Il Sole 24 Ore - 13.09.2019

(vip2019) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 13 Settembre 2019 5


Primo Piano


Freno al contante in quattro mosse


Bonus e sanzioni nel piano del Mef


Lotta all’evasione. Detrazioni e deduzioni fiscali riconosciute solo se pagate con moneta elettronica


Taglio delle commissioni su bancomat e carte di credito, obbligatori i pagamenti tracciati alla Pa


Marco Mobili


ROMA


Bonus e sconti fiscali riconosciuti in di-


chiarazione solo se il costo è tracciato


o pagato con moneta elettronica. Abo-


lizione delle commissioni dovute dagli


esercenti per micro pagamenti o per


quelli sotto una determinata soglia. Un


sistema sanzionatorio efficace e so-


prattutto operativo per chi rifiuta il


Pos.Infine, pagamenti elettronici ob-


bligatori nei rapporti con la Pa. Sono


alcune delle direttrici su cui a breve po-


trebbe essere orientata la lotta al con-


tante inserita nel programma su cui il


Governo ha incassato la fiducia delle


Camere. Tra i dossier consegnati al neo


ministro dell’Economia Roberto Gual-


tieri, sotto la voce lotta all'evasione, c’è


dunque anche quello sul contrasto al


sommerso e ai pagamenti in nero. Un


dossier su cui i tecnici e i rappresentan-


ti dei Cinque Stelle hanno lavorato già


dalla primavera scorsa e che da sempre


rappresenta una battaglia dei nuovi al-


leati di Governo. Al momento si tratta


di ipotesi di lavoro: saranno il ministro


e l’Esecutivo ad avviare il lavoro di


quantificazione, sia in termini di pos-


sibile recupero di gettito e allo stesso


tempo di eventuali oneri, e quello di


definizione delle norme e delle misure


da mettere in campo.


La digitalizzazione dei pagamenti,


a ben vedere, non è che l’altra faccia


della lotta all’evasione “.” avviata dal


Pd e resa operativa dal  con la fat-


turazione elettronica e gli scontrini te-


lematici. Una lotta che, con la moneta


elettronica e la tracciabilità dei paga-


menti, va al di là della sola evasione fi-


scale, estendendosi al riciclaggio, alle


mafie e alla criminalità organizzata.


La strada che si vorrebbe percorrere


è quella già battuta del contrasto di in-


teressi e che in Portogallo dal  ha


consentito in un anno di far crescere il


gettito Iva del  per cento. A Lisbona,


ad esempio, chiedere la fattura elettro-


nica in albergo, al ristorante, dal par-


rucchiere o a un meccanico d'auto con-


sente di ottenere una detrazione del


% dell’importo pagato e da utilizzare


l’anno successivo al momento della di-


chiarazione dei redditi. Lo stesso po-


trebbe avvenire ora in Italia ricono-


scendo il diritto ad alcune deduzioni e


detrazioni solo a chi utilizza moneta
elettronica o traccia il pagamento. Sul-

la falsa riga di quanto già avviene con


i bonifici per le spese di ristrutturazio-
ne edilizia o riqualificazione energeti-

ca degli edifici o per l’acquisto di mobi-


li, i contribuenti potrebbero vedersi ri-
conoscere detrazioni o deduzioni di

spese mediche, canoni di locazione


prima casa, istruzione, spese funebri,
per addetti all’assistenza personale o

per attività sportive dei giovani solo se


l’onere sostenuto è stato pagato con
moneta elettronica o con bonifico.

Una misura che non può prescinde-


re da altre due azioni mirate e ritenute
imprescindibili per incentivare l’uso

della moneta elettronica: l’eliminazio-
ne delle commissioni per gli esercenti

per i pagamenti al di sotto di determi-


nate soglie (la carota); l’introduzione di
sanzioni mirate per chi non accetta pa-

gamenti elettronici e non attiva il Pos


(il bastone). Per quanto riguarda “la ca-
rota” l’idea è quella di sottoscrivere con

Abi un protocollo a cui dovrebbero


aderire sempre su base volontaria i
principali circuiti di pagamento e di

emittenti carte di debito/credito con


l’obiettivo di eliminare le commissioni
per pagamenti sotto determinate so-

glie. Il sì di massima del mondo banca-


rio è già arrivato: c’è ora da definire le
soglie. Si parlava ad esempio dai  ai 

euro, anche se poi il tetto sarà fissato


solo al momento della piena operativi-
tà della misura e dell’accordo con gli

istituti di pagamento. Sul fronte della


sanzioni, invece, la strada è già traccia-
ta. Esiste già l’obbligo per tutti gli eser-

centi di dotarsi di Pos e quindi di accet-


tare pagamenti con carte di credito e
debito. Al momento però non esiste

l’importo della sanzione perché boc-


ciato dal Consiglio di Stato in quanto
privo di una norma specifica.

