La Stampa - 09.09.2019

(avery) #1
.

PAGELLE

GUGLIELMO BUCCHERI
INVIATO A TAMPERE

L’

attacco azzurro gi-
ra. Anche se a gira-
re sono i suoi inter-
preti. Primo: in Ar-
menia tocca a Belotti e, il Gal-
lo, decide. Tre giorni dopo, a
Tampere, è Immobile, un po’
a sorpresa, il nostro centra-
vanti di ruolo e, Ciro, manda
in fuga la Nazionale. L’Italia
di Mancini non sbaglia un col-
po perché, adesso, sono 6 su
6 i successi nel cammino ver-
so gli Europei del prossimo
giugno. E, là davanti, la gio-
stra non si ferma.

Fine dell’astinenza
Immobile non giocava titola-
re dal marzo scorso: Udine, sfi-
da contro il Liechtenstein. Do-
po quasi sei mesi rieccolo sot-
to i riflettori per la presenza in
azzurro numero 37 e il gol nu-
mero 8 (il laziale non segnava
dal 5 settembre di due anni fa,
Italia-Israele). E a cambiare è
la particolare classifica dei nu-
meri 9 in campo dal via nella
gestione Mancini: Immobile
raggiunge Belotti e Balotelli
a quota 3. Se Immobile brin-

da, Belotti entra e fa brinda-
re. Il Gallo ci mette poco, po-
chissimo per capire da che
parte soffia il vento della par-
tita e con un’azione da follet-
to d’area di rigore crea dal
niente l’azione che porterà
Jorginho sul dischetto.

Gol e amicizia
L’Italia in cerca del suo ariete
d’attacco lo ha trovato. O, me-
glio, ha trovato quella che suo-
na come una formula magica:
non c’è il titolare indiscusso, ci
sono molte frecce che, se scoc-
cate insieme, danno concre-
tezza ad un’idea. Non abbia-
mo uno come Bobo Vieri (Pao-
lo Rossi dixit) ed è verissimo.
Abbiamo, però, una batteria
di centravanti che possono sta-
re al loro posto con tutti gli
onori. In attesa di capire cosa
vorrà fare da grande Balotelli
(e non è una novità), Belotti e
Immobile chiudono la campa-
gna azzurra di settembre con
un bottino personale arricchi-
to e un messaggio da lanciare
alla concorrenza: i gol li sap-
piamo fare. Fra i due, poi, non
c’è alcuna rivalità e per capirlo
basta riguardare l’immagine
dell’esultanza del Ciro laziale
dopo la rete del momentaneo
1 a 0: ad abbracciarlo c’è il Gal-

lo. E, presto, alla lista dei nu-
meri 9 in cerca di gloria per gli
Europei può iscriversi il grana-
ta Zaza, senza infortunio qua
a Tampere con il resto della
compagnia. «In gol dopo due
anni? Era un peso troppo gran-
de, ma sapevo che sarebbe ar-
rivato il mio momento. Con
Mancini - racconta Immobile -
non c’è mai stato un proble-
ma: questa rete è per la mia fa-
miglia che ha sofferto con me
in questi due anni...». Appun-
tamento ad ottobre, Italia-Gre-
cia il 12 all’Olimpico di Roma:
la giostra azzurra là davanti è
aperta e con la mira giusta. —
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Il laziale torna al gol in azzurro dopo due anni

L’esultanza con Belotti e i baci alla famiglia

Il sorriso di Ciro

“Tolto un peso

troppo grande”

Almeno quattro gli interventi da ricorda-
re. Si supera su Sensi

le altre partite

Dzeko non basta, Bosnia ko in Armenia
Spagna e Svizzera, vittorie con goleada

FUORICAMPO

BENE BARELLA

BONUCCI GUIDA

SCOSSA BELOTTI

Nelle altre partite del girone
J, quello degli azzurri, l’Ar-
menia ha battuto la Bosnia
(4-2, doppietta di Mkhita-
ryan, inutile gol di Dzeko),
isolandosi al terzo posto con
9 punti. La sconfitta in Arme-
nia costa la panchina al ct bo-
sniaco Robert Prosinecki,
che si è dimesso: «Mi sento re-
sponsabile per questa situa-
zione», ha detto l’ex stella di
Real Madrid e Barcellona.
Sorpresa in Grecia: primo
punto per il Liechtenstein
che pareggia con Salanovic
la rete greca di Masouras.
Per il resto, prevedibile go-

