Il Sole 24 Ore - 13.09.2019

(vip2019) #1

12 Venerdì 13 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore


SummerGame


Posizione


unica. Costretta


tra il monte Poro


e lo strapiombo


sul mare, Tropea è


uno dei posti più


affascinanti di


tutta la costa


tirrenica. Meta


turistica


internazionale,


oggi ha poco più


di 6mila abitanti


ADOBESTOCK

La montagna
incantata.

Tarvisio è
l’estremo angolo

nord-orientale


d’Italia, incuneato
fra Slovenia e

Austria. Nella


bellezza delle Alpi
Giulie, spiccano i

laghi di Fusine


dominati dal
Monte Mangart

AGF

Giuseppe Chiellino
TROPEA

«A


llo spuntare
del giorno

scorsi la cit-


tà, appolla-
iata su una

roccia a pic-


co proprio sopra le nostre teste. ..una
piattaforma elevata e dominata da

alte montagne... una terrazza molto
ben coltivata e fertile. Abbondanti

acque bagnano i bei giardini di aran-


ci e di limoni da cui gli abitanti
estraggono delle essenze che essi

stessi portano in Francia insieme a


delle coperte di cotone da loro colti-
vato e tessuto: industrie e attività

molto rare nel Regno».


Il cuore di Tropea appare ancora
così, come la descrive Dominique Vi-

vant Denon, scrittore e antiquario


francese vissuto a cavallo tra il ‘
e l', nel Voyage pittoresque del-

l’abate del Saint-Non nel Regno di Na-


poli e di Sicilia pubblicato alla fine del
XVIII secolo, un classico dell’epopea

del Grand Tour dei viaggiatori stra-


nieri in Italia.
La sua posizione, all’estremità

dello sperone che a Sud del golfo di


Lamezia si protende verso le Eolie e
culmina nel Capo Vaticano, protetta

dal monte Poro alle spalle e dallo


strapiombo sul mare, la rende uno
dei posti più affascinanti di tutta la

costa tirrenica. E nei secoli l’ha tenuta


al riparo da tanti nemici, esterni e in-
terni, dal turismo di massa e dalla

speculazione edilizia che tanti danni


ha fatto altrove. Con la chiesa di San-
ta Maria dell’Isola e il suo isolotto or-

mai collegato alla costa, baluardo e
insieme icona della città, Tropea è di-

ventata un marchio, sinonimo di ma-


re e di Calabria.
Intorno a questa cittadina di poco

più di mila abitanti, con un passato


le cui vestigia popolano le stradine or-
dinate del centro storico, tra chiese e

conventi, in un territorio non partico-


larmente esteso è cresciuto un di-
stretto del turismo balneare di quali-

tà, la Costa degli Dei per il marketing,


che da Pizzo a Nicotera si estende lun-
go quasi  chilometri di costa, tra ca-

lette e lunghi arenili, fino alle scoglie-


re di Capo Vaticano. Le presenze sfio-
rano ormai i  milioni all'anno, in pro-

gressione costante negli ultimi dieci


anni e con percentuali da capogiro:
+% gli arrivi a Tropea tra il  e il

 secondo i dati dell’Osservatorio


sul turismo della Regione Calabria.
Non meno sorprendente l’andamen-

to negli altri comuni principali del di-


stretto: +% Ricadi-Capo Vaticano,
+% Zambrone. Altissima la percen-

tuale di stranieri: a Tropea superano


il %, con un effetto traino per tutta


la costa, grazie a campagne di promo-
zione internazionali e ad un’offerta

turistica migliorata in modo tangibi-


le, in quantità e qualità, e che riflette
i progressi del settore turistico negli

ultimi anni in tutta la regione.


È legittimo parlare di un successo
su cui l’asse Tropea-Capo Vaticano

svetta e di cui può essere considerato


il principale artefice. Tedeschi, au-
straliani, argentini, canadesi arriva-

no a queste latitudini mediterranee


dove la stagione estiva può durare da
aprile a fine ottobre. In parte riper-

corrono, al contrario, le rotte del-
l’emigrazione calabrese.

