Il Sole 24 Ore Mercoledì 23 Ottobre 2019 23
Mondo
Brexit: sì all’intesa di Johnson,
ma bocciato l’iter accelerato
AL PARLAMENTO INGLESE
Per la prima volta l’accordo
viene approvato
ma non in via definitiva
Impossibile l’uscita il
Ora il premier vuole
un rinvio breve o le elezioni
Nicol Degli Innocenti
Un voto a favore e un voto contro e
Brexit è “congelata”. L’accordo di Bo-
ris Johnson è passato. L’intesa con-
cordata dal premier britannico con
l’Unione europea è stata approvata ie-
ri sera dal Parlamento con voti a
favore e voti contro. È la prima
volta che un accordo su Brexit riceve
luce verde dai deputati di Westmin-
ster, che avevano bocciato per tre vol-
te il piano di Theresa May.
Il successo del premier, con un
margine superiore alle previsioni, non
è stato però abbastanza. Il Parlamento
poco dopo ha infatti votato contro la
proposta di Johnson di approvare l’in-
tero pacchetto nel giro di tre giorni con
contrari e a favore.
Il premier ha quindi annunciato la
“sospensione” del disegno di legge.
Johnson aveva fatto una scommessa
ad alto rischio, avvertendo il Parla-
mento che se non avesse approvato il
suo programma super-accelerato
avrebbe ritirato l’intesa optando per
elezioni anticipate. La sua priorità re-
sta riuscire ad attuare Brexit entro il
ottobre come ha ripetutamente pro-
messo. Per poter raggiungere l’obiet-
tivo, il disegno di legge sull’accordo di
recesso (Withdrawal Agreement Bill)
dovrebbe passare tutti gli stadi in Par-
lamento entro venerdì e poi andare
allo scrutinio della Camera dei Lord.
Ora che i deputati hanno votato
contro l’approvazione accelerata,
Johnson preferisce non sottoporre
affatto la sua proposta di accordo al-
l’approvazione del Parlamento pur di
non chiedere alla Ue un rinvio di tre
mesi come previsto.
«Non permetterò assolutamente
altri mesi così -, ha detto Johnson ieri
ai deputati -. Se il Parlamento si rifiu-
ta di permettere che Brexit avvenga
e decide di rinviare tutto fino a gen-
naio o forse oltre, questo Governo
non intende continuare. Con grande
rammarico devo dire che il disegno
di legge sarà ritirato e dovremo pro-
cedere con le elezioni».
Secondo fonti di Downing Street,
il premier sarebbe però disposto a un
breve rinvio “tecnico” se la Ue, che
sta prendendo in considerazione la
richiesta di allungamento dei tempi
ricevuta da Londra, offrisse questa
possibilità intermedia di qualche
giorno di rinvio invece di qualche
mese. La palla passerebbe quindi di
nuovo a Bruxelles.
L’opposizione ha definito la strate-
gia del premier «un ricatto infantile».
Deputati conservatori e dell’opposi-
zione hanno obiettato che non è possi-
bile scrutinare con attenzione un dise-
gno di legge così complesso e lungo
pagine in poche ore. Secondo il lea-
der laburista Jeremy Corbyn si tratta di
un «vergognoso tentativo di evitare il
dibattito e lo scrutinio dei deputati».
L’ex cancelliere dello Scacchiere
Philip Hammond ha accusato aperta-
mente Johnson di puntare a un “no
deal” a fine , dopo un tentativo
fittizio di Londra di negoziare un ac-
cordo commerciale con la Ue. Per evi-
tare questa trappola il conservatore
Hammond ha chiesto un emenda-
mento che stabilisca un meccanismo
per impedire un’uscita senza accordo
accidentale. Un altro deputato con-
servatore, Nick Boles, ha chiesto un
prolungamento del periodo di transi-
zione di due anni, fino al . Il capo
negoziatore Ue Michel Barnier ha di-
chiarato ieri che i negoziati per un ac-
cordo commerciale potrebbero dura-
re «più di tre anni».
