La Stampa - 02.10.2019

(Ron) #1
.

IL CASO

Seconda ispezione di Spresal e Asl nei locali di via della Consolata


Rischio chiusura degli uffici in caso di mancato rispetto delle prescrizioni


Insicuri gli sportelli all’Anagrafe


Il Comune deve ripararli subito


RETROSCENA

I


l secondo verbale per
ora non porta conse-
guenze disastrose, ma
potrebbe essere soltan-
to questione di tempo. L’i-
spezione nei locali dell’Ana-
grafe centrale si è chiusa sen-
za la temuta chiusura degli
sportelli aperti al pubblico
ma con un diktat che Spre-
sal e Asl hanno intimato al
Comune: alcune delle pro-
blematiche segnalate vanno

risolte immediatamente, pe-
na un nuovo sopralluogo
che potrebbe avere conse-
guenze più serie, dalla chiu-
sura dei locali a risvolti pena-
li. L’urgenza principale ri-
guarda le vetrate che separa-
no gli addetti dell’Anagrafe
dagli utenti. Un paio, nelle
scorse settimane, sono anda-
te in frantumi per le intempe-
ranze di alcuni cittadini. Se-
condo gli ispettori le paratie
non sono sicure; vanno sosti-
tuite o rinforzate, e il Comu-
ne deve provvedere subito.

Spetta ora a Palazzo Civico
adeguarsi e scegliere anche
come: intervenire su tutte le
paratie, con l’effetto però di
paralizzare il servizio, o siste-
marle poco alla volta, con il ri-
schio però di una nuova ispe-
zione degli addetti delegati
dalla procura.
Il sopralluogo si è concluso
con la chiusura di altri ret-
troarchivi, locali e macchina-
ri. Gli addetti hanno solleva-
to problemi rispetto a una ge-
nerale trascuratezza dal pun-
to di vista igienico e della si-

curezza, dai nidi agli insetti
alla mancanza di segnaletica
per la sicurezza antincendio.
Qualche settimana fa gli
ispettori dello Spresal dell’A-
sl To1 erano usciti dall’Ana-
grafe centrale dopo aver bloc-
cato il funzionamento dei 90
retroarchivi con cui gli addet-
ti recuperano la documenta-
zione (ancora cartacea) indi-
spensabile a lavorare prati-
che e certificati. E dopo aver
contestato l’esistenza di alcu-
ne porte non a norma, la pre-
senza di muffa negli uffici, la
mancanza di cartelloni e di al-
cuni certificati, inadempien-
ze rispetto alle normative an-
ti incendio oltre all’uso irre-
golare dell’area esterna, che
dovrebbe essere lasciata libe-
ra in quanto via di fuga e inve-
ce è quotidianamente intasa-
ta da circa 200 auto essendo
usata come parcheggio dai di-
pendenti e dagli utenti.
Una lunga serie di proble-
mi sollevati a lungo dai di-

pendenti comunali e al cen-
tro di riunioni e trattative
con l’ex assessora Paola pisa-
no, oggi ministra per l’Inno-
vazione. Nelle riunioni dei
mesi scorsi, oltre alla difficili
condizioni di lavoro degli ad-
detti e ai fortissimi disagi sof-
ferti dai cittadini, si era an-
che discusso dell’inadegua-
tezza degli spazi. E Pisano, in-
sieme con l’assessore al Per-
sonale e al Bilancio Sergio
Rolando, che ora ha eredita-
to anche la delega all’Anagra-
fe, si erano impegnati a stan-
ziare risorse per migliorare
la situazione. Anche quei do-
cumenti e quegli accordi so-
no parte dell’informativa che
Spresal e Asl hanno deposita-
to al procuratore aggiunto
Vincenzo Pacileo, che coordi-
na l’indagine, e cui spetta il
compito di verificare il rispet-
to delle norme di igiene e si-
curezza nei locali di via della
Consolata. A. R. —
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ANDREA ROSSI


