Vogue Italy - 09.2019

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solo foto di moda. Mostrano gli abiti e basta. Le guardi e pensi “oh,
carina”, vai avanti e quasi le dimentichi. Potresti persino incontrarle
di nuovo senza ricordare di averle viste prima. Tutt’altra cosa avviene
quando uno scatto è così sorprendente da farti rimanere stampato in
testa come e quando l’hai visto. Questa è una foto in cui succede qual-
cosa di speciale: ti ha evocato una precisa emozione».
Schiffer spiega che le modalità di lavoro dei fotografi che l’hanno ri-
tratta  variano parecchio. Prendiamo Steven Meisel, con cui Schiffer
ha collaborato per la prima volta in occasione di una cover story di
Per Lui, sotto la direzione di Vogue Italia, nel 1990: «Ricordo anco-
ra bene quello shooting, è stato incredibile. Si lavorava sia in studio,
sia fuori, a New York. Se Steven è un  fotografo così  unico è  anche
perché supervisiona ogni minimo dettaglio. Tutto, fino ai capelli e al
trucco, è esattamente come lui lo desidera. Altri si permettono di esse-
re aperti ai suggerimenti del resto del team, ma Steven ha una visione
totale di come sarà l’immagine, è già nella sua testa prima di iniziare
a scattare».

Nella vita di Schiffer, la vetta più alta della fama arriva quando era
già nota per i suoi primi lavori editoriali con Von Unwerth. Nono-
stante il suo successo sulla carta stampata, era esitante a passare alle
sfilate. Come già detto, semba difficile crederlo oggi, ma la ragione
era la timidezza. Decisivi furono l’incoraggiamento e la guida di Karl
Lagerfeld nel fare il primo passo che avrebbe segnato la sua ascesa
al ruolo di supermodella. Ricorda: «Karl mi ha insegnato la moda,
ma anche la longevità nella moda. E mi ha fatto capire il potere della
fiducia in se stessi e dell’autenticità. Ovviamente, il fatto che fosse una
delle persone più potenti nel settore,  e che mi sostenesse dicendomi
“tu sei quella giusta”, fu uno straordinario sigillo di approvazione per
una ragazza molto giovane e ancora in cerca della sua strada. La mia
primissima  sfilata è stata per lui da Chanel, ed è stato il momento
cruciale  della mia carriera,  quello  che  mi  ha trasformata da adole-

scente timida a supermodel. Quindi sarò sempre grata a Karl perché
il suo sostegno e la sua fiducia mi hanno guidata verso una lunga car-
riera nella moda». La settimana prima di questa intervista, Schiffer
si trovava a Parigi per la celebrazione commemorativa di Lagerfeld,
Karl Forever, al Grand Palais. «Un evento bellissimo per tutti quelli
che lo hanno conosciuto. Karl è stata una forza trainante nella moda
per così tanto tempo, ma molte persone sono rimaste nel settore solo
per una decina d’anni, e questa è stata per tutti l’opportunità di ve-
derlo  nelle diverse fasi della sua vita. È stato interessante, toccante
e divertente... Tutti lo conoscevano come un personaggio di potere e
severo – questo faceva parte della sua immagine – ma era anche estre-
mamente divertente, e questo è venuto fuori davvero». 

Il sostegno di Lagerfeld ha contribuito a lanciare Claudia Schiffer ver-
so lo status di supermodel, e lei ricorda sia le vette sia le cadute di quel
«periodo intenso e formidabile». Tra i momenti più luminosi, la sfilata
di Gianni Versace su colonna sonora di Prince, con Prince in persona
seduto in  prima fila. O  quello shooting con Arthur Elgort a Roma,
ispirato a La dolce vita, quando posando dal balcone di un hotel cen-
tinaia di fans, dalla piazza sottostante, presero a cantare in coro il suo
nome. Anche i “momenti no” sono a loro modo da ricordare: «Una
volta, tornando  nel backstage, scoprii che mi era stata  rubata tutta
la biancheria  intima. Quindi da quel momento in poi ho avuto una
guardia del corpo anche a proteggere la mia lingerie!». Delle sue col-
leghe supermodel dice: «C’era sempre un senso di comunità tra noi,
è per questo che quando oggi ci incontriamo sembra una reunion di
classe. Eravamo su tutte le copertine e in ogni pubblicità, e se pure
c’era  competizione, ci proteggevamo sempre l’un l’altra. E poi non
avevamo paura di far sentire la nostra voce: per questo abbiamo svi-
luppato un controllo senza precedenti sulle nostre carriere».

Schiffer, pur senza aver mai abdicato al suo ruolo nella moda, ha ini-

Claudia by Claudia


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