Il Sole 24 Ore - 19.09.2019

(Ron) #1

Il Sole 24 Ore Giovedì 19 Settembre 2019 17


Finanza & Mercati


PARTERRE




Airbus rivede al rialzo


la domanda di aerei


Airbus ha rivisto al rialzo le previsioni della domanda di


aerei nei prossimi  anni, poiché ritiene che le compagnie
aeree sostituiranno le flotte obsolete con nuovi vettori più

piccoli e più efficienti dal punto di vista del consumo di car-


burante. Tutto questo nonostante sia stimato un rallenta-
mento della crescita del traffico. L'industria deve affrontare

una serie di nuove pressioni che vanno dalle tensioni com-


merciali, alla globalizzazione, alla campagna green. Nel suo
outlook a lungo termine sulle prossime tendenze del traspor-

to aereo, Airbus prevede che la flotta mondiale raddoppierà
a . aerei entro il . Il produttore europeo prevede

che alle compagnie aeree e alle società di leasing verranno


consegnati . nuovi aerei nei prossimi  anni, superiori
ai . precedentemente previsti. Airbus ha invece ridotto

le sue previsioni a  anni di crescita media del traffico al


,% all'anno dal , per cento. Segno più per le previsioni
della domanda degli aerei narrow body i più venduti del

settore del % a . aerei. Tagliato il segmento medio


compreso il suo Aneo del % a . così come i grandi
jet dopo aver deciso di interrompere la produzione dell'Air-

bus A a causa della domanda debole. (Ma.Mo.)


È una multinazionale tascabile nel settore sanitario,


specializzata in particolare nella produzione di com-
ponenti per pannolini. Si tratta dell’azienda lodigiana

Poligof, la cui quota di controllo è passata, nell’estate


del , al gruppo finanziario  Investimenti di
Alessandro Benetton.

Ora, secondo indiscrezioni, il fondo di private equity


avrebbe deciso di mettere l’azienda in vendita, aprendo
formalmente un processo. Secondo i rumors un incari-

co sarebbe infatti stato affidato prima dell’estate alla


banca d’affari Alantra. Poligof, che genera circa 
milioni di fatturato e dodici milioni di Ebitda, potrebbe

interessare ad altri private equity attivi nel settore delle


Pmi. Proprio nelle prossime settimane sono attese le
offerte non vincolanti.

Poligof è uno dei principali operatori europei nella


produzione e commercializzazione di prodotti per il
settore igienico-sanitario.  Investimenti in questi an-

ni ha puntato a consolidare le attività di Poligof in Eu-


ropa tramite l’ingresso in mercati emergenti o a forte
crescita. (C.Fe.)

Raccogliere denaro presso depositanti retail (a costi infe-


riori a quelli italiani) per ridurre il costo del funding: sem-


bra essere questa la nuova frontiera a cui guardano diver-
se banche domestiche medio-piccole. L’ultimo istituto in

ordine di tempo ad aver rinnovato una scelta - in realtà
fatta da tempo - è Banca Farmafactoring. Da oggi l’istitu-

to attivo nella gestione del credito e nei servizi finanziari


specializzati per i fornitori della sanità e delle ammini-
strazioni pubbliche apre una sua branch in Polonia, dove

conta di fare raccolta di liquidità lanciando conti deposi-


to. «Circa il % della nostra raccolta retail avviene già
fuori dall’Italia - spiega il Ceo Massimiliano Belingheri

-, perchè il nostro mercato è molto competitivo sotto il


profilo dei tassi offerti rispetto all’estero». Per le banche
il riequilibro delle fonti di raccolta della liquidità è vitale,

anche nell’ottica di un abbassamento del costo dell’appro-


vigionamento di liquidità. Oltre alla Polonia, il gruppo ha
lanciato proprio in questi giorni la raccolta anche in

Olanda (tramite la piattaforma specializzata Raisin),


mentre da qualche settimana, grazie all’ok delle autorità,
sono partite le attività di factoring in Francia. (L. D.)