«Quest'anno l'inizio è stato lento


per via di un maggio freddo e piovoso



  • spiega il sindaco Giovanni Macrì,


per tutti Nino, in carica da meno di un


anno, avvocato e titolare di una strut-
tura turistica – ma agosto è stato stre-

pitoso. I tedeschi sono diminuiti at-


tratti da altre destinazioni penalizzate


negli ultimi anni, ma hanno preso il


loro posto moltissimi russi. Da due


anni a questa parte, poi, si è aperto un
canale importante con gli Stati Uniti,

grazie alla famosa classifica del New


York Times che nel  definì la Ca-
labria una delle cinquanta mete turi-

stiche imperdibili». Gli orizzonti,
dunque, si allargano: «A gennaio sa-

remo a New York per promuovere


Tropea, in un evento dedicato proprio
alle realtà come la nostra». Una mano

potrebbe arrivare dalla “Bandiera


Blu”, il riconoscimento internaziona-
le per le località che rispettano criteri

di gestiome sostenibile del territorio,


a cui Tropea intende candidarsi. Ma
l’obiettivo è anche diversificare pun-

tado sulla cultura e sul patrimonio ar-


cheologico della regione con preziose
carte da giocare, a cominciare dai

Bronzi di Riace, nel museo di Reggio


Calabria a poco più di un’ora di strada.
Di fronte a tanta ricchezza ritrova-

ta, il sensibile termometro del merca-


to immobiliare non poteva non reagi-
re. In  anni i prezzi medi delle abita-

zioni sono cresciuti di quasi il %


(dati Agenzia delle entrate) a fronte di
un andamento di segno opposto nella

regione, a cominciare dal capoluogo,


Vibo Valentia, ma anche di località
balneari di pregio come Soverato, nel

golfo di Squillace sullo Jonio, con


quotazioni in calo di oltre il %.
Di recente un’ulteriore spinta è

giunta anche dal rilancio del porto tu-


ristico che sta diventando un punto di
riferimento per i diportisti che punta-

no verso Sud. Ma in una regione che
è in coda alle classifiche europee per

l’occupazione, a Tropea «si fa fatica a


trovare personale qualificato nell’ac-
coglienza, nella ristorazione e in ge-

nerale nei servizi turistici».


Senza dubbio, dunque, si può par-
lare di un’isola di benessere in una

delle aree più povere dell’Unione.


Tuttavia, duole registrarlo, questo da-
to non trova conferma nei dati del-

l’Agenzia delle Entrate: il reddito pro-


capite dei tropeani nel  non supe-
rava i mila euro (. euro), ben al

di sotto della stessa Vibo e ai livelli di


molti piccoli e piccolissimi comuni
delle aree interne della Calabria. Non

sorprende, dunque, la campagna a


tappeto del comune per riscuotere
l’imposta di soggiorno. «Incrociando

i dati della Questura sulle presenze,


quelli dei versamenti alle casse del co-
mune e le disponibilità delle strutture

ricettive rilevate sulle piattaforme


online, nei primi sette mesi  sia-
mo riusciti ad aumentare questa en-

trata del ,%» dice - dati alla mano



  • il sindaco che conta di arrivare a
    +% a fine anno.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria Luisa Colledani
TARVISIO

I


l biglietto da visita extralusso e in-
trovabile in Europa è nel cartello

che indica l’inizio di Tarvisio,


estremo lembo nord-orientale
d’Italia incuneato fra Slovenia e

Austria. Tre i nomi, quattro le lin-


gue, infinite le tradizioni e le storie che
si incrociano, in una conca di verde

abbacinante e di vette carsiche. Tarvi-
sio in italiano diventa Tarvis in tede-

sco e in friulano, e Trbiz in sloveno.


La località, poco più di mila abi-
tanti, è il centro della Valcanale im-

merso nella millenaria foresta di Tar-


visio che si estende sui tre Paesi. È un
bene naturale, una riserva a gestione

regionale, appartenuta alla Chiesa di


Bamberga (Baviera), che serviva per la
raccolta di legname, per la caccia e l’al-

levamento allo stato brado. Oggi è il


polmone dell’area e gli appassionati
degli spazi ampi non hanno che da

scegliere: i laghi di Fusine, abbracciati


dal Mangart, il “monte della luna”, so-
no uno specchio di cielo; poi ci sono

pareti di roccia alte fino a mille metri,


il Monte Forno dove i confini si inter-
secano, il Monte Lussari con il suo vil-

laggio, Camporosso e la dolcezza della


Val Saisera, le malghe del Montasio e
l’orrido del torrente Slizza. I percorsi

sono infiniti, per tutti i tipi di passo e


la bellezza degli scenari garantita, ba-
sta anche solo leggere le righe emo-

zionate di quell’alpista cittadino del


mondo che fu Julius Kugy (-
): “Io me ne stetti, accarezzato

dalla tenerezza di quelle aure monta-


nine, inebriato dal respiro balsamico
dei boschi, circondato da una pace che

sembrava scesa da regioni celesti su
un angolo di terra benedetta”.

«Abbiamo tutto per fare turismo di


qualità», dice Renzo Zanette, sindaco
che guida una giunta di centro-destra.