P


er la procura è un uso
distorto delle azien-
de partecipate, tra-
sformate in banco-
mat della Città. Per chi fa
l’amministratore pubblico -
o l’ha fatto - la questione è
molto più complessa: si trat-
ta di far quadrare i conti, tro-
vare soluzioni difficili, maga-
ri discutibili ma non per que-
sto illecite.
La linea difensiva dei tre ex
assessori della giunta Fassino
emerge - indirettamente - da-
gli atti approvati nel 2015 e
che segnano i rapporti con
Afc, la società al 100% della

Città che gestisce i cimiteri. Il
primo è una delibera del 20
aprile, pochi mesi dopo la sti-
pula del contratto di servizio
che fissa il canone per la con-
cessione dei cimiteri che Afc
paga al Comune in 1,4 milio-
ni l’anno. La giunta approva
un atto con cui dà alla sua so-
cietà 39 tombe di famiglia e
516 cellari (in cui una fami-
glia può conservare fino a
tre-quattro urne cinerarie).
Sono beni che Afc dovrebbe
vendere all’asta.
La stessa delibera ribadisce
i termini del contratto di servi-
zio: ogni anno il Comune può
aggiornare il canone sulla ba-
se di quanto suppone che Afc
possa ricavare dalle sue attivi-
tà. È la premessa a quel che ac-

cadrà poche settimane dopo.
Quaranta giorni più tardi la
Città è alle prese con i conti da
far quadrare. La giunta deve
approvare gli equilibri di bi-
lancio. È in quel contesto che
l’assessore al Bilancio Gian-
guido Passoni contatta l’am-
ministratore delegato di Afc
Gabriele Cavigioli per chiede-
re un canone extra di un milio-
ne, proprio in virtù di quel
conferimento. Cavigioli accet-
ta e scrive in Comune annun-
ciando la disponibilità a versa-
re l’extra in cambio della dota-
zione ricevuta. La lettera
dell’amministratore di Afc sol-
leva un mezzo putiferio a Pa-
lazzo Civico perché l’assesso-
re ai Cimiteri Stefano Lo Rus-
so, che non ne era informato,
mette per iscritto il suo dissen-
so e solleva dubbi sulla possi-
bilità che un’azienda con un
bilancio di 12 milioni non su-
bisca contraccolpi sulle pro-
prie attività.
L’operazione comunque de-
colla, con un secondo avvallo
di Cavigioli. Le tombe e i cella-
ri vengono conferiti ad Afc
che però temporeggia: nei
mesi a venire mette all’asta so-

lo sette tombe e ne vende una
per 63 mila euro. Informazio-
ne utile a capire due cose:
non è immediato che la dota-
zione ricevuta si trasformi in
moneta sonante; ma il valore
c’è, solo le tombe di famiglia
possono fruttare 2,5 milioni,
senza contare i cellari, alme-
no altrettanto.
Il 9 luglio la giunta appro-
va il bilancio in cui il canone
di Afc lievita, per il 2015, a
2,4 milioni. Il Consiglio ap-
prova il bilancio e si arriva a
dicembre quando la giunta
determina il canone per il
2016, riportandolo a 1,4 mi-
lioni, salvo il 29 dicembre ap-
provare la delibera che fissa
a 2,4 milioni il canone del


  1. Per la procura è la giu-
    stificazione a posteriori di
    un’operazione scorretta. Per
    gli ex amministratori un’azio-
    ne lecita, seppur magari im-
    perfetta nella tempistica e di-
    scutibile nella sostanza.
    Insomma, si può contesta-
    re il modo, anche il valore del-
    le tombe assegnate; ma i beni
    ci sono, e sono passati ad Afc
    che può farli fruttare. —
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Sette tombe di famiglia. In
cambio di un canone «extra»
da un milione di euro. E’ il pat-
to tra Comune e Afc finito sui
tavoli dei pm Laura Longo e
Gianfranco Colace, che hanno
deciso di mettere sott’inchie-
sta i tre responsabili di quell’ac-
cordo. Sono gli ex assessori
Gianguido Passoni (Bilancio),
Stefano Lo Russo (Cimiteri) e
Giuliana Tedesco (Società par-
tecipate): per loro, l’accusa è
di falso ideologico.
La vicenda risale al 2015, an-
no di grandi difficoltà per le
casse comunali. Complici an-
che i continui tagli dei fondi in
arrivo da Roma. La giunta gui-
data da Piero Fassino doveva
studiare qualcosa per salvare