leada della Spagna contro
le Far Oer (4-0) e della Sviz-
zera contro Gibilterra (4-0,
in gol anche il milanista Ro-
driguez).
Questi i risultati completi:
Armenia-Bosnia 4-2, Geor-
gia-Danimarca 0-0, Roma-
nia-Malta 1-0 (in gol Pu-
scas, ex Inter e Novara),
Svizzera-Gibilterra 4-0, Gre-
cia-Liechtenstein 1-1, Spa-
gna-Far Oer 4-0, Svezia-Nor-
vegia 1-1.
Oggi, ore 18: Azerbai-
gian-Croazia. Ore 20,45:
Estonia-Olanda, Irlanda del
Nord-Germania, Letto-
nia-Macedonia, Polonia-Au-
stria, Russia-Kazakistan, San
Marino-Cipro, Scozia-Bel-
gio, Slovenia-Israele, Unghe-
ria-Slovacchia. —
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Completati gli impe-
gni azzurri verso Eu-
ro2020, nel prossi-
mo week-end torna il cam-
pionato: si riparte da Fio-
rentina-Juventus, in pro-
gramma sabato alle 15, sfi-
da ricca di fascino ma an-
che di tensioni. L’approc-
cio, purtroppo, è pessimo:
due giorni fa, durante la fe-
sta degli ultrà della Curva
Fiesole, è stato intonato - gi-
rano le immagini - un coro
contro i 39 tifosi biancone-
ri morti tragicamente
all’Heysel il 29 maggio


  1. Una minoranza, cer-
    to, che però avvelena il cli-
    ma e macchia l’immagine
    di una città e di una tifose-
    ria, come l’anno scorso
    quando apparvero, nei
    pressi dello stadio, scritte
    offensive contro Gaetano
    Scirea. Alla festa era pre-
    sente Joe Barone, rappre-
    sentante della società, ac-
    compagnato all’ex capita-
    no Dario Dainelli: sicura-
    mente non si sarà reso con-
    to dell’accaduto, però farà
    bene a riflettere e coinvol-
    gere il presidente Rocco
    Commisso, il cui primo ap-
    pello («Fate i bravi») è stato
    clamorosamente calpesta-
    to. Ha promesso, il nuovo
    patron viola, di prendere le
    distanze da certi cori bece-
    ri, orgoglioso di dare l’e-
    sempio: «Nessun presiden-
    te italiano lo ha fatto? Lo
    faccio io». Adesso ha l’occa-
    sione, si faccia sentire oltre
    la retorica, sfrutti l’onda di
    entusiasmo che ha saputo
    sollevare, isoli gli imbecil-
    li, dia una mano a indivi-
    duarli. Un buon segnale è il
    comunicato del club: «Fin
    dal primo giorno il presi-
    dente Rocco Commisso è
    stato chiaro: no a cori offen-
    sivi, violenti e razzisti. Di-
    spiace che finisca nel miri-
    no una tifoseria come quel-
    la viola e nello specifico
    quella della curva Fiesole
    per colpa di pochi che han-
    no cercato di guastare quel-
    la che era semplicemente
    una festa del nostro tifo».
    Buono, non sufficiente. —
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PAOLO BRUSORIO
INVIATO A TAMPERE


