Adesso - 11.2019

(やまだぃちぅ) #1
INVITO ALL’OPERA

l’incarico , Auftrag
l’Accademia
degli Invaghiti , Akademie der
Vernarrten
il maestro di corte , Hofkapellmeister
il soggetto , Thema
la favola , Sage, Märchen


tardo , spät
primo , früh
la prova generale , Generalprobe
allestire , ausstatten
l’interprete m./f. , Darsteller/in
la parte principale , Hauptrolle

la prova , Beweis
aretino , aus Arezzo
musicare , vertonen
limitarsi a , sich beschränken
sostenere , unterstreichen
l’azione f. , Geschehen

mettere a fuoco , in den Mittel-
punkt stellen
il tratto , (Charakter)Zug
il /la protagonista , Hauptfigur
Tracia , Thrakien
il pastore , Hirte
raccogliersi , sich versammeln

(nella parte di Orfeo) e, forse, il castra-
to padre Girolamo Bacchini (Euridice).
La prova che la “sf ida” con Firenze fu di
quelle “amichevoli ” sta nel fatto che i
principali interpreti dell ’Orfeo – il f ioren-
tino Magli e l ’aretino Rasi –, proveniva-
no dalla scuola di quello stesso Caccini
che, pochi anni prima, aveva musicato
con Peri l ’Euridice. Detto questo, rispetto
all’Euridice, Striggio e Monter verdi dan-
no al loro Orfeo una struttura. La musica
di Monteverdi non si limita a sostenere
l’azione, ma contribuisce a mettere a
fuoco i tratti psicologici dei personaggi,
a cominciare da quelli del protagonista,
Orfeo, che, come scrive il musicologo
Paolo Fabbri, è “ il primo autentico prota-
gonista della storia del teatro musicale”.

LA TRAMA
Da qualche parte in Tr ac i a, in un’atmosfe-
ra bucolica, pastori e ninfe si raccolgono

un proprio dramma cantato. L’incarico
fu aff idato all ’Accademia degli Invaghi-
ti, della quale faceva parte il conte Ales-
sandro Striggio, che si occupò del libret-
to. La musica fu composta dal maestro
di corte, Claudio Monteverdi. La sf ida
lanciata implicitamente ai “cugini ” to-
scani spiega perché, tra i molti soggetti
possibili, la scelta cadde proprio sulla fa-
vola di Orfeo ed Euridice. Il risultato fu
quel capolavoro tardo-rinascimentale,
o primo barocco, che è L’ O r f e o di Monte-
verdi. La prima rappresentazione, dopo
una prova generale all ’interno dell ’Ac-
cademia, ebbe luogo il 24 febbraio 1607
in una sala del Palazzo Ducale allestita
appositamente. Degli interpreti si danno
per certi pochi nomi, quelli che probabil-
mente recitarono nelle parti principali: il
castrato Giovan Gualberto Magli (nella
parte della Musica e forse in quella di
Proserpina), il tenore Francesco Rasi


L’ARIA
Rosa del ciel
Rosa del ciel, gemme del giorno, e degna
prole di lui che l’universo affrena,
sol, ch’il tutto circondi e ’l tutto miri,
da gli stellanti giri,
dimmi: vedesti mai
alcun di me più fortunato amante?
Fu ben felice il giorno,
mio ben, che pria ti vidi,
e più felice l’ora
che per te sospirai,
perch’al mio sospirar tu sospirasti:
felicissimo il punto
che la candida mano
pegno di pura fede a me porgesti!
Se tanti cori avessi
quant’occhi ha il ciel sereno e quante chiome
sogliono i colli aver l’aprile e ’l maggio,
colmi si farien tutti e traboccanti
di quel piacere ch’oggi mi fa contento.

Rose des Himmels, Leben der Erde und würdige
Schöpfung dessen, der das Universum lenkt,
Sonne, die du alles umschliesst und alles erblickst,
wenn du zwischen den Gestirnen deine Kreise ziehst
sag mir, ob du je einen fröhlicheren
und glücklicheren Liebenden gesehen hast?
Glücklich war der Tag, an dem ich dich,
meine Geliebte, zum erstenmal erblickte;
doch glücklicher war die Stunde,
da ich um dich seufzte,
denn nach meinen Seufzern sehntest du dich;
am glücklichsten aber war der Augenblick,
da du mir deine weisse Hand
als Pfand wahrer Treue reichtest.
Hätte ich so viele Herzen,
wie der ewige Himmel Augen hat und wie diese
lieblichen Hügel Blätter im grünen Mai haben,
so würden sie alle voll sein und überfliessen
von dem Glück, das mich heute erfüllt.
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