la situazione. E così, sarebbe
spuntata l’idea «tappabuchi»:
sfruttare la liquidità della par-
tecipata comunale Afc per da-
re una boccata d’ossigeno a Pa-
lazzo di Città. La ricostruzione
dei magistrati fa leva anche su
una telefonata del luglio 2015
tra l’assessore tedesco e il colle-
ga Lo Russo. Una chiacchiera-
ta avvenuta cinque mesi pri-
ma della delibera di giunta co-
munale incriminata. Il docu-
mento è stato concordato con
Gabriele Cavigioli, presidente
di Afc. Secondo la procura, pe-
rò, era tutta una finta: i pm ri-
tengono improbabile che il ver-
tice (di nomina politica) potes-
se opporsi alla richiesta fatta
dall’assessore Passoni, poi per-

fezionata con la collaborazio-
ne di Tedesco e Lo Russo.
La tesi dei tre politici è agli
antipodi. La situazione del bi-
lancio non era certo rosea, inu-
tile negare. La notizia era su
tutti i giornali. Ma l’operazio-
ne «extra canone» aveva una
giustificazione. Afc aveva rice-
vuto un numero maggiore di
tombe di famiglia da poter
vendere al miglior offerente.
Certo, con il senno di poi il mi-
lione di euro di aumento (il ca-
none base era di un milione e
445 mila euro) pareva spro-
porzionato: l’unica tomba di
famiglia (su sette) venduta
aveva fruttato 63 mila e 500
euro. Un affare in perdita per
Afc. A guadagnarci era stato

soltanto il Comune. E comun-
que, l’aumento è stato fatto
soltanto per la gestione 2015.
L’anno dopo, tutto è tornato
come prima.
Un indizio del fatto che l’ac-
cordo era truffaldino? Oppu-
re, chiusa quell’operazione
con le tombe di famiglia non
c’era più necessità di modifica-
re il canone? Passoni commen-
ta: «Coerente ai valori in cui ho
sempre creduto, ho rispetto
per il ruolo della magistratura
e fiducia nella giustizia. Sono
certo di dimostrare la piena
correttezza del mio operato,
che è sempre stato informato
al bene della città e al servizio
della cosa pubblica». C. L. —
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Su «La Stampa»

inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari

“Quella delibera ha un contenuto falso”

Tre ex assessori comunali sotto indagine

Nel 2015, la società per la gestione dei cimiteri ha concordato un aumento del 70 per cento del canone annuale


La gestione di cimiteri nel 2015 ha portato a un’inchiesta

La manovra del Comune nel 2015

Un potenziale da 5 milioni in cambio


dell’extra per chiudere il bilancio


Il 18 settembre scorso gli ispet-
tori dello Spresal, inviati dalla
procura, erano stati una prima
volta all’Anagrafe centrale dove
avevano riscontrato una lunga
serie di problematiche legate
all’igiene e alla sicurezza degli
spazi

indagata la dirigente comunale responsabile del settore
Ispettori all’Anagrafe, sigilli agli archivi
Ma ora si rischia la chiusura totale
Violate le norme sulla sicurezza dei locali, possibili nuove e pesanti sanzioni. Attività bloccata agli sportelli
ANDREA ROSSIIl primo verbale non è che un assaggio di quel che po-
trebbe accadere tra qualche giorno. Ma già di per sé mi-naccia di essere sufficiente
per produrre effetti pesanti: ieri mattina gli ispettori del-lo Spresal dell’Asl To1 han-no effettuato l’ennesimo so-
pralluogo nei locali dell’Ana-grafe centrale di via della Consolata e ne sono usciti
dopo aver bloccato il funzio-namento dei 90 retroarchivi con cui gli addetti recupera-no la documentazione (an-
cora cartecaea) indispensa-

