28 Giovedì 12 Settembre 2019 Il Sole 24 Ore
nòva.tech
OLTREFRONTIERA
RICERCA
Passi avanti verso il
quantum computing
Per dirla meglio il gatto di
Schrödinger passa da due stadi
(vivo o morto) a venti stadi
diversi, sovrapposti tra loro.
È questo il senso
dell’esperimento condotto
dall’Università di Padova in
collaborazione con importanti
centri di ricerca internazionali.
Ricordiamo che fu proprio la
possibile esistenza degli stati
intrecciati che portò nel
Erwin Schrödinger, uno dei
padri fondatori della meccanica
quantistica, a formulare il
famoso paradosso del gatto:
teoricamente il felino, in
particolari condizioni
quantistiche, sarebbe potuto
essere contemporaneamente
vivo e morto, come conseguenza
dell'essere collegato a un evento
subatomico casuale che poteva
verificarsi o meno. Gli
esperimenti sull'entanglement
quantistico, fino a oggi, avevano
portato alla creazione di uno
stato intrecciato di qubits.
L’articolo pubblica sulla rivista
«Science» questo mese
dimostra invece come sia
possibile preparare e
caratterizzare uno stato
altamente intrecciato con ben
qubits. Il risultato apre la strada
a potenziali nuovi sviluppi nel
calcolo quantistico. La strada
per costruire i computer del
futuro passa, come dimostrato
dalla pubblicazione, nell'abilità
di progettare e soprattutto
preparare in maniera
controllata (cioè stabile) stati
quantistici intrecciati sempre
più grandi.
—L.Tre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
JOHNS HOPKINS MEDICINE
Nuovo centro per la
ricerca psichedelica
La Johns Hopkins Medicine
statunitense ha annunciato il
lancio del Center for
Psychedelic and
Consciousness Research, per
studiare composti come l’Lsd e
la psilocibina per il
trattamento di una serie di
problemi di salute mentale, tra
cui anoressia, dipendenza da
oppioidi, alcolismo e
depressione. Il centro, il primo
del suo genere negli Stati Uniti,
è stato finanziato con
milioni di dollari da privati e
una fondazione. Anche a
Londra, l’Imperial College ha
lanciato lo scorso aprile quello
che si ritiene sia il primo centro
al mondo, con circa , milioni
di dollari di finanziamento da
fonti private. L’uso di sostanze
psichedeliche come
trattamento è stato studiato
dalla metà del ° secolo, ma i
progressi si erano fermati a
causa di stigmatizzazione,
potenziale abuso e risultati di
ricerca contrastanti.
—Fr.Ce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
No alla pubblicità di
terapie sperimentali
Google ha annunciato che a
partire da ottobre “vieterà la
pubblicità relative alle tecniche
mediche non provate o
sperimentali, come quella a
base di staminali, cellulari e
genicche. “I trattamenti, dice
l’azienda in una nota possono
avere “esiti pericolosi per la
salute” e quindi non avere
“alcun posto” sulle sue
piattaforme. L'American
Medical Association per voce
del suo presidente ritiene
fondamentale distinguere tra i
trattamenti che sono stati
convalidati da appropriati
studi scientifici, quelli che sono
promettenti e quelli che sono
privi di fondamento ed esorta
Google a rendere pubblico il
processo che intende utilizzare
per controllare gli annunci
pubblicitari e quale standard
probatorio userà per
determinare i trattamenti
appropriati per la pubblicità.
—Fr.Ce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La guerra dei dazi sta indebolendo il business dei semiconduttori che vive una nuova primavera
grazie all’intelligenza artificiale. All’orizzonte la scommessa è il computer quantistico
Cosa c’è oltre l’economia del silicio?
Alessandro Longo
V
iviamo nel far west degli al-
goritmi che prendono deci-
sioni su di noi. E così influen-
zano le nostre vite. Senza che
- spesso – nemmeno ci è dato saperlo.
“Al momento c'è una grande con-
fusione. E le istituzioni non fanno ab-
bastanza per migliorare la trasparen-
za del fenomeno”, dice Matthias
Spielkamp, fondatore di Algori-
thmWatch, una società di ricerca in-
dipendente.
Gli autisti di Uber si sentono fru-
strati dall'essere gestiti dall'algorit-
mo, secondo uno studio prodotto
qualche giorno fa, congiunto tra l'uni-
versità di Tel Aviv e quella della Virgi-
nia (a Londra e New York). I problemi
lamentati: non solo la costante sorve-
glianza e la disumanizzazione; ma
anche la scarsa trasparenza dell'algo-
ritmo. Cosa a cui rispondono orga-
nizzandosi sui forum, dove condivi-
dono informazioni utili per capire co-
me funziona l'algoritmo che li gesti-
sce ma anche per aggirarlo (e così
guadagnare di più, per esempio).