21 Investimenti mette


in vendita Poligof




Farmafactoring a caccia


di depositi in Polonia


«Amco punta sui crediti deteriorati,


nuovi finanziamenti alle Pmi in crisi»


La vecchia Sga cambia nome


e mission: proprietà statale,


focus sul mercato degli Utp


Lavoriamo con tutti e siamo


sul mercato in concorrenza


con i vari fondi privati


«L


a nuova Amco par-


te dalla gestione di


oltre  miliardi di
crediti deteriorati

e punta ad avere un ruolo rilevan-


te in Italia nella gestione degli Utp
che le banche si avviano a cedere.

Lo faremo dando una mano alle


imprese sia dal punto di vista fi-
nanziario che industriale. Siamo

di proprietà pubblica, con tutti i


controlli che ciò comporta, ma
operiamo nel mercato e ci con-

frontiamo alla pari con gli altri in-
vestitori». Marina Natale, dopo

anni nel team di vertice di UniCre-


dit, è da quasi due anni l'ammini-
stratore delegato della Sga, socie-

tà pubblica nata negli anni ' per


recuperare i crediti in sofferenza
dell'ex Banco Napoli (ormai smal-

titi in gran parte, ne residuano


circa , miliardi). Ora Sga cambia
mission, trasformandosi in ope-

ratore di mercato per acquistare e


gestire crediti deteriorati. E cam-
bia anche nome: Amco, sigla che

sta per Asset management com-


pany a sottolineare il business e
l'approccio nella gestione degli

NPE. Ecco come Natale disegna il


futuro della nuova Amco in questa
intervista a IlSoleOre.

Il nuovo inizio della ex Sga,


ormai Amco, su quale strategia
si basa?

La strategia prevede che Amco


arrivi ad avere un ruolo di rilievo
nella gestione dei crediti Utp

(Unlikey-to-pay, nuova dizione


che comprende i vecchi crediti
incagliati, ndr) che le banche

stanno decidendo di cedere. Pos-


siamo mettere in gioco la nostra
capacità di esperti del settore ab-

binata al ruolo di “facilitatore”
come erogatore di nuova finanza

per le imprese.


Per accelerare la trasforma-
zione di Amco, è immaginabile

che partecipiate all'acquisto di


uno dei tanti servicer (da Cerved
a Credito Fondiario) sul mercato?

No, acquisire una macchina esper-


ta sugli Npl non è la nostra priorità.


Noi intendiamo crescere su un
mercato nuovo, quello degli Utp, e

per questo puntiamo a rafforzare


la squadra. Molte professionalità
nuove, più dedicate alla valutazio-

ne del rischio e del business di im-


presa, sono entrate nel team e con-
tinuiamo a cercarle sul mercato:

due anni fa, quando sono arrivata,


eravamo in . Oggi siamo circa
 e siamo pronti a crescere anco-

ra se lo sviluppo del business lo ri-


chiederà.
Essere una società a totale

controllo statale vi avvantaggia o


vi penalizza nell'operatività? Sa-
rete benevoli “per ragion di Sta-

to” verso qualche creditore?


Ci comportiamo da operatori di
mercato, il mio compito è quello

di garantire un ritorno adeguato


al nostro azionista. E sul mercato
competiamo con investitori esteri

agguerriti. Lo siamo anche noi,


ma noi siamo intermediari vigila-
ti. Ricordo che oltre a essere di

proprietà dal Mef, e sotto la Vigi-


lanza di Banca d'Italia, alle riunio-
ni del nostro cda assiste un rap-

presentante della Corte dei Conti.


Da tempo sul mercato e sui
media si parla del vostro pro-

getto Cuvèe, insieme a Prelios,


per rilevare da - banche me-
die un portafoglio di Utp immo-

biliari attraverso un fondo o


piattaforma. Può confermare?
Di che si tratta?

