Libero - 24.08.2019

(ff) #1

MARINELLA MERONI


■I gatti sono animali riservati, indipen-
denti, e pretendono di essere accettati
alle loro condizioni.Ma non tutti i pro-
prietari riescono a capire quali siano. Og-
gi, grazie ad alcune ricerche, si sono capi-
ti certi comportamenti e atteggiamenti
del micio in merito alla loro relazione
con gli uomini.
Uno studio scientifico inglese della
Nottingham Trent University, condotto
Lauren Robin Finka, conferma che i pic-
coli felini non amano essere toccati in
ogni parte del corpo, svelando come e
dove accarezzarli, e soprattutto mostran-
do come capire se vogliono essere acca-
rezzati o meno e per quanto tempo. Anzi-
tutto è stato scoperto che dev’essere sem-
pre il micio a prendere l’iniziativa e a
condurre il gioco: infatti molti di loro invi-
tano le persone ad accarezzarli saltando
sulle ginocchia o rotolandosi, indicando
anche dove vogliono essere accarezzati,
offrendo certe parti del corpo o cambian-
do posizione. Le coccole che preferisce
sono intorno alle aree della testa in cui si
trovano le ghiandole, come la base delle
orecchie, sotto il mento e intorno alle
guance, rispetto alle meno gradite che si
trovano sulla pancia, schiena e la base
della coda. Accettando le carezze, i gatti
si impegnano in un rituale sociale che
rafforza il legame con il loro proprietario.

Per capire se lo stiamo accarezzando
correttamente è importante prestare at-
tenzione al suo comportamento e postu-
ra, che ci mostra con segnali ben chiari e
visibili, come la coda tenuta in posizione
dritta e verticale, facendo le fusa, tenen-
do le orecchie dritte e rivolte in avanti,
mantenendo una posa e un’espressione
rilassata, e a volte dando un colpetto col
muso appena si smette di accarezzarlo.
La coda in verticale è forse il segnale più
chiaro con cui ci dimostra il suo affetto,
quando si avvicina al suo proprietario
con la coda rialzata spesso si strofina con-
tro le sue gambe; la modalità di strofina-
mento può variare da gatto a gatto: alcu-
ni si strusciano solo con il lato della testa,
altri con il fianco, altri ancora entrano in
contatto con la coda.
Al contrario, se non gradisce essere
toccato allontana la testa, rimane passi-
vo, non fa le fusa, sbatte eccessivamente
gli occhi o si lecca il naso, si pulisce im-
provvisamente in modo rapido e conci-
so, batte con forza la coda, abbassa le
orecchie ai lati o le ruota indietro, incre-
spa il pelo della schiena, morde, scansa
o spinge via la tua mano con la zampa.
Se infine graffia, la colpa è dell’uomo e
non del gatto: non abbiamo capito se vo-
leva essere accarezzato o come farlo nel
modo giusto, nonostante ce lo abbia fat-
to capire in tanti modi! Spiega anche Lau-
ren Finka: «Noi umani amiamo le carat-

teristiche infantili, anche negli animali:
occhi grandi, fronte spaziosa, naso picco-
lo e faccia rotonda. È per questo che tro-
viamo così carini i musi dei gatti. Non
sorprende che la nostra reazione iniziale
quando vediamo un gattino sia di voler-
lo accarezzare, coccolare e strapazzare.
Ma allo stesso tempo non dovrebbe sor-
prendere che molti gatti trovino un po’
soffocante questo tipo di interazione.
Molti amano essere coccolati, ma spesso
l’interazione con gli umani è qualcosa
che devono imparare ad apprezzare col
tempo, e che è influenzata anche dalle
caratteristiche della persona con cui con-
vivono. Nel modo di accarezzare un gat-
to contano perfino fattori quali la nostra
personalità o il sesso, e anche la parte del
corpo del gatto che tocchiamo, o il modo
in cui in genere li gestiamo. Alcuni esem-
plari reagiscono in modo aggressivo alle
coccole non desiderate, altri invece le tol-
lerano ma in questo caso non è detto che
la sopportazione dell’animale significa
che è felice di ricevere certe attenzioni».
A differenza di quasi tutti gli altri ani-
mali domestici, i mici mantengono un
notevole controllo sulla loro vita, la mag-
gior parte di loro va dove gli pare e quan-
do vuole, possono essere molto affettuo-
si, ma sono esigenti, e soprattutto scelgo-
no accuratamente chi amare. Fatevene
una ragione, comandano loro. Sempre.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Uno studio rivela le preferenze dei gatti