La quarta mossa per provare a dare


scacco matto al contante potrebbe pas-
sare, infine, per l’introduzione dell’ob-

bligo per la Pa di accettare solo paga-
menti elettronici. In molte città gli

sportelli dell’anagrafe già oggi accetta-


no pagamenti solo elettronici. Un ob-
bligo che potrebbe essere esteso a tap-

peto a tutta la Pubblica amministrazio-


ne includendo anche le società che for-
niscono servizi pubblici.

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Il governo


punta ad


estendere la


spinta alla


tracciabilità


anche a


spese sani-


tarie, fune-


bri, locazio-


ni e badanti


L’EX DG DI BANKITALIA


Rossi: «Un’arma efficace contro il sommerso»


«Va verificato se qualche


incentivo possa aiutare,


ma è la direzione giusta»


Davide Colombo


ROMA


Il passaggio all’utilizzo di strumenti


di pagamento cashless è sempre più


diffuso e «rappresenta un buon ca-


nale per provare a ridurre la quota di


economia sommersa e di evasione


fiscale» ha spiegato ieri ai microfoni


di Radio l’ex direttore generale


della Banca d’Italia, Salvatore Rossi,


intervistato da Maria Latella e Simo-


ne Spetia. «È una tendenza in atto


facilitata dall’uso delle nuove tecno-


logie - ha spiegato Rossi -. Non so se


qualche incentivo possa aiutare o


meno a rafforzarla ma l’idea di ri-


durre il ricorso a pagamenti con car-


tamoneta va nella giusta direzione».


Il Centro studi di Confindustria


ha avanzato mercoledì una proposta


concreta di incentivo all’uso della


moneta elettronica (e disincentivo a


quello del contante) senza oneri ag-


giuntivi per la finanza pubblica ma,


semmai, con la potenzialità appunto


di recuperare maggior gettito pro-


prio riducendo l’evasione fiscale.


Il punto di vista dell’Eurosistema


è sostanzialmente neutro sulle di-


verse modalità di pagamento: sta ai


cittadini e agli operatori scegliere -


ha osservato di recente Yves Mersch,


membro del comitato esecutivo del-


la Bce - «e se un giorno l’utilizzo di


pagamenti elettronici sostituirà il


cash sarà per decisione del popolo e


non perché lo vuole questo o quel


gruppo di pressione». In linea gene-


rale un minor utilizzo di cartamone-
ta ha effetti positivi un po’ per tutti

gli attori economici e reca con sè


l’unica controindicazione di rinucia-
re alla totale privacy che caratterizza

i pagamenti in contante sia nei punti


vendita al dettaglio che in altre si-
tuazioni. In questa prospettiva la

questione va vista tenendo conto


della cultura nazionale: se per i tede-
schi è difficile rinunciare alle banco-

note considerate riserva di valore e,


allo stesso tempo, strumento di pa-
gamenti che non lascia tracce, in

Giappone ormai da anni molti paga-
menti si effettuano con una striscia-

ta contactless dello smartphone.


In Italia l’% delle transazioni
avviene ancora utilizzando cash: è

uno dei paesi con pil-pro capite tra i


più elevati in cui si utilizza così tanto
la carta moneta. E non è un caso, vi-

sto che la diffusione di internet è so-


lo al %. Dunque la strada da per-
correre per l’addio alle banconote è

ancora lunga. In Danimarca invece,


dove secondo una recente analisi
della Bank of England il % delle

persone usa abitualmente internet,


quattro pagamenti su cinque avven-
gono senza utilizzo di cash già dal

. La Svezia ha ufficialmente di-


chiarato l’addio alla corona cartacea
entro il . E anche la Corea del

Sud ha un piano di uscita dal cash.