La vendemmia di settembre
ha fatto un buon vino. Due vit-
torie in quattro giorni e con
questa in Finlandia fanno sei
su sei nel girone. La qualifica-
zione alla fase finale di Euro
2020, il primo pilastro per la ri-
costruzione, è lì tutta da pren-
dere: abbiamo il doppio dei
punti dell’Armenia, terza nel
gruppo e passano le prime
due. Così già il prossimo 12 ot-
tobre, battendo la Grecia, si
può mettere il timbro sul pass
europeo. Si giocherà a Roma e
Mancini già si pregusta la sera-
ta: «Spero che l’Olimpico sia
pieno, come a Italia ‘90 quan-
do eravamo ragazzi».
Questi sono i suoi bravi ra-
gazzi. Mancini ha tenuto tutti
fino all’ultimo sulla corda per
poi presentare quattro volti
nuovi rispetto alla gara in Ar-
menia: Izzo, Acerbi, Lorenzo
Pellegrini, Immobile. Scelte
tecniche e anche legate alla
condizione atletica. Il quinto
cambio era obbligato (Sensi
per Verratti squalificato), il se-
sto invece è arrivato a sorpre-
sa dopo sette minuti: alla pri-
ma corsa, peraltro un recupe-
ro, Emerson Palmieri ci lascia
un muscolo. Deve uscire per
Florenzi, uno dei bocciati di
Tampere.


Rinunciare al difensore del
Chelsea costa all’Italia una del-
le migliori risorse offensive,
gli azzurri si trovano con due
difensori di fascia non proprio
specialisti del gioco di attacco,
ma per i primi dieci minuti i
problemi sono altri. La Finlan-
dia, come se il prato di Tampe-
re fosse una bilancia, butta su-
bito in gioco chili e fisicità. L’i-
dea è quella di mettere alle cor-
de la capolista del girone, la
sconfitta della Bosnia in Arme-
nia ha di fatto eliminato una
pericolosa concorrente e Tam-
pere, così, può diventare il cro-
cevia della gloria. In realtà
non combina un granché se
non un paio di mischie e allora
la squadra di Mancini esce len-
tamente dal guscio e inizia a
nascondere il pallone ai finlan-
desi. In questo, con Jorginho
meno luccicante del solito, è
magistrale Sensi. Non solo
non fa rimpiangere Verratti,
ma scrive la musica e le parole
del gioco azzurro. Al 27’ detta i
temi del pressing e ne racco-
glie i frutti con una gran con-
clusione (assist di Chiesa) che
non è gol solo per la prodezza


del portiere finlandese Hradec-
ky. Sotto osservazione ci sono
Chiesa e Immobile: il primo sa-
le di un tono rispetto a Yere-
van e, almeno parzialmente, ri-
paga la fiducia di Mancini; il se-
condo trova il gol del vantag-
gio al 14’ della ripresa. Un col-
po di testa su cross di chi? Pro-
prio di Chiesa. Dal che si dedu-
ce che Mancini ha in mano la
squadra fino nei dettagli. Più
viaggi che allenamenti in que-
sta settimana, così che azzecca-
re i cambi non era proprio del
tutto scontato.

«Grande partita»
Il vantaggio però addormenta
l’Italia e risveglia la Finlandia
che per uscire dalla buca ave-
va bisogno di una mano, da so-
la non ce l’avrebbe fatta: il tan-
to temuto Pukki fa la prima co-

sa buona della serata seminan-
do il panico nell’area azzurra.
Sensi lo abbatte, rigore e pari
del centravanti finlandese. Sa-
prebbe tanto di occasione spre-
cata per l’Italia, Mancini ci met-
te ancora del suo. Fuori Immo-
bile e dentro Belotti. Il Gallo
scarica subito la sua voglia con
l’assist per Barella, il suo tiro
centra il braccio di Vaisanen
(peraltro attaccato al corpo),
rigore e Jorginho ci riporta
avanti.
«Abbiamo fatto una grande
partita, poi ci siamo complica-
ti la vita da soli» conclude Man-
cini. Sei vittorie su sei (la setti-
ma in assoluto, record da set-
tembre 2003, nell’era Trapat-
toni), arriveranno tempi duri,
ma teniamoci stretta questa
Italia. —
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QUALIFICAZIONI A EURO 2020: A TAMPERE BLITZ DELLA SQUADRA DI MANCINI


L’Italia sa solo vincere


Sesto sigillo in Finlandia


e mani sull’Europeo


Vantaggio di Immobile, poi il rigore di Pukki e quello decisivo di Jorginho


Il pass può arrivare a Roma con la Grecia. Il Ct: “Voglio lo stadio pieno”


Inter 6
Juventus 6
Torino 6
Lazio 4
Genoa 4
Bologna 4
Verona 4
Sassuolo 3
Parma 3
Napoli 3