COME COCCOLARE I MICI


Bene accarezzarli alla base delle orecchie, sulle guance, sotto il mento


Non sopportano invece essere toccati sulla pancia. E lo fanno capire


La presenza di un cane permette di restare fisicamente attivo

Ai gatti piace molto essere accarezzati sulla testa


DANIELA MASTROMATTEI


■«Addestrare i figli come i cani, l’ulti-
ma frontiera dell’assurdo», titolava ieri
un noto quotidiano italiano, dopo che
Channel 4ha deciso di mandare in on-
da una nuova serie tv che incoraggia i
genitori a educare i propri figli come
fosse il miglior amico dell’uomo. In In-
ghilterra è già insorta un’associazione
che si occupa di autismo raccogliendo
30 mila firme in poche ore. Ovvio che il
tema fa discutere, e molto, ma se pen-
siamo ai tanti coatti (o tamarri, come si
usa chiamarli al Nord) o, peggio, ai bul-
li che quando si accaniscono sui più
deboli (le cronache ne sono piene)
sembrano delle bestie feroci, allora for-
se farebbero bene a passare qualche
giorno nei centri dove addestrano gli
animali, che in confronto sembrano
dei principini.
Quanti figli accolgono il ritorno della
mamma o del papà in modo affettuo-
so come il cagnolino che si precipita
alla porta scodinzolando e facendo un
mucchio di feste. Che sembra voler di-
re: mi sei mancata così tanto; ti voglio
bene; quando andiamo a fare una pas-
seggiata insieme? Oltre ai numerosi be-
nefici fisici e psicologici («Non esiste
nessun psichiatra al mondo che sap-
pia alleviare le tue sofferenze come un
cucciolo di cane», ricorda Ben Wil-
liams), il cane catalizzatore di serenità


riesce pure a farci fare attività fisica.
Non solo la corsa al parco, ma anche
agility e il gioco del fresbee, nuoto, jog-
ging ed escursioni immersi nella natu-
ra. Tra l’altro è nato da poco ildog hu-
man fitness, uno sport per «incoraggia-
re, promuovere e aiutare il binomio
“cane-persona” in un’ottica di gioco,
sport e salute», spiega Bruno Ferrari,
educatore cinofilo e ideatore della di-
sciplina. «È pensata per aumentare i
momenti di condivisione con il pro-
prio cane attraverso un’attività fisica
che favorisca una maggior complicità.
Non si limita alla sola sfera affettiva,
ma abbraccia e promuove il concetto
di benessere in una forma più globa-
le». Ferrari ha pensato una serie di eser-
cizi da fare all’aria aperta studiati per
entrambi.
Tra l’altro da un’analisi della lettera-
tura scientifica internazionale condot-
ta dal Centro Studi Senior Italia emer-
ge che i possessori di cani hanno il 57%
di probabilità in più di svolgere sport
rispetto a chi non ne ha. «Sono sempre
più specializzate le tecniche di attività
fisica da svolgere in compagnia di Fido


  • afferma Marco Maggi, coordinatore
    della Clinica veterinaria Ca’Zampa –
    con esperti che hanno studiato il movi-
    mento motorio degli esseri umani e
    creato percorsi appositi da poter ese-
    guire con il proprio animale domesti-
    co. Ovviamente, oltre che per il proprie-


tario, è importante saper individuare
l’attività giusta per il cane, che varia a
seconda della razza, dell’età e delle sue
condizioni fisiche». Una compagnia di
grande stimolo, ne sanno qualcosa gli
over 65enni che vivono spesso con i
cagnolini. Oltre un anziano su due ne
possiede almeno uno. Secondo il Rap-
porto Senior Italia FederAnziani nel so-
lo triennio 2015-2017, la percentuale
di proprietari di animali tra i senior è
salita dal 39% al 55%, continuando og-
gi ad essere un trend in ascesa. Inoltre
ben il 68% degli anziani afferma che la
compagnia del proprio animale in-
fluenza molto il proprio benessere fisi-
co e mentale. Una frase ricorrente: «Pri-
ma stavo sempre chiuso in casa, ades-
so ho riscoperto il piacere di uscire».
E se non bastasse: il 78% di chi pos-
siede un cane afferma che la sua pre-
senza ha permesso di restare fisica-
mente attivi ed emozionalmente stabi-
li. Piuttosto, bisogna ricordarsi che al-
cune razze sono meno sportive di al-
tre. Per usare le parole di un reduce del
Vietnam, di un’unità cinofila, «prendi
un guinzaglio e un cane, ti sembrerà
impossibile, ma dopo pochi giorni di-
venterete una persona sola».
Festeggiamole queste meravigliose
creature, se lo meritano, lunedì prossi-
mo (26 agosto), con la giornata interna-
zionale del cane.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Lunedì la Giornata internazionale di Fido


COME ALLENARSI COL CANE


Stimolante più di un personal trainer, e non solo per correre al parco


Aprono centri per fare attività fisica in compagnia del proprio animale


15
sabato
24 agosto
2019

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