Il Sole 24 Ore Venerdì 13 Settembre 2019 9
Economia & Imprese
ACQUE CONTESE
Serraj stoppa l’accordo tra Federpesca e Haftar
È stato sospeso ieri l’accordo tra Federpesca e la Cirenaica del
generale Haftar che consentiva lo sconfinamento dei pescherecci
italiani nelle acque libiche in cambio di una fee di 10mila euro al
mese. Lo ha reso noto ieri la stessa Federpesca, dichiarando di
aver preso questa decisione «considerato l’insorgere di molteplici
e diverse sensibilità che avrebbero potuto compromettere il buon
esito dell’iniziativa».
Dietro la decisione dell’associazione degli armatori c’è lo stop
chiesto dal governo di Tripoli guidato da Fayez al Serraj (nella
foto), che l’Italia riconosce come legittimo governo della Libia.
Nella pagina Facebook del Governo di accordo nazionale dedicata
ai media stranieri si legge infatti che alle autorità italiane è stato
chiesto di «intervenire per interrompere i rapporti tra Federpesca
siciliana e le istituzioni illegittime dell’Est della Libia. Nel
comunicato online la Lybian Military and Civil Works Investment
Authority - con la quale Federpesca il 13 marzo scorso aveva
firmato l’accordo - viene definita «un organo illegale e i rapporti
con essa rappresentano una violazione delle risoluzioni
internazionali. L’accordo - si legge ancora nella nota del ministero
degli Esteri di Tripoli - è un finanziamento alla continua
aggressione contro la capitale Tripoli e al colpo di stato contro il
governo legittimo in Libia».
AFP
La cinese TJ Innova
pronta a investire
300 milioni a Benevento
INDUSTRIA
Il gruppo asiatico
punta a fabbricare
auto elettriche in Italia
L’operazione potrebbe
creare posti di lavoro
con partner pubblici
Vera Viola
BENEVENTO
Missione strategica dalla Cina a Bene-
vento. Una delegazione della cinese TJ
Innova Engineering & Technology è
atterrata nei giorni scorsi, dal all’, in
Italia alla ricerca di un’area industriale
e di condizioni favorevoli per localiz-
zarvi un impianto per la produzione di
auto elettriche. Alla guida del team un
pool di rappresentanti molto autore-
voli – come il professore Liu Chong Xi,
chairman del gruppo e il personale de-
stinato a occuparsi dell’Europa – con
in tasca un portafoglio da almeno
milioni da investire. E con un pro-
gramma già ben definito: realizzare
un stabilimento di mila mq, di cui
mila coperti, per progettare e pro-
durre auto elettriche e ibride, a partire
dal , oltre che per sviluppare im-
portanti progetti di ricerca da realizza-
re con partner pubblici e privati. Ope-
razione che, a regime, potrebbe creare
circa posti di lavoro.
TJI è azienda leader nel settore au-
tomotive nel mondo asiatico (con
dipendenti) e con importanti
piani di espansione. L’obiettivo dap-
principio era genericamente l’Euro-
pa. Ma sulla cartina del vecchio Con-
tinente l’Italia, per i cinesi di TJI è, a
quanto sembra, la meta preferita. In
aprile parte per l’Italia un gruppo di
tecnici, e a settembre il management.
«Abbiamo firmato una lettera di
intenti – racconta Gianpaolo Varchet-
ta, presidente del Laboratorio pubbli-
co privato Marea partecipato dalla
università Federico II che nell’assiste-
re TJI è supportato da Arkadiusz – per
uno studio di fattibilità. Ad oggi non
c’è una decisione definitiva, ma sen-
z’altro molto interesse». Perchè l’Italia
assume priorità nei piani dell’azienda
cinese? «Partiamo dalle suggestioni –
spiega Varchetta – la storia centenaria
di Fiat, il mito di Ferrari». Ma la visita
che si è conclusa l’altro ieri ha aggiun-
to numerosi elementi positivi al piano.
