24 Sabato 19 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore
SOLUZIONI
PER COMUNICARE
E COMPETERE .marketing
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I CASI
Un capitano alla scoperta delle coltivazioni di zucca, caro-
te, patate legate all'agricoltura sostenibile. Peraltro si trat-
ta di un vero capitano, ossia Fabrizio Fontana, responsa-
bile agronomico di Findus: è lui al centro della campagna
on air e della web-serie online. Fontana racconta ai più
giovani i segreti delle verdure presenti nel minestrone e
la filiera di oltre imprese italiane. Un viaggio dall'Agro
Pontino al Fucino, passando per la Calabria, le Marche e
la Liguria. Si va dall'uso dell'acqua alla rotazione delle
colture, fino alla coltivazione in pieno campo, ovvero solo
all'aria aperta e mai in serra. Dalla tv e web alle aule scola-
stiche: da gennaio l'agronomo è impegnato anche
in un progetto didattico nelle scuole primarie con oltre
. classi coinvolte e circa mila studenti.
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FINDUS
Minestrone sostenibile
spiegato ai più piccoli
La campagna.
I segreti delle
verdure e il
racconto di
filiera di oltre
700 aziende
La versatilità dei materiali innovativi, il packaging residuale
che accompagna il prodotto, la durata di potenziale utilizzo e
molto altro ancora. Un decalogo sul design circolare. Una gui-
da messa nero su bianco da Nike. È questa l'ultima iniziativa
sulla sostenibilità del colosso mondiale dello sportswear. La
guida è navigabile su Nikecirculardesign.com. Un linguaggio
comune per l’economia circolare con dieci principi strategici.
«Alla Nike crediamo nel potenziale illimitato degli atleti e ab-
biamo l’obbligo di prendere in considerazione le soluzioni di
design sostenibili. Ispirati all’agenda globale della moda invi-
tiamo tutti ad unirsi a noi per generare un impatto più positivo
sul nostro pianeta», si legge in home page sulla piattaforma.
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NIKE
Un decalogo
sul design circolare
La guida. Dieci
principi strate-
gici sul sito
Nikecircular-
design.com
Impact investing. Sostenibili, coerenti, misurabili, efficaci: con la rivoluzione circolare
si ripensano interi schemi produttivi e nascono così nuove idee dal cuore verde
Oltre la plastica c’è di più:
il marketing gioca d’azione
a cura di
Giampaolo Colletti
T
he milkman is back. Os-
sia il lattaio è tornato.
Così hanno titolato pochi
giorni fa i giornali ingle-
si. Perché a Londra per
contrastare l’inquina-
mento da plastica il latte torna ad es-
sere venduto nelle bottiglie di vetro e
consegnato a casa direttamente dai
lattai, come accadeva un tempo. Para-
dossi di questi anni connessi e accele-
rati: quello che sembrava un lavoro
estinto per sempre, torna in auge.
Proprio il Telegraph ha raccontato la
storia di Parker Dairies, caseificio a
conduzione familiare con trent’anni
di esperienza. Siamo a Woodford Gre-
en, distretto di Redbridge, nell’hinter-
land londinese. Questa impresa uti-
lizza venticinque mezzi elettrici e ser-
ve oltre diecimila famiglie, scuole, uf-
fici per tutta Londra. «Assicuriamo la
sveglia con latte fresco. Ogni settima-
na consegniamo mila pinte di latte
in bottiglie di vetro, i nostri clienti ci
lasciano i loro vuoti, noi li laviamo, li
riempiamo nuovamente e li rispedia-
mo. E col trasporto elettrico rispettia-
mo la nostra vocazione ecologica»,
raccontano dal caseificio. Nella prima
metà di quest’anno Parker Dairies ha
attirato oltre quattromila nuovi clien-
ti, in prevalenza giovani.
L’impatto che fa la differenza
Nuove sensibilità per vecchi lavori,
che però si reinventano. Attività e
narrazioni dall’impronta verde. È il
marketing delle azioni sostenibili,
circolari, sensibili alle tematiche am-
bientali. In fondo si tratta di modelli
di business oggi più coerenti e misu-
rabili. Nascono così prodotti e solu-
zioni dal cuore verde. Un’attenzione
che si riflette sull’intera filiera. Dal-
l’utilizzo delle materie prime riciclate
all’adozione di formule innovative di
trasporto, dagli headquarter sosteni-
bili al packaging ripensato e ridotto
all’essenziale. Sono i nuovi brand
“eco-guerrieri”, definiti così dal Fi-
nancial Times: attenti all’impatto sul
territorio in cui si opera e protesi ad
una azione e narrazione differente.
