Vanity Fair Italy - 28.08.2019

(Dana P.) #1
VanityEditoriale

Illustrazione Dewie Drolenga


Con la vostra dolcezza


di SIMONE MARCHETTI

Ferragosto. Da qualche giorno è morta
Nadia Toffa mentre in Parlamento la classe
politica italiana sta dando il peggio di sé. Mi
arriva un’e-mail di Caterina, maestra di una
scuola materna di Busto Arsizio, in provincia
di Varese.

“Buongiorno direttore,
le scrivo una mattina di uno strano Ferrago-
sto. Una mattina piena di politica maleducata e
di incapacità di guardare verso l’altro. Una mat-
tina di indifferenza a tutto. Ieri sono andata al
funerale di Giuseppe, 46 anni e papà di Chiara,
una mia piccola alunna di quattro anni e mez-
zo. Giuseppe ci ha lasciati dopo nove mesi di lot-
ta contro il cancro. Alla cerimonia, ha voluto tut-
ti i suoi amici vestiti con una maglietta colorata
perché desiderava trasmettere che, anche se la
vita finisce presto, non si può essere indifferen-
ti: bisogna dare amore, specie in questi tempi di
odio. L’altro non è mai paura ma dono. Le alle-
go la lettera che ha scritto a noi insegnanti pri-
ma di morire.
Lettera di Giuseppe:
Grazie ragazze,
vi ho sempre ritenute speciali, il meglio che
poteva avere Chiara. Non smetterò mai di rin-
graziarvi per questo anno ricco di problemi dove
ho trovato sempre sostegno e un sorriso mai ne-
gato. Avete contribuito a darmi una spinta a non
mollare fino alla fine. Per Chiara sono sereno, la
lascio in buone mani e in un ambiente fantasti-
co. Certo, mi mancherà come io mancherò a lei,
ma sono convinto che con la vostra dolcezza tut-
to, pian piano, si sistemerà. Continuate a essere

sempre solari e a trasmettere quella gioia di vi-
vere essenziale per i bambini. Sono stato felicis-
simo di avervi conosciuto. E vi porterò sempre
con me. Grazie mille!”.

In questo numero di Va n it y Fa i r trove-
rete tante cose. Tra queste ve ne consiglio
due. Il durissimo e meraviglioso at-
tacco agli hater, al loro sadismo,
ai loro miserabili insulti scritto da
Roberto D’Agostino in memoria del-
le battaglie e del coraggio di Nadia Toffa.
E l’intervista al regista francese
Mathieu Kassovitz (dopo 24 anni dall’u-
scita del suo film L’odio), in cui spiega
quanto sia fondamentale trasforma-
re la rabbia in creatività, non in odio.

L’e-mail di Caterina, la lettera di Giusep-
pe, le parole di D’Agostino, la riflessione di
Kassovitz: ricordatele la prossima volta che
verrete tentati dal linguaggio e dagli argo-
menti di una certa politica o dalle offese e dal
sadismo di molti hater. E non importa se nep-
pure la morte ferma l’odio social, come nel ca-
so di Nadia Toffa. Ciò che conta, ciò che dav-
vero resta è la forza del sorriso della Toffa. E
la dolcezza di un padre che lascia amore, an-
che nel momento più buio, alla sua bambina.
Buona lettura.

PS: continuate a scrivermi pensieri, con-
sigli e riflessioni a [email protected]
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