bile a lavorare pratiche e cer-tificati. Fino a contrordine una serie di servizi - come i cambi di residenza, i certifi-
cati di nascita e morte - sa-ranno quasi impossibili per-ché i dipendenti non posso-no accedere alla “cartella”
dei cittadini interessati. U bel problema visto che le ap-parecchiature risalgono agli
anni ’70 e più che adeguate andrebbero completamente sostituite.Gli addetti dello Spresal ie-
ri hanno anche contestato l’esistenza di alcune porte non a norma, la presenza di

muffa negli uffici, la man-canza di cartelloni e di alcu-ni certificati, inadempienze rispetto alle normative anti
incendi oltre all’uso irregola-re dell’area esterna, che do-vrebbe essere lasciata libera in quanto via di fuga e inve-
ce è quotidianamente intasa-ta da circa 200 auro essendo usata come parcheggio dai
dipendenti e dagli utenti.meno per il momento - con la consegna di un avviso di Il sopralluogo si chiuso - al-
garanzia a Monica Sciajno, dirigentedell’Anagrafe, e con l’annun- responsabile

cio di una nuova ispezione, stavolta nei locali aperti al pubblico - cioè agli sportelli - che potrebbe decretare an-
che la chiusura totale dell’A-nagrafe. Al centro delle veri-fiche ci sarebbero infatti le vetrate che separano gli ad-
detti dagli utenti. Una di que-ste nelle scorse settimane è andata in frantumi durante
un litigio. Il sospetto è che le paratie non siano sicure; se fosse confermato i locali ver-rebbero chiusi fino alla sosti-
tuzione dei separè. so definitivo per un settore Nel caso sarebbe il collas-

già in ginocchio. Non a caso ieri in Comune si tenuta una riunione d’urgenza cui era-no presenti la sindaca Ap-
pendino e l’assessore Sergio Rolando che ha appena rile-vato la delega all’Anagrafe.L’ispezione sembra co-
munque aver confermato le criticità sollevate dai dipen-denti in numerosi esposti e
dai sindacati negli incontri dei mesi scorsi con l’allora as-sessora Paola Pisano, oggi ministra all’Innovazione nel
governo Conte. In quelle riu-nioni, oltre alla difficili con-dizioni di lavoro degli addet-

ti e ai fortissimi disagi soffer-ti dai cittadini, si era anche discusso dell’inadeguatezza degli spazi. E Pisano, insie-
me con Rolando e il diretto-re del Personale Giuseppe Ferrari, si erano impegnati a stanziare risorse per miglio-
rare la situazione.nell’informativa consegna-I tre nomi compaiono
ta dallo Spresal al procura-tore aggiunto Vincenzo Pa-cileo, che coordina l’indagi-ne, insieme con i documen-
ti in cui i loro impegni erano formalizzati. —c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

BERNARDO BASILICI MENINIMATTEO ROSELLI
S
erviuna rivoluzione, proprio no. Da lune-zi in più, si. Ma
all’anagrafe centrale i to-tem per sbrigare da soli al-cune pratiche. dì 30 debuttano
la d’attesa ci saranno i mac-chinari con cui ottenere alcu-ni certificati: un modo per Sostanzialmente, nella sa-
snellire le lunghissime atte-se, con l’aiuto di personale formato per aiutare gli uten-
ti. L’idea può funzionare, an-che se i soli documenti dispo-nibili sono quelli che non ri-

chiedono la firma dell’uffi-ciale dell’anagrafe. In prati-ca, i certificati di residenza e
di stato civile. Ovvero quelli per cui, già ora, ci si può rivol-gere ai giornalai, senza il ri-
schio di incappare nelle co-de. Allo studio c’è anche l’e-sportazione del sistema nel-le anagrafi decentrate, quel-
le in cui il calo di personale ri-schia esiti più drastici e la chiusura dei vari presidi. Non è certamente questa
l’unica azione a cui si sta la-vorando per risolvere i pro-blemi del settore. Nei prossi-
mi mesi la digitalizzazione e l’informatizzazione delle pratiche proseguirà, anche con le collaborazioni dei Po-
litecnici di Torino e Milano,

