Il Sole 24 Ore - 23.10.2019

(Joyce) #1

Il Sole 24 Ore Mercoledì 23 Ottobre 2019 19


Finanza & Mercati


Just Eat, sfida totale


sul cibo a domicilio:


contro Opa di Prosus


DELIVERY


Premio del % sull’offerta


di Takeaway.com: ma il cda


respinge la proposta


Alberto Annicchiarico


Piovono offerte miliardarie nel
business della consegna del cibo

a domicilio. La holding olandese
Prosus, prima società europea di

investimenti nei servizi internet


di consumo, ha lanciato sulla bri-
tannica Just Eat un’offerta in

contanti a  pence ad azione


che valorizza il gruppo di food
delivery britannico , miliardi di

sterline, con un premio del %


rispetto a quanto messo sul piat-
to, con un’offerta in azioni, dalla

concorrente e connazionale


Takeaway.com.
Gli investimenti di Prosus nel

food delivery includono già iFood


in Sudamerica, Delivery Hero in
Europa e Swiggy in India. Prosus

è controllata dal gruppo sudafri-


cano Naspers, attivo soprattutto
negli investimenti oltre che nei

servizi internet, nell’intratteni-


mento, nei giochi e nell’e-com-
merce. Tra l’altro Naspers è uno

dei principali azionisti del colosso


cinese del web, Tencent, di cui de-
tiene il %. Di fatto questo inve-

stimento, nato da una prima fiche


da  milioni di dollari nel , ha
fruttato alla società guidata dal

ceo Bob van Dijk una partecipa-


zione che oggi vale  miliardi di
dollari e pone Naspers tra le prime

società d’investimenti nel tech.
Per Prosus non si tratta della

prima offerta mirata alla conqui-


sta di Just Eat. In realtà è la terza
volta che ci prova. Anche questa

volta però, a stretto giro, è arrivato


il no del board di Just Eat, in quan-
to la proposta «sottovaluta signi-

ficativamente Just Eat sia su base
stand alone che come parte della

raccomandata combinazione»


con Takeaway.com. «Il cda - si leg-
ge in una nota - ritiene che la fu-

sione con Takeaway.com offra


agli azionisti di Just Eat una crea-
zione di valore superiore rispetto

ai termini dell’offerta di Prosus».


A ben vedere molti dei princi-
pali azionisti di Just Eat sono an-

che investitori in Takeaway.com.


A loro potrebbe piacere di più
l’idea di unire l partecipazioni in

un singolo grande player con


obiettivi di lungo termine. Dal
canto suo Prosus ha i mezzi per

rilanciare e proporre un premio


anche maggiore. Subito dopo l’of-
ferta il titolo Just Eat è balzato del

%, trascinando tutto il comparto


delivery, con Delivery Hero che è
salito del ,% e la stessa Take-

away.com (+,%).
Le nozze tra Just Eat e Take-

Away (che creerebbe il numero


uno al mondo del settore:  mi-
lioni di consegne e , miliardi di

sterline di ricavi nel ), annun-


ciate in agosto come fusione tra
uguali erano state messe a repen-

taglio anche ai primi di settembre.


Da New York il fondo attivista
Eminence Capital (% in Just Eat)

si era messo di traverso alla mega


fusione, dichiarando che avrebbe
votato contro il matrimonio: of-

ferta troppo bassa. La dote pro-


messa da Takeaway (che valuta
Just Eat  pence per azione, con

un premio del %), è stata definita


da Eminence «altamente oppor-
tunistica» e una «sottovalutazio-

ne grave» del mercato dei pasti a


domicilio nel Regno Unito, dove
farsi portare il cibo a casa è abitu-

dine generalizzata.


L’assemblea degli azionisti di
Just Eat si terrà a fine ottobre.

Non si possono escludere nuovi


colpi di scena.


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Banijay, stretta su Endemol Shine:


via alle fusioni nelle produzioni tv


Andrea Biondi


Questa dovrebbe essere la volta


buona per un mega-deal nel settore


delle produzioni audiovisive, di cui


si parla da anni ma che da  mesi a


questa parte ha assunto i tratti di


qualcosa di più del rumor, anche se


tra vari stop and go ancora non si è


giunti al «The End».


La stampa internazionale ora


però rilancia come affare in dirittu-


ra d’arrivo quello che vede interes-


sati i due grandi competitor del


mondo delle produzioni tv.


Il big deal vedrebbe Endemol Shi-
ne nella parte della società acquisita

e il gruppo Banijay in quella di acqui-
rente. Il primo – nato dalla fusione

tra Endemol, Shine e Core Media, e di


proprietà di Disney (che l’ha rilevata
da st Century Fox) e Apollo Global

Management – è il gruppo conosciu-


to per produzioni come “Il Grande
Fratello”, “Tú Sí Que Vales”, “Peaky

Blinders”, “Black Mirror”, “Master-


chef”. È un gruppo, Endemol Shine,
gravato da un forte debito e con rica-

vi operativi sugli , miliardi che


stando alle valutazioni riportate dal
quotidiano The Daily Telegraph po-

trebbe passare di mano per una cifra


attorno ai  miliardi di euro.
Dall’altra parte, nelle vesti di

compratore, gli occhi da tempo – e


questa volta si starebbe per arrivare
alla stretta finale con annuncio la

prossima settimana al più presto –


sono puntati su Banijay, big france-
se delle produzioni Tv che nel suo

catalogo annovera titoli come


“Temptation Island” o anche “L’Iso-
la dei famosi” o “Il Paradiso delle Si-

gnore” per stare alle produzioni più


conosciute in Italia.
La società è controllata attraverso

la holding LDH dal gruppo Lov di


Stéphane Courbit e dalla De Agostini
(che in tutto ha il ,% del gruppo),

con i francesi di Vivendi possessori


di una quota di minoranza del ,
per cento. Stando a quanto si legge

nei bilancio del Gruppo De Agostini,


Banijay Group Holding ha registrato
ricavi per  milioni di euro nel 

con un Ebitda di oltre  milioni.