«Lavoriamo per migliorare l’acco-


glienza, soprattutto per le famiglie
con bambini, per riqualificare la sen-

tieristica di fondo valle e per ospitare


eventi sportivi come il Giro d’Italia
() e i Mondiali di sci nordico nel

 con la vicina Planica». «Tutto ve-


ro, tutto bene - ribatte dall’altra parte
politica Walter Cravagna (Pd) - pecca-

to solo che non ci siano progetti di


lungo respiro, come potrebbe essere
una candidatura ai Giochi olimpici in

collaborazione con Arnoldstein (Au-


stria) e Kranjska Gora (Slovenia) per
un’Olimpiade oltre i confini».

In un contesto così unico e così ric-


co di opportunità, si sono inseriti
eventi da ribalta, come il No Borders

Music Festival che invita artisti di fa-


ma nazionale (Capossela, Mengoni e
Silvestri, fra gli altri, quest’estate),

tante iniziative a sostegno dello sport


per vivere la montagna a tutto tondo


e tutto l’anno: dallo sci nordico, a
quello alpino e allo snowbord, alle

uscite sulle slitte trainate da cani e ca-


valli, fino alle pareti di ghiaccio da sca-
lare. E la vera perla di Tarvisio è la pi-

sta ciclabile Alpe Adria, nata dalla ri-


conversione della linea ferroviaria.
Unisce Austria e Slovenia al mare con

due tratte: Coccau-Grado di  km e


Fusine-Grado di  km. «La ciclovia
è fondamentale - dice Francesca Co-

mello, assessore a Commercio e atti-


vità produttive -. I turisti ci scelgono
per la bellezza dei posti e per questa

arteria che arriva oltreconfine. Dob-
biamo dare più servizi destinati alle

biciclette e offrire un panorama uni-


tario nel commercio, magari creando
un logo unico per tutte le attività del

paese». Iniziativa questa auspicata da


vari imprenditori: «Unire mondo al-
berghiero, del commercio e della ri-

storazione - dice Mauro Cestaro, pre-


sidente della locale Confcommercio -


sarà la nostra chiave di volta per esse-


re più visibili e per dare più servizi a


chi decide di soggiornare in valle».
Resta poi l’annoso problema di

Tarvisio, i pochi posti letto (circa


.) soprattutto in strutture da  o
 stelle. Ma il territorio si muove e al-

cune iniziative imprenditoriali fanno
passare in secondo piano il calo -

strutturale per la montagna - di azien-


de in questi ultimi anni: c’è Mauro
Piussi che con il fratello Massimo ha

trasformato la segheria del padre in


un’azienda modello nelle realizzazio-
ni ecosostenibili; c’è quell’energia vi-

vente di Vito Anselmi che, a  anni,


ha deciso di aprire, all’interno del suo
hotel Il Cervo, un ristorante da gour-

met: «Questa terra, che mi ha adottato


quando sono arrivato dal Salento nel
, è piena di tanto. Ai giovani dico

di mettersi in gioco, anche perché in


Friuli ci sono possibilità di finanzia-
mento per i nuovi imprenditori».

Il paesaggio, certo, ma c’è ancora


dell’altro, ed è dato dalla stratificazio-
ne storica, linguistica, culturale che

ogni confine contiene: Tarvisio è ita-


liana dal , per mille anni ha vissu-
to con il mondo tedesco e anche il suo

bacino idrografico scende verso il Da-


nubio, non verso l’Adriatico. Tutto
questo è ricchezza, è scoprire che ogni

montagna ha sette o otto nomi (rega-


latevi il tempo di ascoltare la gente del
posto mentre parla), che in tavola ci

sono i cjarsons, di origine carnica, lo


strudel e lo zazika, il lardo tritato affu-
micato e aromatizzato con spezie che

si spalma sul pane e viene dalla tradi-
zione slovena. «Qui la storia ha lascia-

to segni indelebili che ritroviamo nel-


la tradizione dei Krampus, terribili
mostri che accompagnano San Nicco-

lò, o nel Praitel, l’alberello con rami di


betulle e ginepro decorato con mele,
uova colorate che sostituisce l’ulivo e

viene piantato nei campi per buon au-


spicio», ricorda lo storico Raimondo
Domenig. La tradizione è anche

un’architettura unica in tutta Europa,


come spiega Igor Jelen, docente al-
l’ateneo di Trieste e studioso della sua

terra: «Nelle passeggiate incontrerete


stalle, fienili e granai realizzati coi
modi dell’architettura blockbau: legno

che si incastra con legno e che usa


chiodi in larice per edifici che paiono
castelli di carte e in cui il legno si pie-

trifica grazie al clima secco».