al lavoro per trovare nuovi software in grado di velociz-zare il tutto.
la tecnologia per supplire al-la carenza di personale, di Ora, se l’obiettivo è usare
quest’ultima non si può fare
a meno. E notizie positive, in questo senso, non ci sono. Delle nuove 238 assunzioni
annunciate dal Comune, 120, in teoria, avranno i re-quisiti di prestare servizio in

anagrafe. Però, al momen-to, l’amministrazione non sa dire se il settore ne benefice-
rà. Questione che irrita le Cir-coscrizioni, le quali dopo me-si di proteste, ieri, si sono
sentite rispondere ancora una volta con in modo vado. sul rilascio dei certificati co-Ed è tutto immobile anche
munali da parte delle edico-le. I dati presentati dai tecni-ci del Comune lo scorso ago-sto raccontavano di una scar-
sa adesione da parte dei gior-nalai. Con soltanto settanta edicole abilitate ai servizi
anagrafici e nessun dato pre-ciso sui certificati rilasciati. La promessa di Palazzo Civi-co era quella di far partire
una campagna pubblicitaria

ad inizio settembre. L’even-to era stato calendarizzato per il giorno 5, per poi essere rinviato a data da destinarsi
dopo che l’assessora Paola Pisano è stata nominata mi-nistro dell’Innovazione nel
governo Conte-bis. E gli edi-colanti che contattano gli uf-fici per avere informazioni ri-cevono risposte vaghe e nes-
suna data certa per il prossi-mo incontro al Municipio. non sono ancora informati «Ci sono molti cittadini
su questa iniziativa» ammet-te Manuela Bongiovanni del sindacato di categoria Sina-
gi. Che aggiunge: «Senza un’adeguata pubblicità ri-schiamo il flop». E anche tra i giornalai pre-
vale la confusione. «Io sto an-cora cercando di capire come iscrivermi» commenta Mau-ro Brighina, edicolante di cor-
so Regina Margherita. Altri invece si sono rassegnati, co-me Giovanni Scolaro giorna-laio di via Chiesa della Salu-
te: «Sono mesi che andiamo avanti con questa presa in gi-ro. E a vedere i dati mostrati
dal Comune passa anche la voglia di provarci».c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI —

economiaRallenta l’export
cresce soltantol’agroalimentare

1 1. L’ingresso dell’anagrafe centrale, dove saranno sistemati i to-tem. 2. Sportelli sempre affollati, in ogni ufficio anagrafe della città. 3. Primo piano suoi nuovi totem che entreranno in servizio

Nei primi sei mesi del 2019 il valore delle esportazioni pie-montesi si è attestato a 23,7 miliardi di euro, registrando
una flessione del 2,5% rispet-to all’analogo periodo del 2018. Un risultato deludente, in controtendenza rispetto
all’incremento realizzato dal-le vendite oltre confine a livel-lo complessivo nazionale
(+2,7%). Nonostante la per-formance negativa, nel perio-do gennaio-giugno 2019, il Piemonte si è comunque con-
fermato, quarta regione espor-tatrice, con una quota del 10% delle esportazioni complessi-ve nazionali. Un semestre in
rosso per tutti i principali set-tori ad eccezione del compar-to alimentare, che ha messo a segno un +13,4% delle vendi-
te oltre confine, e del tessi-le-abbigliamento che ha regi-strato una crescita meno so-
stenuta (+2,6%). C. LUI.

3
REPORTERS

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Entrano in funzione il 30 settembre: consegneranno anche per i documenti di stato civileSoltanto 70 le edicole abilitate a questo servizio. I sindacati: “In pochi conoscono il sistema”
Basta code per i certificati di residenza
Debuttano i totem per farli da soli
IL CASO
L’automatizzazioneche parte dal centropotrebbe estendersi
agli uffici decentrati

Il Comune di Torino affronta ogni anno la difficoltà nel chiudere i bilanci


46 LASTAMPA MERCOLEDÌ 2 OTTOBRE 2019
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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