Confermo che stiamo lavorando


su uno schema innovativo, poco
battuto dai fondi, perchè riguarda

posizioni creditizie di medio-pic-


cole dimensioni. Amco punta a
gestire queste posizioni per ripor-

tarle in bonis, anche concedendo


nuova finanza. E poiché crediamo
che il nuovo modello della “piat-

taforma” possa essere replicato in


altre situazioni, in agosto abbia-
mo modificato lo statuto sociale:

ora possiamo finanziare anche


soggetti, come le piattaforme, che
non siano nostri diretti debitori.

Che rapporti avete con le
banche?

Sono le nostre controparti, quan-


do acquistiamo Npe di vario tipo.
Ma anche nostri partner nella ge-

stione successiva del rapporto


con le imprese debitrici. Lavoria-
mo con tutti.

Domani ci sarà l'assemblea dei


soci per il salvataggio di Carige.
Siete ancora azionisti? Fiduciosi

che vada in porto l'acquisizione


degli oltre  miliardi di Npe?
Siamo rimasti con una piccola

quota di circa l',% del capitale e


parteciperemo all'assemblea. La
nostra offerta di acquisto degli

Npe è valida e condizionata al


successo dell'aumento di capitale.
E viceversa. Attendiamo il voto

dell'assemblea.


Da tempo si parla di un vostro
possibile coinvolgimento nel ri-

lancio di Mps. C'è chi ipotizza una


bad bank, chi una maxi-cessione
dello stock residuo di Npe prima

della riprivatizzazione della ban-


ca. Cosa può dire?
Non parlo di singoli dossier. Co-

me ogni altra banca, Mps è una


nostra possibile controparte.
Popolare Bari e altre piccole-

medie banche del Sud. Si parla da
tempo della creazione di un polo

“sponsorizzato” dalla Banca


d'Italia. Siete pronti a intervenire
sugli Npl nell'ottica di una solu-

zione di sistema?


Nell'ambito dei piani di svilup-
po di varie piattaforme, anche

Popolare di Bari è una contro-


parte. Ma non siamo gli unici
soggetti sul mercato. Facciamo

offerte per gli Npe, talvolta bat-


tiamo la concorrenza, altre vol-
te perdiamo.

—Al.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mps, oltre 90 offerte per 300 milioni d’immobili


Paola Dezza


Una vendita annunciata per mesi e


partita non senza difficoltà, con mol-
ti rinvii e soprattutto un pesante ridi-

mensionamento del portafoglio da
mettere sul mercato nella fase finale.

Ma la gara per gli immobili di Mps sta


facendo il tutto esaurito.
Nella giornata di martedì sareb-

bero arrivate, infatti, sul tavolo del-
l’advisor Duff & Phelp Reag ben 

offerte non vincolanti, per l’intero


pacchetto, per sub-portafogli ma an-
che per i singoli asset. Hanno scelto

di inviare la proposta quasi tutti i


maggiori investitori, internazionali
e non, attivi sul mercato italiano.

Dai francesi di Ardian all’italiana
Dea Capital real estate Sgr, da Bain

Capital a Blackstone, da Varde ad Hi-
nes e alle Sgr italiane fino agli inve-

stitori privati che guardano al singo-


lo immobile. Le offerte riguardano
un pacchetto da  milioni di euro

che oggi, dopo una attenta revisione


che lo ha ridotto dagli iniziali 
milioni e ha eliminato gli asset di

scarso pregio, contiene immobili di


valore da riqualificare. Il regista della
gara dovrebbe decidere nelle prossi-

me settimane chi ammettere alla fase


che prevede l’offerta vincolante per


poi arrivare alla cessione dell’intero
pacchetto entro l’anno.

Secondo le voci che circolano sul


mercato la cifra più consistente, circa
 milioni di valore, è concentrati in

soli cinque edifici di pregio. Tra que-


sti ultimi ci sono innanzitutto due
immobili in via del Corso a Roma

(uno più grande di fronte a Palazzo


Chigi e uno più piccolo al numero
), la sede storica della banca a Mi-

lano, in via Santa Margherita , a due


passi dalla Scala, e altri due asset a


Firenze (Palazzo Sassetti) e a Padova.
In tutto si tratta di  immobili per un

totale di mila metri quadrati.