Se le monete metalliche in circo-
lazione rappresentano una passività

finanziaria che rientra nel perimetro


del debito pubblico le banconote so-
no invece una componente del bi-

lancio delle banche centrali che le


emettono (l’Eurosistema nel nostro
caso), una posta passiva la cui ridu-

zione non avrebbe effetti particolari
su saldi cresciuti a dismisura negli

ultimi anni per via di un’altra carta


pubblica: i titoli del debito acquistati
con il Qe, ovvero gli interventi stra-

ordinari di politica monetaria dei


quali ieri il presidente della Bce, Ma-
rio Draghi, ha annunciato una nuova

serie del valore di  miliardi al me-
se. Stampando meno banconote le

banche centrali avrebbero meno


reddito da signoraggio, semmai.
Per le banche commerciali, infine,

il minor ricorso alle banconote de-


termina minori costi di gestione. Del
resto sono proprio gli intermediari

i principali diffusori delle nuove for-
me di pagamento: se ieri c’erano solo

gli assegni oggi il fintech ha molti-


plicato le occasioni di transazione
elettronica e, in certi casi, istantanee.

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LE SPESE DEI CITTADINI


Sì a deduzioni e detrazioni se tracciati


IL PIANO


L’esempio delle spese di ristrutturazione edilizia
Sulla falsa riga di quanto avviene con i bonifici per le spese

di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica degli


edifici o per l’acquisto di mobili, si punta a riconoscere
detrazioni o deduzioni di spese mediche, canoni di

locazione prima casa, istruzione, spese funebri, per addetti


all’assistenza personale o per attività sportive dei giovani a
quei contribuenti che sostengono l’onere pagando con

moneta elettronica o con bonifico


GLI INCENTIVI AGLI ESERCENTI


Stop a commissioni per micro pagamenti


LA STRETTA SUGLI GLI ESERCENTI


Sanzioni effettive per chi rifiuta il Pos


L’obbligo esiste, già ma la norma è stata bocciata


Esiste già l’obbligo per tutti gli esercenti di dotarsi di Pos e quindi
di accettare pagamenti con carte di credito e debito. Al momento

però non esiste la determinazione dell’importo della sanzione


perché il decreto ministeriale che prevedeva la sanzione è stato
bocciato dal Consiglio di Stato per mancanza di adeguata

copertura normativa. Serve quindi una norma che preveda una


solida base giuridica che rinvii a un decreto per i dettagli


L’ESTENSIONE ALLA PA


Obbligo di accettare pagamenti elettronici


Ricomprese anche società che forniscono servizi pubblici


Già oggi alcune anagrafi dei Comuni ricevono pagamenti per


i loro servizi solo attraverso carte di pagamento. L’obiettivo
ora sarebbe quello di estendere a tutta la Pa l’obbligo di

accettare solo pagamenti elettronici. Un obbligo che


potrebbe essere esteso a tappeto a tutta la Pubblica
amministrazione includendo anche tutte le società che

forniscono dei servizi pubblici


‘‘


Prima stabilire


gli obiettivi


che vogliamo


raggiungere


sull’economia


reale. Poi


individuare i


provvedimenti


e le risorse, poi


intervenire sui


saldi di


bilancio.
Vincenzo Boccia
Presidente di
Confindustria

Enti di ricerca:
Bene gli impegni
presi da Conte.

«La consulta dei


presidenti degli
Enti pubblici di

ricerca ha molto


apprezzato gli
impegni assunti

per la ricerca


pubblica italiana
nel corso del suo

discorso alla


Camera». A
scriverlo in una

lettera indirizzata


al premier Conte,
il presidente della

Consulta dei
presidenti degli

enti, nonché


presidente del
Cnr Massimo

Inguscio














86


ITALIA


92


Malta


87


Spagna


80


Germania


64


Lussemburgo


68


Francia


79


Irlanda


53


Belgio


81


Portogallo


85


Austria


88


Cipro


80


Slovenia


78


Slovacchia


88


Grecia


45


Olanda


Utilizzo del contante nei
punti vendita nell’area

dell’euro (2015/16)


Numero di transazioni in %


Fonte: Bce

54


Finlandia


48


Estonia


71


Lettonia


75


Lituania


Uso del contante, paesi a confronto


CONFINDUSTRIA


Boccia: sulla manovra


ci aspettiamo


un cambio di metodo


«La linea espansiva Bce


va integrata con politiche


per la crescita in Italia e Ue»


