Il Sole 24 Ore Venerdì 13 Settembre 2019 13
Finanza
Mercati
La City fa quadrato in Borsa
Hong Kong cade dopo le avances
IL RISIKO DEI LISTINI
L’offerta cinese non scalda
il mercato: il titolo del listino
dell’ex colonia perde il ,%
Gli inglesi tengono il punto
sull’acquisizione di Refinitiv
Incerto il futuro di Milano
Antonella Olivieri
Le avances di Hong Kong alla Borsa
di Londra non scaldano il mercato.
A vedere almeno le quotazioni delle
due società-mercato, i commenti
scettici degli analisti e la reazione
fredda della corteggiata che ben si
riflette nel titolo di apertura del Fi-
nancial Times di ieri. Il quotidiano
della City evidenziava la possibilità
di un rifiuto dell’offerta da parte del
board del London Stock Exchange
Group che è chiamato a esprimersi
a riguardo.La Borsa di Hong Kong
vorrebbe avere la sua benedizione
per creare «il più grande e più rile-
vante centro finanziario in Asia e
Europa». Ma è pronta a ricorrere an-
che a maniere più spicce - con un
takeover evidentemente non con-
sensuale - nel caso in cui la sua prof-
ferta non sia gradita. Tutto da verifi-
care se, sebbene il quadro politico
sia quanto mai incerto sia in Uk (alle
prese con la questione controversa
della Brexit) sia a Hong Kong (con le
tensioni nei rapporti con la Cina che
sfociano in proteste di piazza), sia
possibile arrivare all’altare con la
forza. Gli analisti ne dubitano, ma
non sono cinesi.
Le quotazioni, dunque. Quelle del-
l’Lseg non si sono discostate molto dal
punto al quale erano arrivate il giorno
prima. Il titolo ha chiuso infatti la se-
duta in frazionale progresso, +,%
a . pence, molto distante dalla va-
lutazione dell’offerta cash più azioni
di Hong Kong, superiore agli mila
pence. Ma il titolo della Borsa di Hong
Kong, che è diffuso nei portafogli di
fondi anglosassoni, è addirittura cala-
to del ,%. Un termometro quantita-
tivo degli umori del mercato. Alpha
Value giudica le possibilità di un ac-
cordo «vicine allo zero», dando più
chance ad alternative con player Usa
del settore come Ice (la piattaforma
che ha rilevato Wall Street) o il Cme (il
mercato dei future e dei derivati).
Merrill Lynch ritiene che l’acquisizio-
ne di Refinitiv (l’ex unità dati di
Thomson Reuters) - alla quale il ma-
nagement dell’Lseg sta lavorando -
abbia più appeal sugli azionisti della
Borsa di Londra (il primo, con oltre il
% è il fondo sovrano del Qatar, gli
altri sono grandi fondi anglosassoni)
di quanto ne abbia l’offerta di Hong
Kong, che per i tre quarti è “carta con-
tro carta”. Secondo voci di fine gior-
nata, riprese anche da FT, Hong Kong
potrebbe ancora migliorare la sua of-
ferta, aumentando la componente per
contanti. La piazza asiatica chiede pe-
rò che Londra rinunci all’acquisizione
da miliardi di dollari che rendereb-
be il boccone troppo grosso da digeri-
re, ma l’Lseg ha riconfermato l’impe-
gno a sottoporre l’acquisizione ai suoi
azionisti per novembre, affinchè l’ap-
provino. «Lse è il cuore del mercato
finanziario britannico - ha osservato
con Bloomberg un ex dirigente della
Borsa di Hong Kong -. Mentre la Borsa
di Londra è impegnata in un’opera-
zione di sviluppo nei dati, l’ultima co-
sa che vorrebbe considerare è di avere
una proprietà estera, tanto più se a
controllo cinese».
C’è poi il rischio che si sfili dal peri-
metro Borsa italiana con i suoi merca-
ti - l’Mts, il mercato all’ingrosso dei ti-
toli di Stato, e l’Idem, il mercato dei fu-
ture e dei derivati - e le sue infrastrut-
ture - la Cassa di compensazione e
garanzia e Montetitoli. I mercati fi-
nanziari e le infrastrutture di mercato
sono stati dichiarati asset strategici da
parte dell’Italia e meritevoli della tute-
la del golden power dalla legge del
dicembre . La Cina da qualche
giorno ha annunciato la cancellazione
del divieto di controllo estero per le
sue società quotate, un punto che po-
trebbe indebolire le rivendicazioni di
“reciprocità”, anche se in un quader-
no giuridico della Consob dello scorso
febbraio dal titolo profetico - La nuo-
va via della seta e gli investimenti di-
retti in settori ad alta intensità tecno-
logica: il golden power dello Stato e le
infrastrutture finanziarie - si qualifi-
cava la Cina, insieme a Filippine e Ara-
bia Saudita, tra i Paesi con il più alto
indice restrittivo al mondo in tema di
investimenti esteri diretti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Gruppo Doris e Fininvest
hanno annunciato ieri sera di
non voler rinnovare l’accordo
che vincola il ,% di Banca
Mediolanum.