AlgorythmWatch prova ad au-
mentare la trasparenza censendo tut-
ti gli algoritmi di decision making (al
solito governati da intelligenza artifi-
ciale). Il caos di cui parla Spielkamp è
a tutti i livelli. Così in un rapporto da
loro pubblicato si nota che se da una
parte l'Unione europea propugna il
diritto delle persone a capire come
funzionano i sistemi di intelligenza
artificiale (nella Strategia Ue e nella
Dichiarazione congiunta di Paesi
sul tema), dall'altra finanzia progetti
dove sistemi automatici si sostitui-
scono ad agenti umani in decisioni di
pubblica sicurezza. Come iBor-
derCtrl, testato in Ungheria, Grecia e
Latvia per fare lo screening di cittadi-
ni non europei alla frontiera tramite
interviste automatizzate. O i progetti
Dante e Sensor che assistono, con
funzioni automatiche, le forze dell'or-
dine a caccia di attività terroristiche.
Per l'Italia, al fianco dell'attività
pro eticità degli algoritmi fatta dal
Centro Nexa for Internet and Society
e le recenti linee guida del ministero
dello Sviluppo economico, si segna-
lano (tra gli altri) il progetto eSecurity
a Trento per assistere le forze dell'or-
dine. O il sistema dell'università Sa-
cro Cuore di Milano per aiutare le
strutture sanitarie a identificare le te-
rapie più efficienti (la parte per l'Ita-
lia, nel rapporto, è curata dal ricerca-
tore Fabio Chiusi).
La questione non è solo se questi
sistemi funzionino bene (o se siano
afflitti da pregiudizi); ma è ancora
più di base: viviamo una lacuna di re-
gole al punto, persino, che “in questo
momento è impossibile capire se or-
ganizzazioni pubbliche o private sti-
ano usando un algoritmo di decisioni
automatiche. E questo anche nei Pa-
esi con leggi Foia (Freedom of infor-
mation act) molto forti, come il Re-
gno Unito, come si vede da un recen-
te rapporto del Bureau of Investigati-
ve Journalism”, dice Spielkamp. «La
loro analisi dice anche che il regola-
mento privacy europeo Gdpr aiuta
poco: vieta sì le decisioni automatiz-
zate fatte senza il consenso dell'inte-
ressato, quando l'impatto sulla sua
vita è rilevante; ma non c'è alcun li-
mite per le decisioni prese da perso-
ne assistite da algoritmi», aggiunge.
Se un algoritmo dice con grande pro-
babilità che un immigrato è un terro-
rista o che il tumore è inoperabile,
quante saranno le persone che si
prenderanno la responsabilità di de-
cidere in senso diverso? Quanti ne
saranno per forza influenzati? È il
punto di AlgorithmWatch che pro-
pone quindi «una legge per imporre
a tutte le PA di divulgare proattiva-
mente se usano algoritmi di questo
tipo e come questi funzionano». «È
la base per un vero controllo demo-
cratico sul fenomeno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AlgorithmWatch. Lo studio
Algoritmi trasparenti
anche nella nostra Pa
Luca Tremolada
«P
rogramma-
re un chip
non è sem-
plice come
progettare
una slide
power point». La battuta va attribuita
a Jen-Hsun Huang, il visionario capo
di Nvidia durante una call con gli ana-
listi finanziari. Oggetto della frecciata
l’annuncio bomba da parte della riva-
le Intel di OneApi di un linguaggio di
programmazione per sfruttare l’in-
telligenza artificiale (Ai)su qualsiasi
piattaforma hardware, sia su pc dota-
ti di Cpu (processore centrale) e Gpu
(processori grafici) che su sistemi di
calcolo più complesso. Non occorre
essere un genio dell’informatica per
capire che se davvero funzionasse
una interfaccia unica per ogni siste-
ma di calcolo non solo semplifiche-
rebbe il lavoro di programmazione,
ma consegnerebbe nel brevissimo
una posizione di leadership culturale
proprio nella progettazione di siste-
mi di calcolo per Big data e Ai.
Nvidia, il colosso californiano di
processori grafici, lo ha intuito per
tempo. Nel furono piuttosto vi-
sionari per avere scritto Cuda, un lin-
guaggio per sfruttare il calcolo parel-
lelo nella propria Gpu. Vedersi ora ar-
rivare Intel, tredici anni dopo, con
un’idea di interfaccia unica alla “Si-
gnore degli Anelli” in grado di con-
trollare tutti i processori non deve es-
sere stato il massimo della vita. Anche
perché Nvidia per la prima volta deve
guardarsi le spalle.
Secondo John Peddie Research nel
secondo semetre del c’è stato il
sorpasso di Amd ai danni di Nvidia
nel mercato della Gpu. Solo un punto
percentuale ma era da cinque anni
che non accadeva.