Da Londra a Torino. Così rinasce il
ristorante Del Cambio, lo storico
punto di ritrovo sorto nel lontano
in piazza Carignano, in quelle
sale specchiate da Michelangelo Pi-
stoletto e arredate da Martino Gam-
per. Duecentosessantadue anni e non
sentirli. Con la riapertura nel il
cambio di passo: il ristorante è riusci-
to a integrare nella filiera di approv-
vigionamento prodotti di Cascina
Orsolina, eccellenza del Monferrato
nata nel segno dell’agroecologia. C’è
poi l’alleanza contro gli sprechi ali-
mentari con l’app Too Good To Go. E
ancora l’eliminazione progressiva di
tutto il packaging plastico. Una con-
versione classificata come esempio di
“impact investing” dal centro di ri-
cerca Tiresia della School of Manage-
ment del Politecnico di Milano. Non
solo logiche commerciali, ma valore
per la comunità. «I capitali privati
possono intenzionalmente contribu-
ire a creare impatti sociali positivi mi-
surabili e rendimenti economici. Si
parla così di crescita sostenibile», af-
ferma Mario Calderini, docente di
strategia d’impresa e social innova-
tion al Politecnico di Milano. Una ri-
voluzione circolare: ad essere ripen-
sati sono prodotti, processi, packa-
ging. «Le aziende stanno andando
verso un packaging sostenibile, con
un mercato globale stimato in circa
miliardi di dollari entro il ».
Stiamo assistendo ad una svolta. I
pubblici – clienti, stakeholder, citta-
dini – non vogliono più sentir parlare
solo di performance e iniziano a pre-
tendere un corporate activism am-
bientale. Oggi consumatori su di-
chiarano che le decisioni d’acquisto
sono influenzate dagli imballaggi e
dalle confezioni. Incidono i millen-
nial. Il % dichiara di aver cambiato
marca per evitare l’uso eccessivo di
packaging. «Si moltiplicano soluzio-
ni circolari. È il caso di Ecovative De-
sign, che ha sviluppato una tecnolo-
gia che utilizza le radici dei funghi per
produrre imballaggi biodegradabili.
Tra i clienti ci sono Ikea e Dell. In Italia
Novamont ha prodotto una biopla-
stica che viene utilizzata per la realiz-
zazione di capsule Lavazza biodegra-
dabili», precisa Calderini.
Affamati di sostenibilità
A guidare questa rivoluzione è l’in-
dustria del food. «Nel settore agroa-
limentare è in atto lo sviluppo di fi-
liere circolari. Il % del packaging
prodotto da noi è utilizzato nel set-
tore alimentare. Ed è proprio grazie
agli imballaggi che in Italia il dete-
rioramento della merce è stato mi-
nimizzato fino a raggiungere il
-%». Visione e impatto sulla co-
munità: lo certifica l’osservatorio
food sustainability del Politecnico
di Milano. Ikea ha recuperato in
negozi oltre cinquecentomila pasti
equivalenti al milione di euro, Costa
Crociere ha stretto una collabora-
zione con Banco Alimentare per le
eccedenze delle proprie navi, Eni ha
messo in piedi il processo Ecofining,
che produce diesel verde da olii da
cucina esausti. L’impronta verde
conviene. Il World Economic Forum
ha calcolato che i modelli innovativi
di consegna e i cambiamenti dei
modelli di utilizzo e consumo gene-
rano un valore di circa miliardi di
dollari. Di più. Il miglioramento dei
sistemi di post-utilizzo vale fino a
miliardi di dollari all’anno nei Paesi
Ocse. «L’opportunità di mercato è
chiara. Man mano che i consumatori
diventano più sensibili alle temati-
che legate all’ambiente e alla soste-
nibilità, le aziende sono incentivate
a produrre e confezionare in modo
più responsabile. Spostando le loro
strategie verso una progettazione
sostenibile e innovativa, riescono a
sbloccare nuovi flussi di entrate e a
creare vantaggi competitivi unici
nel loro settore», puntualizza Cal-
derini. Attenzione però: occorre fa-
re, prima che raccontare. E investi-
re. «Chiunque oggi creda di poter
costruire un’immagine di prodotto
o un posizionamento strategico su
una nozione di sostenibilità leggera
compie un grosso errore che può
avere costi reputazionali molto al-
ti», avverte Calderini. A fare la diffe-
renza è il top-management, che de-
ve guidare il cambiamento. Ne è
convinta Irene Vecchione di Tack
TMI, network globale di formazione
sulla nuova leadership: «Occorre
una guida scevra da obiettivi di bre-
ve periodo e da interessi individuali.
