la Repubblica - 22.10.2019

(Brent) #1
santiago — Alle 12 in punto di lu-
nedì — settimo giorno di protesta
— i grandi hotel internazionali
dell’Alameda chiudono le porte
scorrevoli e le puntellano da den-
tro, come nel far west, spingendo-
ci contro tavoli, armadi e sedie. I
pochi ospiti rimasti, quelli che
non sono riusciti a lasciare il pae-
se nelle ultime 72 ore, bivaccano
sui divani delle hall intimoriti dai
rumori che arrivano dalla strada,
i più coraggiosi tra di loro di tan-
to in tanto si affacciano dalle
grandi finestre dei piani ammez-
zati per vedere che cosa sta suc-
cedendo giù in strada. E giù in

strada sta succedendo il caos. Il
Cile è a soqquadro. Le scuole e le
università sono chiuse. Gli stu-
denti in corteo. I lavoratori in
sciopero. L’aeroporto funziona a
singhiozzo e chi riesce ad atterra-
re non trova mezzi per arrivare
in città. Il peso è crollato contro il
dollaro. I bancomat sono in tilt.
Le strade sono piene dei resti del-
la battaglia del giorno prima, pez-
zi di vetri, bossoli, muri anneriti
dalle fiamme, vetrine distrutte. I
supermercati, quelli che non so-
no stati dati alle fiamme, sono
aperti per un paio d’ore al massi-
mo e l’accesso è regolamentato e

protetto dai soldati col mitra.
Una mamma dopo una coda in-
terminabile riesce a comprare il
latte in polvere per la bimba, e
ora piange di gioia.
L’Alameda è l’arteria cruciale
di Santiago, la strada che la divi-

de in due, da oriente a occidente,
ma anche la spina dorsale che col-
lega La Moneda a Plaza Italia, e
cioè il palazzo presidenziale al
luogo da cui tradizionalmente
partono le principali marce di
protesta. Quelle di questi giorni

Il reportage

Cile


Nelle strade di Santiago


studenti contro soldati


“Ora siamo in guerra”


dal nostro inviato Marco Mensurati

kIl presidente
Sebastían Piñera, 69 anni, leader
di Renovacíon Nacional, partito
di centrodestra, presidente del Cile

pagina. (^12) Mondo Martedì, 22 ottobre 2019

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