Johnson ha ribadito ieri che il peri-
odo di transizione deve finire il di-
cembre come concordato con la
Ue e che «non sono previsti allunga-
menti dei tempi».
La legge britannica prevede che
passino un minimo di giorni tra la
decisione del Parlamento di andare
alle urne e la data delle elezioni. La
prima data possibile sarebbe quindi
il novembre. Anche andare a ele-
zioni anticipate però non è semplice.
La legge richiede una maggioranza
di due terzi dei deputati, e in settem-
bre i due tentativi precedenti di
Johnson di ottenere il via libera del
Parlamento erano falliti.
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AFP
Fermato. Boris Johnson non riuscirà a portare la Gran Bretagna fuori dalla Ue il 31 perché il Parlamento vuole più tempo
Una elaborata cerimonia
tradizionale, alla presenza di
dignitari provenienti da oltre
Paesi, ufficializza l’ascesa
al trono del esimo sovrano
della più antica dinastia
Giappone
L’imperatore
Naruhito
si presenta
al mondo
Alle elezioni i liberali perdono
la maggioranza e dovranno
contare sull’appoggio dei New
Democrats per un nuovo
governo. In Quebec più
consensi ai separatisti
Il voto in Canada
Trudeau vince
ai punti: guiderà
un governo
di minoranza
+Tra tradizione e modernità:
Secondo mandato.
Il premeir canadese
Justin Trudeau
Beda Romano
Dal nostro corrispondente
BRUXELLES
I Ventisette seguono con frustrazio-
ne e apprensione la confusa situa-
zione politica nel Regno Unito. Sono
pronti a concedere un nuovo rinvio
della data di uscita, oggi fissata per
il ottobre (sarebbe il terzo in me-
no di un anno), ma a condizioni pre-
cise e con obiettivi chiari. Si pone
ormai la questione della nomina di
un commissario britannico nel nuo-
vo Esecutivo comunitario.
Il presidente del Consiglio euro-
peo, Donald Tusk, ha detto che i
Ventisette valuteranno «con serie-
tà» la questione britannica. Due le
opzioni emerse in questi giorni. La
prima è quella di una Brexit il ot-
tobre, grazie all’approvazione defi-
nitiva dell’accordo di recesso sia a
Londra che a Strasburgo. Ieri sera
Westminster ha approvato in via
preliminare l’intesa, ma ha bocciato
un programma di rapida approva-
zione delle leggi attuative. Una
Brexit a fine mese è difficile.
L’altra opzione prevede un
nuovo rinvio. Ma quanto lungo e
di quale natura, tecnica o politica?
Fino al gennaio, o più corto, fi-
no al benestare definitivo sull’ac-
cordo di divorzio? Una proroga ol-
tre il ° dicembre complicherebbe
le cose non poco.
La Commissione von der Leyen,
che dovrebbe entrare in carica il °
dicembre, non prevede un commis-
sario britannico. Se il Regno Unito
fosse ancora nella Ue in quella data,
Londra sarebbe costretta a inviare
un proprio rappresentante, che sa-
rebbe quindi oggetto di una audi-
zione dinanzi al Parlamento euro-
peo. Ursula von der Leyen dovrebbe
anche fare un rimpasto delle dele-
ghe tra i commissari.
Tusk dovrà decidere se accordare
un rinvio con una decisione scritta
dei Ventisette o se organizzare un
nuovo vertice. Ieri, Bruxelles ha isti-
tuito un gruppo di lavoro per le rela-
zioni con il Regno Unito. Michel
Barnier ne sarà il responsabile. L’or-
ganismo coordinerà il lavoro del-
l’Esecutivo comunitario su tutte le
questioni strategiche, operative, le-
gali e finanziarie relative a Brexit e
soprattutto il negoziato in vista di
un nuovo partenariato con Londra.