Nicoletta Picchio


ROMA

In vista della manovra economica


che «si preannuncia difficile, per-
ché c’è da affrontare un nodo ri-

sorse e una questione europea


complessiva» il presidente di Con-
findustria, Vincenzo Boccia, ha

inviato un messaggio al governo:


«ci aspettiamo un cambio di meto-
do, come diciamo da tempo: prima

stabilire gli obiettivi che vogliamo


raggiungere sull’economia reale,
a partire dalla crescita, dall’incre-

mento dell’occupazione e da un


grande piano inclusione giovani.
Poi individuare i provvedimenti e

le risorse, poi intervenire sui saldi


di bilancio», ha detto Boccia. «Ciò
significa - ha aggiunto - che non si

può fare politica a costo zero, ma


che si può fare a saldo zero, spo-
stando risorse da una parte all’al-

tra. È il metodo che va perseguito


se questo governo ha come mis-
sione la crescita».

La politica della Bce è una spon-


da importante: «la notizia della
Bce ci dice che sta proseguendo

una politica monetaria espansiva,


dobbiamo integrarla con politiche
per la crescita in Italia e in Europa.

Il che vuol dire non fare deficit per


spese ordinarie ma puntare le ri-
sorse sui nodi di sviluppo».

I sindacati hanno chiesto un in-
contro al governo. «Il presidente

del Consiglio Conte ha ben chiare


le nostre indicazioni e le priorità
delle parti sociali, dal momento

che ci ha incontrati tre volte prima


dell’estate. Il governo è cambiato


ma Conte è lo stesso». Poi «è evi-


dente - ha aggiunto Boccia - che
occorrerà un confronto sulla legge

di bilancio e che ci aspettiamo di


incontrare qualche ministro». Il
punto di vista delle imprese è no-

to: taglio al cuneo fiscale, piano in-


clusione giovani, rilancio delle in-
frastrutture. Quanto al salario mi-

nimo deve essere legato ai con-


tratti collettivi nazionali per
evitare che diventi una variabile

indipendente dell’economia. «È


un primo intervento organico di
politica economica. I dati Istat sul-

l’occupazione ci dicono che dob-


biamo reagire», ha sottolineato
Boccia. Il presidente di Confindu-

stria ha parlato a margine del Me-


eting annuale dei membri della In-
ternational Organisation of Em-

ployers, Ioe, che provengono dal-


l’Europa e dall’Asia Centrale (si
conclude oggi). È la principale or-

ganizzazione di rappresentanza
datoriale al mondo, con  mem-

bri nazionali, tra cui Confindustria


che è tra i fondatori, e oltre  mi-
lioni di imprese. La riunione di

Roma, con oltre  delegati, è im-


portante, come ha sottolineato la
vice presidente per l’Europa e Asia

Centrale Renate Hornung-Draus,


perché coincide con le celebrazio-
ni del Centenario dell’Organizza-

zione internazionale del lavoro e


prepara quello dell’Ilo che ci sarà
l’anno prossimo. Nella sessione di

apertura ieri è intervenuto Boccia,


oltre alla Hornung-Draus e il pre-
sidente Ioe, Erol Kiresepi. Il tema,

ha detto Kiresepi, è un’analisi sulle


sfide dell’economia mondiale ed è
stata sottolineata l’importanza di

un documento congiunto tra Iol e


Ilo dove sono stati trattati i model-
li di lavoro, i contratti, le necessità

di superare i divari.


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TRA ROMA E BRUXELLES


Manovra, con la Ue


prove d’intesa triennale


sullo stop al debito


Gli effetti di stagnazione


e mancate privatizzazioni


complicano i tagli del passivo


Gianni Trovati


ROMA

Anche il calendario può aiutare il debut-


to europeo di Roberto Gualtieri nelle ve-


sti di ministro dell’Economia alle riunio-
ni informali di Eurogruppo ed Ecofin

oggi e domani a Helsinki. Il governo


giallorosso inizia a lavorare mentre in
Europa si compie il passaggio di testi-

mone dalla vecchia alla nuova commis-


sione, e l’avvio di legislatura riporta in
primo piano la discussione sulle regole

fiscali comunitarie. Discussione che non


sarà breve né scontata nei suoi possibili
esiti. Ma che può aprire nuovi spazi per

trovare un equilibrio fra le due esigenze


indicate ieri dal presidente della Bce
Draghi: l’azione «rapida ed efficace» dei

Paesi che hanno «margini di bilancio» e


il consolidamento fiscale necessario in
quelli ad alto debito.