«Come Amd non ci possiamo la-
mentare - commenta Sasa Marinko-
vic, direttore del marketing della di-
visione gaming di Amd - in pochi
anni abbiamo conquistato il merca-
to dei videogiochi e per videogiochi
intendo pc, console e cloud ga-
ming». I produttori di chip hanno
messo un piede nella futura Playsta-
tion , sono dentro i server di Google
attraverso il loro servizio di cloud
gaming Stadia e dentro all’architet-
tura della nuova macchina da gioco
di Microsoft, nome in codice Scar-
lett. Stanno scalando anche il mer-
cato del pc soprattutto grazie ai de-
sktop per i giocatori più spinti.
«Tecnicamente - commenta Ma-
rinkovic - rispetto al passato l’in-
gresso del cloud ha aumentato i con-
fini del mercato per chi produce
chip». Come dire, se prima c’era solo
l’internet delle cose, ora i servizi di
streaming e le aspettative sulle ap-
plicazione dell’intelligenza artificia-
le potrebbero dare il via a una nuova
età dell’oro dei chip. Almeno sulla
carta è così. In realtà le cose vanno in
modo diverso.
Se solleviamo lo sguardo per avere
un quadro più nitido ci accorgiamo
però che tra i big dei chip l’umore è
pessimo. La guerra dei dazi tra Cina e
Usa sta avendo ripercussioni (e anche
forti) nell’economia al silicio. Secon-
do l’”associazione di categoria”, la Se-
miconductor industry association,
che rappresenta i chipmaker attivi
statunitensi le vendite sono in calo
del ,% a luglio per un valore di ,
miliardi di dollari. Gli analisti parlano
apertamente di “fase di depressione”.
Il nodo non è solo legato alla contra-
zione del mercato in Cina e quindi alle
quote di export verso il Continente
rosso, ma all’incertezza che l’irrigidi-
mento del Governo cinese potrebbe
generare in tutta la “catena di mon-
taggio” dell’elettronica di consumo.
La partita è apparentemente solo
cino-californiana. L’Europa che a
parte qualche nome (StMicroe-
lectronics, Infineon, Ams) non è ter-
ra di giganti ha lanciato un progetto
chiamato “Nano ” per sostenere
l’industria della micro/nanoelettro-
nica, che dovrebbe contribuire a
consolidare l'industria nazionale nel
campo della produzione di compo-
nenti elettronici attraverso ingenti
investimenti in ricerca e sviluppo e
nell'acquisizione di macchine. Ma
paradossalemte è nel superamento
del silicio dove si gioca la sfida dei
più grandi. Quella del computer
quantistico per quanto fantascienti-
fica è la corsa più strategica per chi
progetta le tecnologie del futuro.
Sganciarsi dal silicio significa ridise-
gnare i rapporti di forza anche e so-
pratutto per l’accesso all’intelligenza
artificiale che, come sappiamo, per
ora è appannaggio di colossi cinesi e
statunitensi. Proprio l’anno scorso
l’Europa ha scelto di investire un mi-
liardo di euro sulle tecnologie quan-
tistiche. Per alcuni, per molti è già
tardi. Per fortuna, è il caso di dirlo, la
guerra dei dazi potrebbe spingere
questa industria a guardare un po’
più avanti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le frontiere del mercato
1987 Stima 2020
33 434,39
Il fatturato globale. Mld di dollari
IL GIRO D’AFFARI
DEI SEMICONDUTTORI Le quote di mercato dei produttori di Gpu
I LEADER DELLE GPU
In %, dal primo trimester del 2013 al 2019
Fonte: Statista
Intel
AMD
Nvidia
0
100
200
300
400
500
2013 2019
10
20
30
40
50
60
70
80
67,7
15,8
16,3
62,9
20,7
16,3
I numeri degli acceleratori grafici
Sasa
Marinkovic. Attu
almente è il capo
mondiale della
divisione
marketing di Amd
dedicata al
gaming. A luglio il
produttore di chip
statunitense ha
lanciato la prima
piattaforma a
sette nanometri
studiata per il
gaming del futuro
Chip Sopra illa
Gpu della schede
video della fami-
glia AMD Radeon
RX 5700,. In alto
Le nuove GPU
GeForce RTX
SUPER di Nvidia
LE MACCHINE CHE PERCEPISCONO
L’AMBIENTE CHE LE CIRCONDA,
METTONO LA SICUREZZA
AL PRIMO POSTO.
Ciò che rende un robot un cobot è la capacità di lavorare
in sicurezza a fianco a degli esseri umani. Analog Devices
fornisce al cobot la capacità di percepire, adattarsi e
interpretare l’ambiente circostante. La nostra esperienza nel
motion detection e nel machine learning sta contribuendo
a trasformare le tradizionali aree di lavoro in tutto il mondo.
Passa dalle idee alle applicazioni più innovative con ADI.
ANALOG.COM/BREAKTHROUGH