Nella tre gioni italiana la delegazione
di Shanghai ha visitato aree industriali
di Torino, di Modena, privilegiando
quindi quelle con una maggiore pre-
senza di aziende del l’automotive. E
solo per ultima ha voluto conoscere
l’area industriale di Ponte Valentino a
Benevento. Qui gli investitori sono
stati ricevuti dal sindaco, Clemente
Mastella, dal presidente della locale
Confindustria, Filippo Liverini, l’as-
sessore alle Attività produttive della
Regione Campania Antonio Marchiel-
lo, il presidente del Consorzio Asi di
Benevento Luigi Barone, il ceo di Sapa
Group, Antonio Affinita.
«Si prospetta una grande oppor-
tunità per il territorio – dice Filippo
Liverini – Abbiamo proposto
un’area geografica che si colloca al
centro del triangolo industriale auto-
mobilistico di Fca di Melfi, Pomiglia-
no, Cassino». E Affinita, che ha ospi-
tato nella sede beneventana di Sapa
l’intera delegazione, aggiunge: «TJI
intende produrre auto elettriche e
ibride. Ha trovato in Campania un
polo dell’automotive e fornitori inte-
ressanti. Vuola produrre in Italia poi-
chè punta a questo mercato». Quella
di Benevento è una piccola provin-
cia,ma è servita da importanti snodi
logistici. Nell’area industriale cam-
pana sono presenti altre importanti
realtà come Leonardo, aziende del
gruppo Adler. «Un ruolo determi-
nante – aggiunge Liverini – nell’at-
trazione dell’investimento gioca la
presenza di una filiera dell’automoti-
ve, l’offerta di manodopera specializ-
zata, la presenza di università e centri
di ricerca». Colpiti positivamente
dall’accoglienza sannita , ma ancora
alla ricerca di informazioni e di verifi-
che a supporto del piano aziendale, i
rappresentanti di TJI si sono spostati
su Roma facendo tappa, questa volta,
al ministero dello Sviluppo Economi-
co, al Mediocredito Centrale, nella se-
de di Invitalia. Per conoscere le age-
volazioni finanziarie previste dal-
l’Italia per nuovi investimenti. «Sa-
remmo interessati a firmare un
contratto di sviluppo – commenta
Varchetta – ma questo per legge è de-
dicato a investimenti per milioni
al massimo. Proporremo all’azienda
di partire con un contratto di svilup-
po da milioni per realizzare lo
stabilimento industriale e far partire
le prime linee produttive nel primo
triennio. Contemporaneamente sarà
possibile accedere ad altre agevola-
zioni per ricerca e innovazione. Suc-
cessivamente, quando si dovrà pro-
cedere all’ampliamento, si cercherà
di accedere ad altre agevolazioni sta-
tali, altrimenti si proseguirà con
mezzi propri». Il settembre il con-
sulente Varchetta volerà a Shanghai
per un ulteriore confronto. L’ultimo:
per inizio ottobre TJI tirerà le somme.
Intanto Benevento confida e spera
nella sua grande occasione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MADE IN SHANGHAI
Il produttore di Shanghai
Fondata a Shanghai nel 1999 dal
professore Tong Jian, Leiled Tji, la
TJ Innova Engineering &
Technology Co è una società con
1.400 dipendenti specializzata nel
design per il settore auto. Al
momento la fabbrica produce
vetture utilitarie, concept cars e
macchine sportive, ispirate queste
ultime ai modelli di Ferrari, Maserati
e Aston Martin. La vettura più
famosa - non in Europa - della casa
di Shanghai è la TJ Innova
Lightning, una coupé che ha
debuttato a Shanghai nel 2005 e
che pare anche nel colore rosso
inseguire qualcosa di Maranello.