Nel caso italiano proprio il debito, in


crescita anche quest’anno per l’effetto
combinato di stagnazione e mancate pri-

vatizzazioni, impedisce di affidare inte-


gralmente le sorti della manovra a un
nuovo round di “flessibilità”. Certo, sui ta-

voli finirà anche quest’anno la richiesta di
escludere dai calcoli strutturali una quota

di investimenti straordinari sulle infra-


strutture e sul piano ambientale promes-
so dal programma di governo. Forti di un

disavanzo che quest’anno dovrebbe


scendere intorno all’,% contro il ,%
previsto ad aprile, la partita potrebbe va-

lere fino a - miliardi. Ma c’è un pro-


blema, anzi due. Il deficit, anche se perde
l’etichetta di «strutturale», spinge verso

l’alto il debito. E la congiuntura schiaccia


anche il magro ,% di crescita tenden-
ziale previsto per l’anno prossimo.

Su queste premesse cresce l’impor-


tanza di allargare l’orizzonte temporale
su cui costruire l’accordo con la Ue. Al

Mef già si era iniziato a lavorare a un pro-


gramma di misure anti-debito, privatiz-


zazioni in primis, con un’ottica più lun-
ga e più credibile rispetto alle ambizioni

da  miliardi in un anno a cui Bruxelles


l’anno scorso ha voluto credere per evi-
tare lo scontro. Ora l’obiettivo è di co-

struire un nuovo accordo per scambiare


la “flessibilità” sul deficit con un piano di
riforme e una traiettoria triennale in

grado di invertire la direzione del debito.


La stessa proposta di riforma costruita
dall’European Fiscal Board (Sole  Ore

di ieri) chiede alle regole Ue di far viag-


giare gli obiettivi su un ritmo almeno
triennale. E le riunioni di Helsinki saran-

no la prima occasione per discuterne, in
attesa dei primi numeri ufficiali italiani

in arrivo con la Nadef fra  giorni.


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Da definire le soglie con le banche e gli emittenti delle carte
Tra gli obiettivi principali per frenare il ricorso al contante c’è

l’eliminazione delle commissioni per gli esercenti per i


pagamenti al di sotto di determinate soglie. Si punta a
sottoscrivere con Abi (già è stato avviato il confronto) un

protocollo a cui dovrebbero aderire sempre su base volontaria i


principali circuiti di pagamento e di emittenti delle carte di
debito/credito

Catalfo: misure
sul lavoro valide
Nel 2° trimestre la

disoccupazione -


registra l’Istat - è
scesa al 9,9%.

«Testimonianza


della bontà delle
misure M5S», ha

detto la ministra
del Lavoro Nunzia

Catalfo


SU RADIO 24
L’INTERVISTA
Per Salvatore

Rossi, ex dg di
Bankitalia,

intervistato da


Maria Latella e
Simone Spetia, il

pagamento


cashless
«rappresenta un

buon canale per


provare a ridurre
la quota di

economia


sommersa e di
evasione fiscale»

Roberto Gualtieri


Oggi e domani il


nuovo ministro
dell’Economia

parteciperà alle


riunioni informali
di Eurogruppo ed

Ecofin a Helsinki.


Ieri Gualtieri ha
avuto un

colloquio con il


premier Giuseppe
Conte

ISTAT SUL 2° TRIMESTRE


Disoccupazione


al 9,9%, in calo


le ore lavorate


La disoccupazione scende al ,%


nel secondo trimestre dell’anno,
l’occupazione sale ma cresce

anche il costo del lavoro, trainato


più dal peso degli oneri sociali che
delle retribuzioni. I livelli pre-crisi

restano lontani e le ore lavorate


diminuiscono. È il quadro che
emerge dai dati Istat sul mercato

del lavoro (in realtà superati dalle


anticipazioni sul mese di luglio
date il  agosto dall’Istituto).

Dinamiche che si inseriscono in
«una fase di sostanziale ristagno

dell’attività economica


confermata, nell’ultimo trimestre,
da una variazione congiunturale

nulla del Pil». L'economia è piatta


e l’occupazione resta a galla.
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