In questi ultimi  mesi attorno al-
le sorte di Endemol Shine si sarebbe

dunque scatenato l’interesse di vari


pretendenti: dalla britannica Itv, a
Sony, FremantleMedia. Nella parte

finale c’è stato il forte interessamento


di AllMedia, gruppo posseduto da
Discovery e Liberty Global di John

Malone. A spuntarla però dovrebbe


essere il gruppo Banijay, guidato a li-
vello mondiale da Marco Bassetti:

personaggio di primissimo piano nel


mondo dell’audiovisivo, a capo di En-
demol Group prima di arrivare alla

guida del gruppo Banijay nato nel


 nato dalla fusione con Zodiak
Media (che era, appunto, di De Ago-

stini). All’interno di Banijay c’è anche


l’ex capo di Endemol Shine e fratello
di Marco: Paolo Bassetti.

Della trattativa in dirittura fra En-


demol Shine e Banijay si era parlato
già a inizio anno. Ma con ogni proba-

bilità questioni di prezzo oltre al pas-
saggio dalla galassia Murdoch a Di-

sney della quota in Endemol Shine


avrebbero costituito fattori di rallen-
tamento. Adesso, la stretta finale.

á@An_Bion


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Grande Fratello. Una delle produzioni di punta di Endemol Shine


MEDIA


Masterchef e Grande


Fratello pronti a passare


di mano per  miliardi


La società acquirente


è controllata da De Agostini


e partecipata da Vivendi


Softbank salva WeWork: operazione da 8 miliardi


Riccardo Barlaam


Dal nostro corrispondente


NEW YORK


SoftBank prende il controllo di


WeWork, la start up del co-working


travolta dai debiti. Il piano di salvatag-


gio del fondo giapponese di Masayo-


shi Son valuta la società  miliardi di


dollari. Una cifra crollata dai  mi-


liardi dell’ultimo funding di WeWork


a gennaio. E rispetto ai  miliardi di


valore di cui appena cinque settimane
fa parlavano JpMorgan e Goldman Sa-

chs, le due banche capofila della Ipo di


WeWork, saltata all'ultimo minuto il
 settembre, per le perplessità degli

investitori sull'esposizione debitoria,


già scottati dal precedente della quo-
tazione di Uber.

Senza iniezioni di capitale WeWork


avrebbe avuto poche settimane di vita.
SoftBank, che è già il maggiore azioni-

sta della società, ha offerto ulteriori


prestiti per  miliardi e si è impegnata
ad accelerare il piano di investimenti di

, miliardi. La condizione “sine qua
non” di SoftBank per entrare con la

maggioranza in WeWork è stata la


completa uscita di scena dell'esube-


rante co-fondatore Adam Neumann,
 anni, che nelle settimane scorse

aveva già restituito le deleghe esecuti-


ve da ceo, e ora si prepara a lasciare la
presidenza del board della società.

Come parte dell'accordo, Neu-


mann venderà  miliardo della sua
quota azionaria a SoftBank, su un

pacchetto di  miliardi di azioni ce-
duto dagli investitori esistenti. Re-

sterà come osservatore nel board,


con la possibilità di decidere due pol-
trone. Ha ottenuto anche il paga-

mento di una consulenza “monstre”


per  milioni di dollari.
Il piano di salvataggio di SoftBank

è stato preferito all'altra offerta avan-


zata da un gruppo di finanziatori gui-


dati da JpMorgan che valutava la so-
cietà  miliardi di dollari.

Marcelo Claure, uno dei top mana-
ger di SoftBank, è stato scelto per so-

stituire Neumann alla presidenza. Si


cercherà all'esterno un nuovo ceo per
far ripartire la società. Nel frattempo

il valore di WeWork è crollato. Circa


duemila persone hanno perso il lavo-
ro e nuovi tagli sono annunciati.

In questa parabola discendente,


Adam Neumann resta ancora miliar-
dario, come risulta dai calcoli già ag-

giornati della classifica Bloomberg.


Un rendimento dei suoi investimenti
rimarchevole - fa notare più di uno a

Wall Street - considerando che


WeWork non ha mai prodotto un dol-
laro di utile e la quotazione è saltata

prima ancora di iniziare.


SoftBank prima del salvataggio
aveva già investito oltre  miliardi in

WeWork. Diversi analisti hanno


espresso perplessità sull'operazione.
In una recente intervista al Nikkei

Business magazine, Son ha detto che


era «imbarazzato e impaziente» per
le ultime vicende di WeWork. Dalle

parole è passato ai fatti con una gros-


sa scommessa. SoftBank è anche il
principale investitore di Uber, le cui

azioni hanno perso un terzo del valo-


re dalla quotazione.


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START UP


La valutazione crollata


dai  miliardi di gennaio


e dai  miliardi pre Ipo


AGF
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