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I TEMPI DI UNO SLITTAMENTO
Un rinvio oltre novembre complica
il cammino della Commissione
L’esecutivo comunitario
entra in carica il ° dicembre
senza membro britannico
Isabella Bufacchi
Dal nostro corrispondente
FRANCOFORTE
Non è proprio una colomba nel senso stretto del termine
in uso negli ambienti dei banchieri centrali. Tuttavia Isabel
Schnabel, economista e dal membro del prestigioso
Consiglio degli esperti economici del governo tedesco, si-
curamente non è un falco con gli artigli affilati come quelli
di Sabine Lautenschläger che si è dimessa a sorpresa lo
scorso settembre dal suo incarico di membro del Comi-
tato esecutivo della Bce, in disaccordo da tempo con la li-
nea ampiamente accomodante di Mario Draghi e da ultimo
con il maxi-pacchetto di misure di stimolo varato il set-
tembre fortemente voluto dal presidente. Isabel
Schnabel, anni esperta di mercati finanziari
e banche, spiccatamente europeista, è stata indi-
cata ieri candidata prescelta dal ministro delle
Finanze socialdemocratico Olaf Scholz,in accor-
do con i partiti partner di governo Cdu e Csu, per
prendere il posto nel Board vacante dal primo
novembre dopo l’uscita di Lautenschläger.
Schnabel sarà proposta ufficialmente oggi,
stando alle anticipazioni, per la posizione in
Bce che va ricoperta, per una regola non scritta,
dalla Germania. Il Comitato esecutivo è compo-
sto da sei membri di cui quattro spettano ai
grandi Pil dell’Eurozona: Christine Lagarde per
la Francia al posto di Mario Draghi, il vice presi-
dente Luis de Guindos per la Spagna, in arrivo
Fabio Panetta al posto del francese Benoît Georges Cœuré
e Schnabel dunque per la Germania.
Isabel Schnabel, professoressa che insegna finanza al-
l’Università di Bonn dal oltreché di recente divenuta
membro del nuovo Comitato di esperti economici franco-
tedeschi, si è distinta in Germania proprio di questi tempi
per aver preso pubblicamente le distanze dall’ondata di
critiche feroci rivolte contro la Bce dopo il varo dell’ultimo
«pacchetto Draghi». In un’intervista a «Handelsblatt»,
Schnabel ha criticato aspramente politici, economisti e
giornalisti in Germania che fanno della Bce un capro espia-
torio e che accusano la banca centrale europea di distrug-
gere il risparmio dei tedeschi: atteggiamenti che ricordano
quanto accaduto nel Regno Unito e che poi hanno portato
a Brexit. E in quanto alla Germania, farebbe meglio a non
lasciare la Bce da sola. Ma nello specifico, Schnabel non è
una colomba a tutti gli effetti. Pur dando il taglio del tasso
sui depositi a -,% per scontato, l’economista esperta di
banche - impegnata a trovare una soluzione all’esposizio-
ne eccessiva al rischio sovrano - non condivide la tempisti-
ca del QE al via il primo novembre al ritmo mensile di
miliardi. Il punto è però un altro. I dibattiti all’interno del
Consiglio direttivo sono all’ordine del giorno e la pluralità
di opinioni in Bce non solo non è una novità ma è benvenu-
ta: altra cosa è uscire dalla Banca sbattendo la porta, come
Lautenschläger e prima di lei il capo economista tedesco
Jurgen Stark nel . Dalla Schnabel, questo la Germania
non se lo aspetta: e solo per questo, in vista di Christine
Lagarde, la scelta di Berlino è più da colomba che da falco.
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POLITICA MONETARIA
48 anni. Isabel
Schnabel sarà
proposta da
Berlino nel
direttivo Bce.
ISABEL SCHNABEL
Più colomba che falco
la nuova rappresentante
tedesca nella Bce
+Un Paese più diviso:
AFFRETTATI. PIÙ IL TEMPO PASSA PIÙ SI RIDUCE IL VANTAGGIO
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