Secondo gli esperti si tratta, co-
munque, di un portafoglio impegna-

tivo perché gli asset di pregio vanno


svuotati e riqualificati. L’operazione
richiede quindi da parte dell’even-

tuale compratore anche competenze


di asset management.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

REAL ESTATE


Le tensioni in Medio Oriente si fanno sempre più acute,


il petrolio saudita è ancora lontano dal pieno recupero
e la Federal Reserve ha di nuovo tagliato i tassi di

interesse. Ma le quotazioni del greggio dopo


l’impennata di lunedì hanno continuato a scendere,
per la seconda seduta consecutiva: Brent e Wti hanno

perso circa il %, portandosi rispettivamente


sotto  dollari e intorno a  . A favorire il
ribasso sono intervenute le statistiche

settimanali sulle scorte Usa, che hanno


mostrato un imprevisto accumulo di ,
milioni di barili il greggio (ma non Cushing,

dove i serbatoi continuano a svuotarsi grazie


all’apertura di nuove pipeline). In aumento
anche le benzine (+, mb) e i distillati (+,

mb): una frenata delle raffinerie è stata più
che compensata da maggiori importazioni.

La tendenza ribassista non è stata alterata


dalle accuse dirette che ormai sia gli Usa che
l’Arabia Saudita lanciano contro l’Iran per gli

attacchi di sabato contro gli impianti di Aramco. Ma il


mercato – che sembra fidarsi ciecamente delle
rassicurazioni sulla capacità di recupero del petrolio

saudita – non si lascia (ancora) spaventare dal rischio


di ulteriori attentati o conflitti nell’area.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Sissi Bellomo


PETROLIO ANCORA IN CALO


CIECA FIDUCIA NEI SAUDITI


DOLLARI/BARILE
Il prezzo del Brent
ieri è sceso dell’1,5%
Lunedì si era spinto
vicino a 72 dollari

63,


Hanno scelto d’inviare


proposte tutti i big


attivi sul mercato italiano


MERCATI


I CONTI


Nel semestre utile netto


di 8,2 milioni, Cet1 al 17,4%


La ex Sga (da ieri Amco)


archivia il primo semestre
dell’anno con , milioni di utile

netto (contro , milioni


nell'intero ). La società,
interamente partecipata dal

ministero dell'Economia e delle


finanze, si legge in una nota,
registra un patrimonio netto a

fine giugno pari a  milioni.


Gli asset under management
ammontano a , miliardi

rispetto ai , miliardi di fine


. L'incremento di asset nel
primo semestre è dovuto

«anche all'acquisto di attivi


high risk dalle banche venete in
liquidazione coatta

amministrativa». L'utile di ,


milioni è «un risultato positivo
anche considerando i costi di

trasformazione della struttura


che è cresciuta
dimensionalmente per dotarsi

di presidi organizzativi pronti a


sostenere la crescita futura
prevista per il business». A fine

giugno i dipendenti erano ,


rispetto ai  dipendenti di fine
 e in  mesi l'organico è

triplicato. I ricavi mostrano


«una buona progressione»
raggiungendo quota ,

milioni, provenienti da


commissioni di servicing per la
gestione del portafoglio crediti

delle banche venete. Queste


commissioni si compongono di
master servicing fees e di

special servicing fees relative


sia a crediti deteriorati sia a
cartolarizzazioni. I costi totali

ammontano a , milioni, di


cui , milioni relativi ai costi
del personale e i rimanenti 

milioni relativi ad altri costi
amministrativi. La

progressione dei costi è dovuta


“alle spese legate alla
trasformazione e alla nuova

dimensione della società». Il


Cet è pari al ,%, al di sopra
del ,% di fine .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al vertice. Marina Natale, amministratore delegato di Amco


