’irritazione anche verso Fs per la
mancanza di un’offerta vincolante
dopo sei proroghe (la prima «sca-
denza» era il gennaio ) e dalla
preoccupazione che, se a breve non
arriverà un’offerta, Alitalia rischie-
rebbe la bancarotta. E per loro po-
trebbero esserci conseguenze penali.
I commissari starebbero valu-
tando due opzioni per la relazione
al Mise e potrebbero chiedere al Mi-
se di indicare la rotta da seguire per
arrivare rapidamente a un chiari-
mento definitivo sul difficile salva-
taggio di Alitalia.
Le due opzioni riguardano, se-
condo quanto trapela, o una proroga
da quattro a sei settimane, a condi-
zione di ottenere aggiornamenti fre-
quenti, oppure un’indicazione più
perentoria: chiedere al capofila Fs di
chiudere rapidamente il negoziato
per il partner industriale con il vetto-
re straniero che è subito disponibile.
Questo vuol dire che se Lufthansa
vuole giocare la partita della «part-
nership» con Alitalia deve dichiarare
subito di essere disponibile ad entra-
re nel capitale della compagnia. Fi-
nora il gruppo tedesco non l’ha fatto.
Si parla anche di un’ipotesi di op-
zione «call», che potrebbe consentire
ai tedeschi un ingresso azionario in
futuro. Ma questo non è sufficiente
per Fs né per Atlantia, perché _ come
scritto nelle delibere approvate dai
loro cda il ottobre _ tra le condizio-
ni per la possibile presentazione di
una successiva offerta finale e vinco-
lante c’è l’«individuazione di un
partner industriale che partecipi al
capitale della Newco con una quota
significativa». Solo Delta ha indicato
questa disponibilità, per il % e un
investimento di milioni di euro.
Il % è «una quota significativa»?
La delibera è una sollecitazione an-
che a Delta ad incrementare la quo-
ta,lo ha chiesto Atlantia.
Secondo una fonte autorevole i
commissari attendono notizie da
Lufthansa prima di formalizzare la
relazione al Mise. L’ipotesi estrema,
avviare la liquidazione di Alitalia, co-
me aveva prospettato già il marzo
scorso un commissario, l’avvocato
Daniele Discepolo, ha perso quota
dopo che il governo ha approvato il
decreto legge fiscale con lo stanzia-
mento di ulteriori milioni di fi-
nanziamento oneroso a favore della
compagnia, per ridare liquidità. Il
decreto però non è ancora in Gazzet-
ta Ufficiale. Anche questo potrebbe
spiegare la prudenza dei commissa-
ri, prima di rispondere.
«Auspico che quest’operazione
vada in porto, che sia un’operazione
di mercato, sostenibile, industriale,
che rilanci il nostro turismo», ha det-
to il premier Giuseppe Conte a Bru-
xelles. «Il fatto che ci sia una compa-
gnia aerea straniera coinvolta ci ga-
rantisce. Il fatto che ci sia il nostro
principale player del trasporto su
terra è un’altra garanzia (...). Il fatto
che ci siano altri soci è la garanzia che
si può lavorare a un piano industria-
le». Quanto alla partecipazione del
Mef, «si tratta di assicurare una pre-
senza perché il ministero è creditore
di una cospicua somma».
—G.D.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRASPORTI
I
l deludente dato sulla crescita in Cina (+% contro il
+,% atteso) ha affossato la piazza di Shanghai (-
,% l’indice Csi) condizionando negativamente
l’apertura degli scambi in Europa. Le a seduta sulle
piazze continentali è stata segnata dalle forti vendite
sul comparto auto che ha chiuso gli scambi con un calo
dell’,% sull’indice di comparto. A guidare
i ribassi il titolo Renault che ha perso
l’,% dopo essere arrivata a perdere oltre
il % nei primi scambi. Le vendite sono
scattate dopo il profit warning lanciato nella
serata di giovedì dalla casa automobilistica
che ha tagliato le stime sulle vendite per
l’anno in corso prevedendo una flessione
dal al % per via di «un contesto di
mercato meno favorevole del previsto» e del
peso dei costi legati alla regolamentazione
che comprimono i margini. Il profit
warning è la prima operazione di rilievo del
ceo ad interim Clotilde Delbos insediatasi
dopo il licenziamento dell’ex ad Thierry Bolloré.
