La Stampa - 30.08.2019

(avery) #1
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una rivoluzione anche nel costume, il nostro paese si adegua alle abitudini di nord europa e america


Boom FlixBus, l’Italia riscopre le corriere


In estate le prenotazioni salgono del 50%


La rete della compagnia connette 450 città nei confini nazionali e migliaia nel continente


Più viaggiatori verso gli aeroporti ma anche sulle tratte dal Nord verso Calabria e Sicilia


consorzio all’attacco in nuova zelanda


Guerra al parmesan


Il falso vale 2 miliardi


solo fuori dall’Ue


Sempre più corriere di FlixBus si muovono sulle strade italiane

LUIGI GRASSIA


Non è solo un fatto economi-
co ma anche di costume: la
compagnia FlixBus a giugno,
luglio e agosto ha registrato
in Italia un +50% delle pre-
notazioni rispetto al corri-
spondente periodo dell’anno
scorso, e questo sta comin-
ciando a fare dell’Italia un
Paese di viaggi a lungo raggio
in corriera, come sono da
cent’anni gli Stati Uniti (ma
ormai la moda è anche euro-
pea). Questo a parziale detri-
mento dell’auto, delle ferro-


vie e degli aerei, e persino dei
voli «low cost», la cui concor-
renza sembrava imbattibile.
A cambiare il mercato del
trasporto di persone è stata
anche l’offerta da parte di
FlixBus di una rete ormai fit-
ta di tratte nazionali (le città
collegate sono 450, e le possi-
bili mete europee sono mi-
gliaia) unitamente alla dispo-
nibilità di mezzi di trasporto
comodi, nuovi e a prezzi ra-
gionevoli. Il boom ha riguar-
dato dapprima gli spostamen-
ti dalle città verso gli aeropor-

ti, ma poi ha coinvolto le trat-
te lunghe e lunghissime, pro-
prio come succede in Ameri-
ca; e FlixBus pur essendo di
origine tedesca da poco si è
messa a operare anche nel
Sud Ovest degli Usa, cioè la
terra promessa di Grey-
hound. Invece in Europa la
più recente conquista di Flix-
Bus è stata la rete in Turchia.
In Italia sono in molti ad ap-
profittare anche delle rotte di
FlixBus verso l’estero, e fra i
nostri turisti che scelgono la
corriera la maggior parte si di-

rige verso Francia e Spagna.
Ma sono soprattutto le rotte
nazionali, cioè quelle interne
ai nostri confini, che hanno
beneficiato di un forte incre-
mento delle prenotazioni,
del 72%, cioè ben superiore
al 50% medio del mercato di
Flixbus, soprattutto grazie
all’estensione della rete a Ca-
labria e Sicilia. Ma anche le
città già connesse hanno regi-
strato un incremento signifi-
cativo: gli arrivi a Napoli so-
no aumentati del 60% e a Ba-
ri del 69%, mentre il traffico
dei passeggeri in arrivo a Ma-
tera è addirittura triplicato.
Un’altra performance de-
gna di nota è quella delle clas-
siche mete a forte vocazione
turistica, da Nord a Sud: si re-
gistrano, ad esempio, +36%
di arrivi a Rimini, +39% a
Sorrento e +53% a Gallipoli.
Poi ci sono le connessioni
con gli aeroporti. Le tratte
verso gli scali di Fiumicino
(Roma) e Orio al Serio (Ber-
gamo) hanno fatto +45% e
+ 70% mentre verso Malpen-
sa (Milano) i passeggeri si so-
no moltiplicati per sei. —
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ENRICO LORENZO TIDONA
REGGIO EMILIA


Lo chiamano Parmesaõ in
Brasile, Parmezan in Rus-
sia, Parmigio in Marocco.
Ma oltre alla distanza geo-
grafica anche il gusto e la
qualità sono agli antipodi ri-
spetto a quelli che hanno
fatto eleggere il Parmigia-
no Reggiano «Re dei for-
maggi italiani», e che può
essere prodotto solo nella
campagna fertile che va
dall’Appennino al Po, sua
culla storica a cavallo tra
Parma e Reggio Emilia.
Il falso Parmigiano Reg-
giano, infatti, ha ormai in-
vaso il mondo, in barba al ri-
gido disciplinare che ne tu-
tela l’origine protetta
(Dop). La sola lotta al «Par-
mesan» fuori dall’Ue costa
2 miliardi e 200 milioni di
euro di mancati incassi ai
329 caseifici e ai 3 mila pro-
duttori certificati del prezio-
so latte. L’ultima battaglia il
Consorzio la sta combatten-
do in questi giorni contro
Kraft, che sta tentando di ot-
tenere la registrazione, in
questo caso, del «Kraft Par-
mesan cheese» come mar-
chio ufficiale in Nuova Ze-
landa. Un braccio di ferro fi-
no all’altra parte del mon-
do e in punta di diritto, com-
pito per certi versi improbo
per l’ente di tutela, che però


non arretra. «Saremo sem-
pre in prima linea sia nelle
fasi negoziali degli accordi
internazionali, sia nell’e-
sercizio delle funzioni di tu-
tela per difendere un dirit-
to di trasparenza che rite-
niamo sacrosanto per i con-
sumatori di tutto il mon-
do» ha ribadito in merito
Nicola Bertinelli, presiden-
te del Consorzio con sede a
Reggio Emilia, avvertendo
però che «per i caseifici del
Parmigiano Reggiano non
è facile confrontarsi con
multinazionali da oltre 2 0
miliardi di euro.
Il comparto sta comun-
que registrando bilanci re-
cord. Il Parmigiano Reggia-
no si conferma il primo pro-
dotto Dop italiano, con un
giro di affari nel 2018 di 1,4
miliardi alla produzione e
2,4 miliardi di euro al con-
sumo, con una quota ex-
port che supera il 40%. La
produzione extra Ue del
Parmesan è stimata in 200
mila tonnellate, che equi-
valgono a 15 volte il volu-
me del Parmigiano esporta-
to. La nuova frontiera della
contraffazione è sul web,
dove il Consorzio ha chie-
sto la rimozione di mille an-
nunci dalle piattaforme di
vendita online di Amazon,
Ebay e Alibaba. —
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Nel mondo si moltiplicano le imitazioni del Parmigiano


22 LASTAMPAVENERDÌ 30 AGOSTO 2019
ECONOMIA

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