Atalanta 3
Brescia 3
Milan 3
Udinese 3
Roma 2
Fiorentina 0
Spal 0
Cagliari 0
Lecce 0
Sampdoria 0

6 DONNARUMMA
Con i piedi ci sa fare, con i pugni anche se
serve saltare sopra le sagome finlandesi.

6,5 IZZO
Al debutto dal primo minuto dopo i pochi
istanti in campo a Parma contro il Liech-
tenstein a fine marzo: Pukki e Lappalai-
nen lo puntano, ma non passano. Dialoga
con Chiesa e Barella quando deve far sali-
re la squadra.

6,5 BONUCCI
La chiusura su Lappalainen dopo pochi
secondi è il segnale di un capitano dentro
alla contesa.

7 ACERBI
Con il passare dei minuti cresce, in perso-
nalità e coraggio: arriva anche al tiro per-
ché è abile ad accompagnare le nostre
trame.

SV EMERSON
Esce di scena in un attimo: sfida in veloci-
tà il vivacissimo Pukki e si fa male
(dall’8’ pt FLORENZI 6: gli tocca una fa-
scia, quella sinistra, dove è meno abitua-
to a muoversi).

7 BARELLA
Ha bisogno di mettere benzina nel moto-
re e, rispetto al viaggio in Armenia, è
un’altra storia: concreto e pungente.

6,5 JORGINHO
Il peggio lo mostra in avvio: cartellino gial-
lo e, subito dopo, palla consegnata sui
piedi di Kamara che parte in contropiede.
Il meglio arriva nel finale: dal dischetto è
chirurgico per il 2-1.

7 SENSI
E’ lui il nostro architetto là in mezzo: mai
banale, sempre pungente. Unica sbavatu-
ra, il fallo in area su Pukki.

6 CHIESA
In fase difensiva dà le risposte che Manci-
ni cercava: attento e, soprattutto, presen-
te nel chiudere gli spazi. Suo l’assist per
la rete di Immobile (dal 27’ st BERNAR-
DESCHI 6: invita al tiro Belotti con una
verticalizzazione improvvisa).

6,5 IMMOBILE
Ritrova il posto da titolare nell’attacco az-
zurro dopo sei mesi. E segna dopo due an-
ni: oltre il gol poco, o nulla (dal 31’ st BE-
LOTTI 6,5: ci mette un minuto per entra-
re in scena. Dal suo slalom nasce il rigore,
un suo tiro fa urlare al gol).

6 L. PELLEGRINI
Peccato quelle ripetute esitazioni con la
porta (quasi) davanti: non tira e va a sbat-
tere sul muro finnico. G. BUC.

I cori beceri

di Firenze

e la promessa

di Commisso

LAPRESSE

Classifica

3ª giornata

Fiorentina-Juventus sabato ore 15
Napoli-Sampdoria ore 18
Inter-Udinese ore 20,45
Genoa-Atalanta domenica ore 12,30
Spal-Lazio ore 15
Brescia-Bologna ore 15
Parma-Cagliari ore 15
Roma-Sassuolo ore 18
Verona-Milan ore 20,45
Torino-Lecce lunedì ore 20,45

GIGI GARANZINI

Non era una partita fa-
cile. In ogni caso non
lo sembrava. Perché
per una ragione o per l’altra
Mancini rispetto a tre giorni
prima ne aveva cambiati 5.
E un sesto, Emerson, gli è sal-
tato dopo una manciata di
minuti per un guaio al flesso-
re, rimpiazzato da quel Flo-
renzi che immagino tutti gli
allenatori vorrebbero per la
duttilità che si somma alla
dedizione. La Finlandia nel
frattempo a modo suo se la
giocava, e c’erano insomma
le premesse per una partita
di pura sofferenza. E invece