—Servizio a pagina
Banche
Mediolanum,
sciolto il patto
tra Doris
e Berlusconi
Il gruppo lavora con
Mediobanca per valorizzare la
divisione specializzata nella
gestione dei crediti. Il dossier
è all’esame di DoValue e di
alcuni fondi Festa—a pag.
Credito
Cerved credit,
al lavoro per le
manifestazioni
d’interesse
237,
237,
238,
238,
239,
7180
7210
7240
7270
7300
BORSA DI HONG KONG (HKEX) LONDON STOCK EXCHANGE LA MAPPA DEI SOCI
4:30 10:30 9:00 18:
Andamento del titolo
a Hong Kong
Andamento del titolo
a Londra
238 237,4 7206 7252
JP Morgan 4,
Citigroup 3,
Vanguard 3,
Ubs 2,
Principali azionisti di Lse e
Hong Kong. Valori in %
Hong Kong 5,
Qatar inv. authority 10,
Capital Group 8,
BlackRock 7,
lindsell Train 6,
Artisan 5,
LONDON STOCK EXCHANGE
BORSA HONG KONG
-3,5% 0,64%
La reazione dei mercati
IL RUOLO CHIAVE DELLA BANCA
Hsbc ponte tra Cina e Uk
per la conquista di Londra
Simone Filippetti
LONDRA
Se la pubblicità, oltre che essere l’ani-
ma del successo è anche un buon ter-
mometro della forza di un marchio,
allora HSBC è una potenza in Inghil-
terra: da anni tutti i finger (i corridoi
mobili che collegano gli imbarchi agli
aeroplani) dell’aeroporto di Hea-
throw sono tappezzati da cartelloni
della banca metà inglese metà cinese.
Nella City vedono la HSBC come la
sponda della scalata cinese alla Borsa
di Londra: la Hong Kong Shangai
Bank è da sempre la cerniera tra la
governance cristallina del mondo
anglosassone e l’opacità del capitali-
smo in versione cinese; e con la Borsa
di Hong Kong condivide storia e ori-
gini. Ancora di più oggi che la Cina è
partita alla conquista della roccaforte
della finanza in Europa, dove HSBC
è una sorta di testa di ponte e un co-
losso: prima banca del Vecchio Con-
tinente, con i suoi miliardi di euro
di capitalizzazione; e la seconda al
mondo, dietro, guarda caso, un’altra
banca cinese, la ICBC.
La Cina ha da tempo messo il Re-
gno Unito nel mirino, ma se ora dav-
vero conquistasse il London Stock
Exchange farebbe un salto di qualità:
diverrebbe padrona di un centro di
potere su tutta l’Europa. Quando
uscirà dall’orbita della Ue, il futuro di
Londra, secondo alcuni osservatori, è
quello di diventare un paradiso fiscale
e il disegno geopolitico della Cina è
impadronirsi del futuro centro off-
shore della finanza.
In quest’ottica la promessa di fe-
deltà che HSBC ha giurato alla Gran
Bretagna, dove svetta con . filiali
sparse in tutto dalla Scozia alla Corno-
vaglia, viene letto come una sponda
alle mire espansionistiche cinesi: la
banca è in grado di fare una potente
attività di lobby per spianare la strada
a Pechino. L’affondo della Borsa di
Hong Kong, peraltro, getta una luce
anche sull’improvviso addio di John
Flint, il manager che era stato scelto
come capo della banca ma cacciato
con insolita fretta, dopo soli mesi.
Mentre molte banche scappano da
Londra, o minacciano di farlo, per col-
pa della Brexit, HSBC sta piantando
ancora di più le sue radici nel paese, da
Birmingham, sede della sua filiale in-
glese, al grattacielo di Canary Wharf,
la sede mondiale del gruppo al nume-
ro di Canada Square, immobile di
proprietà del Qatar. Ma nemmeno
quello spazio è sufficiente per i dise-
gni di HSBC tanto che nei giorni scorsi
la banca ha siglato un accordo
WeWork, la multinazionale degli uffi-
ci condivisi: affitterà . scrivanie.
