DESTINI PERSONALI
S
Esistono i «geni della
malvagità»? Ci piacerebbe
pensarlo, magari, ma no.
Perfidi possiamo esserlo
tutti. I fattori biologici
contano, ma ambiente
e circostanze molto
di più. Come sostiene
lo scienziato Valter Tucci
nel suo ultimo saggio.
N
on sarebbe poi tanto male
se ci fosse qualcosa per
distinguere i buoni dai cattivi»
scriveva Louis-Ferdinand
Celine. Ci provò nel 1971 lo
psicologo Philip Zimbardo,
che condusse un celebre
esperimento all’Università di Stanford.
Reclutò 24 studenti universitari.
Bianchi, ceto medio. A metà di loro
diede il ruolo di guardie carcerarie,
agli altri quello di detenuti. Il carcere
fu perfettamente ricostruito nei
sotterranei dell’università. Dopo due
giorni i carcerieri divennero violenti,
sadici, in un crescendo di umiliazioni
e intimidazioni. I prigionieri erano
sempre più passivi e depressi. Dopo
solo una settimana l’esperimento fu
sospeso. La violenza era diventata
di Terry Marocco
I geni del male di Valter Tucci, 272 pagine,
16,90 euro (Longanesi): un’indagine
nella psiche e nel Dna di chi è malvagio.
BA TAR
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