Il tonfo di Renault a Parigi ha alimentato forti vendite
su tutto il comparto delle quattro ruote.
A Piazza Affari ne hanno risentito Pirelli (-,%),
Fca (-,%) e Ferrari (-,%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Andrea Franceschi
L’AUTO SOFFRE IL PROFIT
WARNING DI RENAULT
TONFO RENAULT
Il titolo della casa
francese è sceso
sotto 50 euro, sui
minimi da agosto
-11%
MANAGER
E BANCHIERE
Carlo Messina
è amministratore
delegato di Intesa
Sanpaolo
dal 2013
Attesi segnali da Lufthansa
prima di concedere
la proroga per le offerte
MERCATI
TITOLI DI STATO
BTp Italia ai blocchi di partenza:
cedola minima annua allo 0,6%
Il collocamento alla clientela
retail sarà tra lunedì e
martedì ottobre
La cedola media annua garantita ai
sottoscrittori del nuovo BTp Italia con
scadenza ottobre è stata fissa-
ta allo , per cento. Il tasso cedolare
(reale) annuo definitivo di questa
quindicesima emissione del BTp Italia
- ha fatto sapere ieri il Tesoro in una
nota - potrà essere rivisto al rialzo o
confermato con successiva comunica-
zione all'apertura della terza giornata
di emissione, mercoledì ottobre.
«Data la bassa inflazione - ha com-
mentato ieri a Bloomberg il Capo della
Direzione del dipartimento del debito
pubblico al Mef, Davide Iacovoni - an-
che un % del costo della vita rende-
rebbe il BTp Italia più attraente di un
BTp normale della stessa durata». La
convenienza emerge dal confronto
con un titolo alla stessa scadenza ma
non indicizzato che oggi rende lo
,% incorporando di fatto un pre-
mio per l'inflazione di appena lo ,
per cento. Per questo Iacovoni si
aspetta alla fine un'emissione supe-
riore ai , miliardi dell'anno scorso.
Emissione che consentirà al Tesoro di
mettere ulteriore fieno in cascina, do-
po aver già raggiunto l'% del fun-
ding previsto per il .
L'emissione del BTp Italia avrà luo-
go sul Mot dal al ottobre . La
Prima Fase del periodo di collocamen-
to, dedicata a risparmiatori individuali
ed affini, si svolgerà da lunedì prossi-
mo. Poi sarà la volta degli investitori
specializzati. La durata del colloca-
mento ai retail (non più di tre giorni
ma di due) è una novità di questa nuo-
va edizione del BTp Italia che torna alla
scadenza lunga di anni. Le caratteri-
stiche del titolo sono identiche a quelle
dei collocamenti precedenti: cedole
semestrali indicizzate al FOI (Indice
dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai e impiegati, al netto dei tabac-
chi), a cui si aggiunge il pagamento del
recupero dell'inflazione maturata nel
semestre (con la previsione di una so-
glia minima in caso di deflazione). Il
rimborso è unico a scadenza e, per chi
acquista all'emissione durante la fase
del collocamento e conserva il titolo
fino a scadenza, è prevista la corre-
sponsione di un Premio Fedeltà del
per mille al momento del rimborso.
Nessuna commissione di collocamen-
to è poi prevista per chi sottoscrive nei
giorni del collocamento
—A.F.D.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2,16 miliardi
Il precedente del 2018
All’ultimo collocamento del
BTp Italia la raccolta fu
sotto le attese