Oltre ai progetti urbani, HSBC si sta
anche allargando alle abitazioni pri-
vate: ha annunciato un piano mutui
da miliardi. La presa sul Regno
Unito aumenta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il successo dell’offerta può
proiettare l’istituto alla regia
di nuove relazioni
L
ondra fuori dal perimetro comunitario non sarà
una minaccia per la competizione fiscale fair
all’interno del Vecchio Continente. O, forse me-
glio, non sarà un’uscita più o meno hard del
Regno Unito ad alterare i (già squilibrati) rapporti tra
partner europei in materia tributaria. E non dipenderà
neppure dalle modalità di abbandono unilaterali o
negoziate della Gran Bretagna, perchè nell’ultimo de-
cennio la rete internazionale di scambio e di collabora-
zione fiscale è cresciuta quanto basta per ammortizza-
re scelte “destabilizzanti” di un singolo Stato.
Ne è convinto Guglielmo Maisto, professore di di-
ritto tributario internazionale comparato al-
l’Università Cattolica di Piacenza e presiden-
te, tra l’altro, della sezione italiana dell’Inter-
national Fiscal Association che in questi
giorni sta tenendo proprio a Londra l’assem-
blea annuale. «È pur vero che l’accordo di
Brexit negoziato lo scorso anno dall’allora
premier Theresa May conteneva anche un
articolo sulla fiscalità - dice Maisto a margine
dei lavori congressuali dell’Ifa - con un impe-
gno tra l’altro a rispettare la direttiva Atad
(norma europea antielusione per le multina-
zionali in vigore dal ° gennaio scorso, ndr)
e le regole generali di prevenzione di una
competizione fiscale dannosa. Tuttavia an-
che una Brexit unilaterale, in teoria senza
salvagenti, non lascerà al Regno Unito mano
libera sul tema».
Secondo Maisto «i costi diretti e indiretti
dell’abbandono continentale, tra le clausole
convenzionali e l’inevitabile downgrading
che colpirebbe il debito sovrano (almeno
miliardi di sterline complessive stimate, ndr)
ridurrebbero di molto la possibilità di azioni
aggressive sul versante aliquote». Oggi la
corporate tax londinese è al % (potrebbe
scendere di due punti nel ), un’esatta via
di mezzo tra il paradiso irlandese e l’equivalente im-
posta italiana, ma i margini di manovra su un eventua-
le abbassamento sono davvero esigui, più che altro per
una questione tecnica: «Le regole sulle Cfc (Controlled
foreign companies) condivise a livello europeo preve-
dono un meccanismo di compensazione automatica
nell’ipotesi che un’amministrazione fiscale, poniamo
quella inglese, abbassi l’aliquota sotto il % rispetto
a quelle di altro Stato in cui sia basata la società. In
questo caso l’imposta risparmiata nello Stato a fiscali-
tà aggressiva verrebbe recuperata nell’altra ammini-
strazione. Di fatto oggi tutti i paesi del G hanno
adottato questo meccanismo».
Quanto alla trasparenza fiscale e alla compliance
antiriciclaggio/finanziamento al terrorismo interna-
zionale, «gli accordi ormai attivi a livello globale - ag-
giunge Maisto - e gli scambi di informazione anche tra
le Fiu (unità di informazione finanziaria, ndr) sono tali
da non generare nuove preoccupazioni».
—Alessandro Galimberti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVISTA
‘‘
I costi della
Brexit
ridurrebbero
di molto la
possibilità di
azioni
aggressive
sul versante
aliquote da
parte inglese
GUGLIELMO MAISTO
Brexit? «Non sarà una
minaccia per la sana
competizione fiscale»
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Capitale Sociale 8.126.602,12 i.v. - C.F. / Reg. Imp. MN n. 00154130207
RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE
Si rende noto che, dalla data odierna, è a disposizione del pubblico - presso la sede legale
della Società, presso Borsa Italiana S.p.A. (www.borsaitaliana.it), presso il meccanismo
di stoccaggio autorizzato “eMarket STORAGE” (www.emarketstorage.com), gestito da
Spafid Connect S.p.A., nonché reperibile sul sito internet della Società http://www.caleffigroup.it
- la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019 congiuntamente alla relazione
predisposta dalla società di revisione.
Viadana (MN), 13 settembre 2019
per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente: Giuliana Caleffi
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Codice Fiscale: 04232070484
Partita IVA: 04232070484
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nominale di € 1,00 ciascuna.
Saranno accettate anche proposte di acquisto di carature inferiori, purché per un
corrispettivo pari al loro valore nominaledi € 1,00 ciascuna.
Gli interessati potranno rivolgersi per qualsiasi informazione al seguente indirizzo
PEC: [email protected].
