Corriere della Sera La Lettura - 15.09.2019

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50 LALETTURACORRIEREDELLASERA DOMENICA15SETTEMBRE2019


Maschere.


Teatro, musica, danza, cinema,televisione


diMAUROCOVACICH


Partitail21ottobre1996,


èarrivataallapuntata


5.329.Virecitalostesso


gruppodiattori,intorno


aiqualisidipana


unatramaarricchita


dainfinitisviluppie,


soprattutto,destinataa


nonconcludersi.Viene


dachiedersidovefinisca


lavitaedovecomincila


recitazionepergli


interpreti.Poic’èla


fedeltàall’italiano,senza


cedereallamodadel


dialettonapoletano.Ec’è


unintentopedagogico


sanoeprezioso.


Fenomenologia


diunasoapopera


soltantoinapparenza


fuoridaltempo


Le immagini diWerner Bischof (1916–1954)
durante i viaggi inEuropa, Asia, NewYork,
Messico,Panama, Cile,Perù (accanto), e
realizzate tra il 1934 e il 1954 sono in mostra
al Lucca Center ofContemporary Art.Dal
titoloWernerBischof.Classics, curata da
MaurizioVanni, la mostra ècomposta da 105
foto in 8 sezioni. Un pezzo di storia del
reportage attraverso la breve vita del
fotografo svizzero. Fino al 7gennaio.

{


Scattiflessibili
diFabrizioVilla

Vitabreve,fotoeterne

FUORI


SCENA
diMASSIMOMARINO

«M


i sono diplomato alCentro
sperimentale di
cinematografia, poi ho lavorato
per Indigo Film.Dapoco ho una mia
produzione, in societàcon unregista e un
direttore dellafotografia. Mi occupo della
scelta dei progetti da trasformare in film, del
piano finanziario, della scelta dei
protagonisti e dei rapporticon i finanziatori
e i coproduttori». Luca Scarabelli è nato nel
Modenese e si è laureato al Dams di

Bologna e poi è volato aRoma. Dopo un
lungo apprendistato tra i set e gli uffici di
produzione,con Leandro Picarella e Andrea
Josè DiPasquale hafondato la nuova
società, Qoomoon. «Ora stiamorealizzando
tre documentari, due sono al montaggio e
uno, diFranco Maresco, su un jazzista italo-
americano, è infase di riprese. Abbiamo la
sede principale in Sicilia e un ufficio nella
Capitale».Con i suoi due soci sceglie i
progetti («ora abbiamo in ballo anche lavori

di finzione»), poi è lui afare la produzione
esecutiva: «Gestisco il budget, trattocon la
troupe per riempire lecaselle dei vari ruoli,
con l’organizzatore preparo i piani di ripresa,
governo il flusso dicassa, i finanziamenti,
che non arrivano mai tutti in una volta».
Scommette molto su questa impresa: «Non
sono solo un amministratore.Con Leandro
e Andrea Josè analizzo i progetti, partecipo
al lavorocon gli sceneggiatori.Poi passo alla
secondafase, quella cherende possibili i
sogni. Quando arrivano proposte,
cerchiamo di non dire mai no a priori.Certo,
se propongono un film che prevede l’uso di
dieci elicotteri, ci pensiamo un po’... Ma se
l’idea è bella, decidiamo di rischiare, e sta a
me trovare le possibilità perfarlo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LucaScarabelli(Pavullo
nelFrignano,Modena,
1990)èproduttore
cinematografico

Alvostrofilmnondicosubitono


neancheseviservonodiecielicotteri


carnano. C’erano attori bambiniicui perso-
naggi sono diventati adolescenti e poi adulti,
hanno vissutoeventi inventati dagli sceneg-
giatori nel modo piùcoerente possibilecon le
stagioni scolastiche,ibrufoli, l’avanzaredel-
l’età. Le storie raccontate si sono adattate alle
trasformazioni degli attoriedelle attrici fa-
cendo inevitabilmentefiltrare, nella vicenda
inventata, elementi biograficireali. A un atto-
re co n gravi problemi di peso magari è possi-
bile imporre una dieta quando si tratta di un
film con poche settimane di riprese, ma quan-
do si tratta di un film infinito, nel quale quel-
l’attore devereca rsi ogni santo giorno sul set,
bisogna introdurre elementi di sceneggiatura
che giustifichinoicambiamenti del suocor-
po, il fatto che sia dimagrito o ingrassato.

Ecco il primo motivodigrande interesse,
una soapcome performancecollettiva perma-
nente. Ogni giorno, tranneiweekendeuna
breve interruzione agostana, gli attorirecitano
al Caffè Vulcano o nello studio legale Navarra

ta di quelli già esistenti. Dimenticatequindi
l’insegnamento di Vladimir Propp: qui si trat-
ta piuttostodiuna favola in cui le peripezie
dell’eroe non portano mai all’equilibrio rista-
bilitodella conclusione, semplicementeper-
chéUnpostoalsolenon ha un finale, o per lo
meno non è previsto che finisca. Il che lo spo-
sta in una dimensione non banalmente narra-
tiva, bensì artistico-performativa.
Gli attori della prima ora — circa una dozzi-
na i professionisti del nucleo storico — indos-
sanoipanni dei loropersonaggi da 23 anni.
Sono cresciuti e invecchiati nel ruolo che in-

M


icapita divederesemprepiù
spessoUnpostoalsole. Lo fac-
cio quandovado atrovare mia
madre, a Trieste, o la madre del-
la miacompagna, quiaRoma.
Entrambe, a quell’ora, non transigono: si può
chiacchierareprimaodopo, ma duranteUn
postoalsolenon devevolare una mosca. Eco-
sì, seppure in grave ritardo, ho scoperto la bel-
lezza di questa soap.
È facile sapere da quandova in onda (21ot-
tobre1996),c’èuna pagina Wikipedia detta-
gliatissima che, tra l’altro, viene aggiornata
ogni due-trepuntate. MaUnpostoalsole
sembra essere sempre esistito, ponendosico-
me una struttura aperta il cui inizio si perde
nel mito, qualcosa che ricorda più ilMaha-
bharatache una storia inventata da sceneg-
giatori di Rai Fiction, un’anticaepopeaicui
primi autori sembranoalorovolta ripetere
episodi raccontati dacantori ancora più lonta-
ni, storie tramandate dalla notte deitempi ep-
pureripreseemoltiplicateeriattualizzatein
migliaia di rivoli semprenuovi, da cui altri
inediti personaggivengono acomplicare la vi-


Unpostoalsole


Lezioneintv


dieducazionecivile


Confini
Agliocchidellospettatorefedele
lestoriepersonalidegliattori
offronoulteriorisfumatureai
personaggidifinzione,
sovrapponendosiallatrama

SSS

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