Il management deve servire uno
scopo più elevato, perché le aziende
che non creano valore sociale oltre
che economico non sopravviveran-
no a lungo».
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A caccia degli eroi verdi. Dal grande schermo agli schermi miniaturizzati: Alessandro Gassmann (nella foto sul set di Basilicata coast to coast) ha lanciato sul suo profilo Twitter #GreenHeroes, un modo per
raccontare storie di brand, comunità e individui che portano avanti imprese sostenibili, ma anche remunerative. Gassmann è stato scelto come miglior green influencer italiano 2019 da GreenStyle
Paola Maugeri
«Così la mia vita senza sprechi è rock»
S
e non fai parte della soluzione,
fai parte del problema. Siamo
la prima generazione di adulti
che possono fare la differenza.
Perché non ci è più permesso di restare
ignoranti. Dobbiamo avere la consape-
volezza che abbiamo un solo pianeta e
ce ne dobbiamo prendere cura. Ecco
perché oggi possiamo scegliere di vi-
vere con passo lieve, smettendo di ave-
re un passo greve. Così Paola Maugeri,
scrittrice, conduttrice radiofonica, di-
vulgatrice di uno stile di vita consape-
vole. Dopo quattro bestseller per Mon-
dadori la “signora del rock” da martedì
è in libreria con il nuovo libro “Con
passo lieve”, edito da Pickwick.
Da quali gesti quotidiani possia-
mo partire per fare la differenza?
In inverno abbassiamo il termostato di
tre gradi e indossiamo un maglione in
casa, mangiamo con un regime vegeta-
riano e vegano, usiamo mezzi pubblici
o mezzi a propulsione umana. Dipende
tutto da noi e non dal vicino di casa.
I brand stanno abbracciando que-
sta nuova modalità di azione e narra-
zione. Cosa ne pensi?
Aspetto questo momento da una vita.
D'altronde queste scelte sono dettate
anche dal business perché puntare sul-
la sostenibilità è una mossa vincente.
Dieci anni fa scrissi al direttore marke-
ting di McDonald's per un hamburger
vegetariano. Non mi ha mai risposto,
ma alla fine mi hanno ascoltato.
Scrivi di vivere senza sprechi, di-
vertendosi: è davvero possibile?
Non bisogna mica indossare il saio e
andare a piedi scalzi. Non è una vita di
rinunce, ma di scelte. Non si diventa
ecologisti in un giorno perché è un
percorso graduale. Chi fa una vita con-
sapevole in fondo oggi fa una vita rock.
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Paola Maugeri. In libreria con “Passo
lieve” edito da Pickwick
Sarà proiettato oggi alle all’Auditorium
Parco della Musica, in occasione della
Festa del Cinema di Roma: si intitola Laura
Biagiotti-L’aura della moda e ricostruisce
la vita professionale e privata
di una delle protagoniste della stagione
d’oro della moda italiana, gli anni e
Moda e cinema
A Roma in anteprima
il «docufilm» dedicato
a Laura Biagiotti,
prima stilista, nel 1988,
a sfilare in Cina
Passaggio
generazionale.
Lavinia Biagiotti,
figlia di Laura, sul
set del docufilm con
l’attrice Serena
Rossi
Aiutare i piccoli comuni sotto i mila abitanti a contrasta-
re il crescente spopolamento. Un’emergenza silenziosa
che coinvolge il % degli italiani, pronto a lasciare il pro-
prio Paese alla ricerca di maggiori opportunità: a metter-
lo nero su bianco è lo studio dell’Università di Padova e
del Centro Studi di Community Group. Così la società di
telecomunicazioni e internet provider Eolo ha deciso di
offrire dispositivi tecnologici e connettività alle realtà più
piccole. Un modo per trasformarle in smart city sosteni-
bili. Da sei mesi è live la piattaforma Missionecomu-
ne.eolo.it: i comuni possono partecipare e verranno vota-
ti da cittadini e community. Attualmente sono in lista per
i premi comuni divisi in otto regioni. Quelle in testa
alla classifica sono Piemonte, Lombardia, Abruzzo.
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EOLO
Piccoli e connessi:
l’impatto sui comuni
La piattafor-
ma. Da sei
mesi è live
all’indirizzo
Missioneco-
mune.eolo.it
MARKA