Firenze, 6 Settembre 2019
IL LIQUIDATORE
Rag. Nicolò Lisi
FONDAZIONE IRCCS
“Ca’ Granda - Ospedale Maggiore
Policlinico”
Via F. Sforza, 28 - 20122 Milano
tel. 02/5503.8265 - fax 02/5830.
Responsabile del procedimento:
Direttore U.O.C. Acquisti, Appalti, Logistica
È indetta procedura aperta, da esperirsi ai sensi dell’art.
60 del d.lgs. n. 50/2016, con aggiudicazione a favore
dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sen-
si dell’art. 95 e dell’art. 97 del medesimo d.lgs., per
l’aggiudicazione dell’appalto per la fornitura di dispo-
sitivi per l’incisione cutanea del tallone dei neonati
occorrenti alla Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospe-
dale Maggiore Policlinico (Amministrazione capofila)
all’ASST Lodi, all’ASST Fatebenefratelli Sacco, all’ASST
Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, all’ASST
Melegnano e della Martesana e all’ASST Rhodense, per
36 mesi, eventualmente rinnovabile per ulteriori 36
mesi e prorogabile, ai sensi dell’art. 106, comma 11 del
d.lgs. n. 50/2016 (Determina a contrattare n. 1538 del
30.07.2019). Importo complessivo, per 36 mesi, posto a
base d’asta € 189.864,00.= esclusa I.V.A. Le modalità ed
i requisiti di partecipazione alla gara sono indicati nel
bando di gara, inviato alla GUUE in data: 09.09..
La documentazione di gara (bando integrale, capitolato
speciale e disciplinare di gara) potrà essere scaricata
dal sito internet http://www.policlinico.mi.it (gare e con-
corsi/bandi di gara) oppure dal sito per le gare tele-
matiche http://www.centraleacquisti.regione.lombardia.it
- area SinTel.
IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO (Dott. Fabio Agrò)
IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Ezio Belleri)
UNIONE DEI COMUNI
DEL DISTRETTO CERAMICO
CENTRALE DI COMMITTENZA
Via Fenuzzi, 5 – 41049 Sassuolo (MO)
Esito di gara: Centrale di Committenza dell’U-
nione dei Comuni del Distretto Ceramico, pec:
[email protected], per conto
del Comune di Formigine. Procedura aperta
per l’affidamento del servizio di gestione del
canile e gattile intercomunale e dei servizi
correlati di cui alla L.R. 27/2000 (2019/2022) -
CIG 79297214C7. Importo totale a base di gara
€ 681.688,56 IVA esclusa, oneri della sicu-
rezza € 0,00, oltre € 681.688,56 in caso di
rinnovo di anni 3. Aggiudicatario: CALEIDOS
COOP.SOC. ONLUS, con sede in Modena Via Mo-
randi 34 C.F. 01663020368 con ribasso dello
0,22%, per un importo di aggiudicazione di
€ 680.188,82, oltre IVA.
IL DIRIGENTE Marina Baschieri
S.A.T.A.P. S.P.A.
Via Bonzanigo n. 22 - 10144 - Torino
Tel. (011) 43.92.111 - Fax (011) 43.92.
http://www.satapweb.it - PEC [email protected]
L'intestata Società rende noto che, presso la sede della stessa in Torino –
Via Bonzanigo n. 22, verrà esperita una procedura aperta per l'affidamento del
seguente appalto di lavori: gara TRONCO A21 AQ MAN/05/19 - CIG
8021116252 - Oggetto: Accordo quadro per l’esecuzione degli interventi di
risanamento profondo in tratte saltuarie della corsia di marcia lenta tratta
interconnessione A7-A1 e relative pertinenze – da km 86+700 a km 125+
dell’autostrada A21 Torino-Piacenza - Importo complessivo dell’accordo quadro:
€ 19.500.000,00 (esclusa IVA) dei quali € 975.000,00 per oneri di sicurezza
non soggetti a ribasso d’asta - Categoria dell’appalto: OG3 (prevalente cl. VIII) -
Modalità di determinazione del corrispettivo: remunerazione a misura – Durata
accordo quadro: 24 mesi - Termine di ricezione delle offerte: ore 12,00 del
24/10/2019 - Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa
ai sensi dell’art. 95, comma 2, del D. Lgs. n. 50/2016. Il bando integrale è
stato inviato all’Ufficio Pubblicazioni della Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea, è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana ed è in visione sul sito Internet http://www.satapweb.it.
Il Responsabile del Procedimento
Torino, 13 settembre 2019 Ing. Natalino Valter Re
AVVISO DI GARA