PAROLA DI MANAGER


LE OPERAZIONI
Gli Npl di
Montepaschi, così
come quelli di
altre banche,
considerati nel
radar di Amco

‘‘


OPERAZIONI AL VAGLIO


Mps e Popolare Bari? Come


altre banche sono possibili


controparti. Carige? Pronti


a rilevare il portafoglio Npl


PRELIOS
Al lavoro su uno
schema
innovativo, per
posizioni creditizie
di medio-piccole
dimensioni

INTERVISTA


MARINA NATALE


‘‘


IL CONTESTO COMPETITIVO


Non siamo interessati a


Fonspa e Cerved, a breve


via al piano «Cuvee»


con Prelios e banche medie


La Borsa sotto l’ombrello del golden power


LISTINI GLOBALI


Al cdm di oggi il decreto


legge sulla cybersicurezza


con una norma specifica


ROMA

Si amplia il perimetro dei settori
sotto l’ombrello del «golden

power». Sarà una norma del de-


creto legge sulla cybersicurezza,
atteso al consiglio dei ministri di

oggi, a cambiare ancora la disci-
plina relativa all’esercizio dei po-

teri speciali da parte del governo.


Di fatto l’inclusione delle infra-
strutture finanziarie, decisa d’ur-

genza, sembra rispondere al-


l’eventualità - che al momento in


realtà sembra sfumata - di una
scalata da parte della Borsa di

Hong Kong sul London Stock


Exchange, che a sua volta con-
trolla al % Borsa Italiana e Mts

(il mercato dei titoli di Stato). In


questo modo, se l’operazione do-
vesse tornare d’attualità, andreb-

be notificata al governo ai sensi
del golden power.

La norma inserita nella bozza


del decreto sulla cybersecurity in
realtà riempie il vuoto di regola-

menti attuativi mai adottati. Si


interviene infatti sull’articolo 
del decreto  del  che preve-

deva regolamenti in materia, tra


l’altro, di infrastrutture critiche
o sensibili tra cui appunto le in-

frastrutture finanziarie. Ora, con


il Dl atteso oggi in consiglio dei


ministri, si dispone che in attesa
dell’adozione di questi regola-

menti siano comunque sottopo-
sti all’obbligo di notifica acquisti

di partecipazioni da parte di sog-


getti esterni all’Unione europea.
La norma richiama a questo sco-

po gli asset strategici previsti dal


regolamento Ue / sugli
investimenti diretti extra euro-

pei. Oltre all’obbligo di notifica a


Palazzo Chigi, le operazioni in
questione sono potenzialmente

soggette a interventi del governo


che possono andare dall’imposi-
zione di obblighi ed impegni fino

al veto. Sono singoli Dpcm, da


adottare di volta in volta, a inter-
venire sui vari casi.

Il decreto sulla cybersecurity


contiene anche un’ulteriore
stretta regolamentare sul G, in

riferimento soprattutto ai vecchi


contratti. In pratica, anche se so-
no state già autorizzate sulla base

delle procedure del golden


power, le forniture possono esse-
re soggette ora a ulteriori obbli-

ghi compresa la sostituzione di


apparati che, alla luce delle nuo-
ve regole per la cybersicurezza,

dovessero risultare inadeguati


per la sicurezza.
Il provvedimento per il resto

definisce il cosiddetto perimetro


nazionale di sicurezza ciberneti-
ca che coinvolge amministrazio-

ni pubbliche, enti e operatori na-


zionali, pubblici e privati, tutti
quelli che svolgono «funzioni e

servizi essenziali» e quelli fon-


damentali per la sicurezza nazio-
nale. Gli obblighi previsti dal te-

sto riguardano le reti, gli appalti


e il «procurement», le comunica-
zioni degli attacchi informatici.

Definito anche un sistema di


sanzioni per le inadempienze:
almeno otto fattispecie con cifre

da un minimo di mila euro


fino a , milioni.
—C.Fo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

BORSA
ITALIANA
Il listino milanese
è controllato
dal London Stock
Exchange
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