proprio lì è saltata fuori po-
co alla volta la maturità di
una squadra giovane ma già
adulta. Capace di riordinare
le idee, di ritrovare le distan-
ze, di prendere in mano la
partita. Mancava Verratti, e
in quei pochi minuti se ne è
avvertita l’assenza, ma poi
la bacchetta in sua vece l’ha
presa in mano Sensi che era
per me, dal primo giorno
che l’ho visto, il meglio fico
del bigoncio (auguri per i
tuoi cent’anni Gioanbrerafu-
carlo, dovunque tu sia) e l’I-
talia ha cominciato a gioca-
re la partita che voleva. La

sua regia mobile, la sua con-
tinuità, anche la capacità di
concludere se è vero che il
suo primo destro dal limite
ha richiesto un miracolo del
portiere, e il secondo è usci-
to di centimetri. Più una pal-
la gol di Immobile, poi di Flo-
renzi, poi di Acerbi. Davve-
ro tanta roba per come la
partita era incominciata.
Fatale, una volta messo in
chiaro il rapporto di forze,
che il gol prima o poi arrivas-
se. Lo ha timbrato Immobi-
le, su un cross di Chiesa che
già nel primo tempo aveva
servito due assist. Ma a ri-
prova che coi giovani è sem-
pre meglio andarci piano,
gli azzurri anziché esaltarsi
hanno tirato il freno a ma-
no. E il primo a smarrirsi è
stato proprio Sensi, che do-

po qualche errore di tempo
e di misura ne ha commesso
uno da matita blu, sgambet-
tando in area un avversario
ormai circondato. Altro che
meglio fico. Rigore inevita-
bile, a differenza di quello
che da lì a poco l’arbitro
scozzese ha concesso, per
non dire regalato agli azzur-
ri e Jorginho trasformato al-
la sua maniera sincopata. Di-
ciamo, a futura memoria,
che tra Armenia e Finlandia
degli arbitri non ci possia-
mo lamentare. Ma diciamo
anche che pur senza aver in-
contrato né Francia né Brasi-
le, sei vittorie su sei sono tan-
te. E queste ultime due, in
un periodo nient’affatto con-
geniale al nostro calcio, pe-
sano eccome. —
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Chi sale
Hradecky
7

Non oppone mai resistenza alla giocate
azzurre là in mezzo

Ciro Immobile, 29 anni, esulta dopo la prima rete azzurra

PERSONAGGIO

1
Un solo tiro nello
specchio della
Finlandia: è costato
il gol su rigore

REUTERS

ANTONIO BARILLÀ

IL PUNTO

La gioia di Jorginho, 27 anni, al centro tra
Leonardo Bonucci (32) e Lorenzo Pellegrini (23),
dopo aver segnato il rigore della vittoria

DALL’INVIATO A TAMPERE

Peccati di gioventù

e punti che contano

MAURI RATILAINEN/EPA

Finlandia

Chi scende
Uronen
5

Il neo romanista Mkhitaryan

Bene Sensi nel ruolo
di Verratti. Subito ko
Emerson Palmieri
sostituito da Florenzi

FINLANDIA 1

ITALIA 2

Finlandia (5-4-1) Hradecky 7; Granlund
6 (st 37’ Soiri sv), Toivio 6, Arajuuri 5,5,
Vaisanen 6, Uronen 5; Lod 5,5, Schuller
6 (st 42’ Kauko sv), Kamara 5, Lappalai-
nen 6 (st 30’ Tuominen sv); Pukki 6,5.
All: Kanerva 6.

Italia (4-3-3) Donnarumma 6; Izzo 6,5,
Bonucci 6,5, Acerbi 7, E. Palmieri sv (pt 8’
Florenzi 6); Barella 7, Jorginho 6,5, Sensi
7; Chiesa 6 (st 27’ Bernardeschi 6), Im-
mobile 6,5 (st 31’ Belotti 6,5) , Lo. Pelle-
grini 6. All.:Mancini 7

Arbitro: Madden (Scozia) 6
Reti: st’ 14 Immobile, 27’ Pukki (rigore),
34’ Jorginho (rigore)
Ammoniti: Jorginho, Schuller, Arajuuri,
Vaisanen, Kauko
Spettatori 16.292

Da lunedì a venerdì:
9.30 - 13.00 e 14.00 - 17.00
sabato - domenica - festivi:
chiuso

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Numero verde:
800.93.00.66

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2019 LASTAMPA 35
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