L’aria frizzantina dell’autunno in-
cipiente scende sulla sera e le monta-

gne sembra di toccarle. Custoditele


nel vostro cuore, anche grazie ai versi
di Pierluigi Cappello, poeta di quassù,

scomparso da poco: «E la pace del


prato è nei tuoi occhi, / ci perdona, si
stringe intorno a noi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tarvisio


L’unicità della Valcanale:


crocevia di quattro lingue,


tradizioni secolari e bici


Montagna


Nella località friulana, al confine con Slovenia e Austria, sentieri


spettacolari fra le Alpi Giulie, malghe, piste ciclabili e cucina al top


GRAZIE ALL’IGP


Cipolla, in 10 anni


la produzione


è triplicata


Non di solo turismo. Il nome di


Tropea è legato alla cipolla rossa che
da simbolo di povertà è diventato -

grazie all’Igp del  - prodotto di


nicchia di alta qualità. Dolce e
digeribile, è nei menù di mezzo

mondo. In  anni la produzione è


triplicata, avvicinandosi a mila
quintali certificati, per un fatturato

di circa  milioni di euro e con una


quota di export diretto e indiretto
intorno al %. In tutta l’area Igp

che si estende lungo la costa fino


alla provincia di Cosenza, gli
occupati sono - mila, compreso

l’indotto. Ma anche in questo caso,


spiega il presidente del consorzio,
Giuseppe Laria, «si fa fatica a

trovare manodopera qualificata».
Ennesimo paradosso, tutto

calabrese.


LA BELLEZZA SI FA VIDEO


Anima e natura


nelle riprese


di Bruno Pisani


Ha scattato così tante fotografie,


migliaia di migliaia, alle montagne
che più ama da trovarne l’anima.

Bruno Pisani, classe , a  anni,


con il timelaspe “Tarvisiano, little
paradise”, si è classificato al

secondo posto, categoria Junior,


del prestigioso concorso
National Geographic Italia Photo

Contest. Da quel lavoro, in cui la


sua Nikon ha immortalato i laghi di
Cave del Predil, quelli di Fusine, la

Val Saisera e l’Altopiano del


Montasio, il ragazzo si è ritagliato
spazi prestigiosi nel mondo della

fotografia e del timelapse. Il suo


sito è un trionfo di nuvole che
corrono, di capriole del cielo, di

montagne, di stambecchi che
guardano in camera e dicono: «Che

aspetti? Il Tarvisiano ti aspetta».


Pasta e cipolla


Dal repertorio


gastronomico


calabrese, a


Tropea vale la


pena assaggiare


la pasta con la


cipolla


consumata a


fuoco lento, con


acqua e un po’ di


birra. Spolverata


finale di pecorino


del Monte Poro.


I cjarsons. Piatto


della tradizione
carnica rivisitato

col gusto della


Valcanale. Sono
agnolotti, fatti

con pasta di


patate; ricotta di
Ugovizza e fichi

secchi nel ripieno.


In questa
stagione, ripieno

di pere selvatiche
e ricotta.

Tropea


Nella Costa degli Dei


lo strapiombo sul mare


strega russi e americani


Mare


Tra il 2011 e il 2018 le presenze nella città calabra sono raddoppiate


Oggi il 60% dei turisti arriva dall’estero, da aprile a fine ottobre


+99%


Arrivi raddoppiati


Tra il 2011 e il 2018 gli arrivi di


turisti a Tropea sono cresciuti


del 99%. Il 60% sono stranieri






Presenze 2018


Fra 2014 e 2018 per le


presenze a Tarvisio +15,6%,


nel Canal del Ferro + 23,7%


RACCONTA


LA VACANZA


Sul sito del Sole


24 Ore si può


votare per la


località preferita.


Su Instagram, con


l’hashtag


#summergame


potrete postare


foto e stories


dalle località di


vacanza raccon-


tandoci perché le


avete scelte.


Immagini e video


saranno condivisi


sull’account


Instagram del


Sole24Ore (@il-


sole_24ore). Le


migliori saranno


poi pubblicate sul


Sole24Ore. I primi


tre classificati


vinceranno due


biglietti per


l’inaugurazione


della mostra


“Impressioni


d'Oriente”


Su

ilsole24ore

.com

Campo Imperatore
batte Positano.

Il settimo derby


tra luoghi marini e
città montane, a

confronto sul


Sole 24 Ore di
venerdì 6

settembre, ha


visto la vittoria di
Campo

Imperatore su


Positano. Le
preferenze

espresse dai


lettori che hanno
votato sul sito del

Sole 24 Ore


hanno premiato
l’altopiano

abruzzese (59%),


che ha superato la
località della

costiera


amalfitana (41%)

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