BIKEECONOMY
I ricavi della BikeEconomy
sfondano i 12 miliardi
Con investimenti mirati
l’indotto delle due ruote
potrebbe raddoppiare
Ilaria Vesentini
Genera un business, indotto incluso,
che raggiunge in Italia i miliardi di
euro, ma potrebbe valerne almeno il
doppio, se solo il Paese si dotasse di
infrastrutture adeguate, allineandosi
agli standard europei: stiamo parlan-
do della “bike economy”, settore con
più di due secoli di storia alle spalle,
che sta uscendo dall’ombra della nic-
chia del divertimento e svelando ap-
pieno le potenzialità per il Pil naziona-
le, tra manifattura, sport, mobilità so-
stenibile, turismo slow e green (e mi-
nore spesa sanitaria). Ad accendere i
riflettori sulle prospettive economiche
del mondo delle due ruote è stato ieri
il primo appuntamento di
“BikeEconomy”, nuovo roadshow
organizzato dal Gruppo Ore, che ha
scelto – non a caso – come prima tap-
pa Rimini, provincia nella top ten ita-
liana per indice di sportività e distretto
cicloturistico che contende al Trentino
il primato nazionale per presenze e
numero di bike hotel. A Rimini si apre
inoltre oggi la seconda edizione del-
l’Italian Bike Festival, la più importan-
te rassegna italiana dedicata alle due
ruote, con un villaggio espositivo di
oltre mila mq e più di brand do-
ve provare le anteprime del
mondo bike. È infatti un universo,
quello degli appassionati delle due
ruote – in Italia si contano mila
“frequent biker”, chi inforca la bici
ogni giorno per andare al lavoro, e
quasi milioni di utilizzatori regolari,
oltre a milioni di cicloturisti di ogni
nazionalità - che sta crescendo rapi-
damente e dove il made in Italy ha vo-
ce in capitolo quando si parla di tecno-
logie e innovazione: siamo il secondo
produttore e il primo esportatore in
Europa di biciclette. Ma ci siamo ac-
corti tardi di quanto pesi il “Prodotto
interno bike” per la nostra economia
(quanto la filiera della cantieristica).
I dati Nielsen sull’impatto econo-
mico delle due ruote confermano un
business tra i e i milioni di euro
generato solo dalla comunità Endu (gli
sportivi outdoor), che sale a milio-
ni con la spesa dei praticanti che parte-
cipano a gare di ciclismo e a , miliardi
considerando anche la spesa chi va in
bici ma non fa gare. Per poi arrivare a
miliardi di indotto calcolando anche
turismo ed esternalità positive. «In
Germania le due ruote valgono, senza
considerare l’indotto turistico, mi-
liardi di euro, da noi meno di miliardi,
abbiamo un gap di almeno miliardi
da colmare e potremmo ambire a fare
molto di più dei tedeschi. Da noi man-
cano però piste ciclabili e servizi inter-
modali per permettere ad esempio
l’uso delle due ruote da e verso una sta-
zione ferroviaria», interviene Gianluca
Santilli, presidente dell’Osservatorio
Bikeconomy, lanciato tre anni fa a Ro-
ma anche per stimolare l’avvio di una
nuova stagione sinergica delle politi-
che nazionali, già partita in Emilia-Ro-
magna un anno fa, quando è stato
scelto uno dei massimi esponenti del
ciclismo tricolore, il faentino Davide
Cassani, alla guida dell'Apt regionale.
«Abbiamo mila km di strade in regio-
ne percorribili su due ruote e abbiamo
fatto del bike un elemento strutturale
della nostra offerta turistica – spiega
Cassani –. In un mondo che sta andan-
do verso un futuro di città pulite, di
spostamenti sostenibili e di esperienze
slow, la bici è il mezzo del futuro».
Il prossimo appuntamento di
BikeEconomy sarà a Bormio il ot-
tobre per poi arrivare a Milano l' no-
vembre in occasione di Eicma, il Salo-
ne internazionale del ciclo e motociclo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BikeEconomy24. A Rimini il primo roadshow organizzato dal Gruppo 24 Ore
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