la Repubblica - 20.08.2019

(nextflipdebug5) #1
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troppo reale che gli americani però
non conoscevano; il mondo che quei
grossi cagnoni conoscevano era inve-
ce una fantasia disneyana, nella cui
grande fattoria pacifica, i topi erano
buoni come Mickey Mouse, i cattivi
perdevano sempre. Mickey Mouse
avrebbe mai tirato un pugno al Te-
schio Rosso? Non ci avrebbe pensato
proprio: a Mickey Mouse, Hitler non
dava nessun fastidio e Walt Disney,

un uomo che all’epoca deteneva in
America un enorme potere cultura-
le, era un notorio antisemita che si
vantava di non aver mai assunto un
ebreo nella sua ditta. Questo per dire
che ai tempi in cui i due piccoli topoli-
ni inventarono un Capitan America
di fantasia che li difendesse, nella
realtà quotidiana l’ambiente era deci-
samente ostile. È vero che c’era il de-
mocratico Roosevelt presidente, ma

è altrettanto vero che l’onda isolazio-
nista e razzista stava raggiungendo il
suo apice. Per dire, il movimento
“America First” dell’eroe nazionale,
l’aviatore Charles Lindbergh, contro
l’immigrazione e apertamente filo
nazista, stava diventando maggiori-
tario. Un oscuro prete cattolico di De-
troit, Father Coughlin, parlava alla ra-
dio con tale veemenza contro l’immi-
grazione degli ebrei, che i suoi sermo-

ni diventarono occasione di manife-
stazioni pubbliche — nei cinema, nel-
le chiese, ma anche nei bar. Philip Ro-
th, ne Il complotto contro l’America,
un romanzo del 2004, racconta bene
quel clima; quando i nazisti america-
ni, anno 1940, sfilarono in parata sul-
la Quinta Strada e l’ambasciata tede-
sca a Washington protestava perché
a Hollywood c’erano troppi ebrei e
ordinava di non distribuire i loro
film in Germania.
E dunque, quando oggi al posto di
Hitler Art Spiegelman mette Donald
Trump — e, cosa non da poco, il sim-
bolico colore dei suoi capelli — sta
toccando parecchi nervi scoperti,
perché l’attuale presidente degli Sta-
ti Uniti vuole veramente il ritorno ad
un’America disneyana e bianca e
mantiene il potere solo diffondendo
la paura che i topi la invadano. Ha ra-
gione il padrone della Marvel, a vieta-
re quelle poche righe: Spiegelman
sta andando a rivangare correnti pro-
fonde della vita del Nuovo Mondo,
memorie di schiavitù, di razzismo
che continuamente hanno tenuto in
bilico quel grande esperimento di de-
mocrazia, perlomeno dai tempi di
Lincoln ad oggi; e certo, non sarà un
cartoonist a cambiare il mondo, ma
in questa grande lotta di uomini bian-
chi, chi coi baffetti, chi con le mascel-
le protese, chi con ciuffi di capelli
biondi, chi con rosari baciati e miglia-
ia di selfie, un cartoonist ci sguazza
bene. E ai ragazzi piacciono ancora i
fumetti, più ancora dei social net-
work. È probabile che il “caso Spie-
gelman” si spenga subito: Teschio
arancione è diventata davvero realtà
quotidiana. Forse questa storia ha
maggiore attinenza qui da noi che
spesso tendiamo, per indole, a dar ra-
gione al Cattivo di turno e a coltivare
solo piccole speranze.
In questa estate di fantasia, per
esempio, si è potuto vedere che a
una festa della Lega è stata fatta una
piccola rappresentazione teatrale in
cui Carola Rakete (la “capitana”, la
“zecca comunista tedesca”) veniva
prima ammanettata dietro la schie-
na e poi, prona, si dibatteva mentre
lo stivale del “Capitano” le schiaccia-
va la testa. E tutti ridevano. Sembra-
va un fumetto, il dopolavoro di un re-
gime che non cambia mai: Matteo
Salvini, con felpa e rosario, è stato l’u-
nico super eroe che abbiamo visto
da vicino, con cui addirittura ci sia-
mo fatti fotografare. Un giorno dire-
mo, per scusarci: «Non c’era altro...».

jIl supplemento
A sinistra la
copertina di
Robinson dedicata
alla nuova Arca di
Noé con l’intervista
al naturalista David
Attenborough;
in alto il quiz
realizzato dallo
scrittore Stefano
Massini: cosa
sappiamo
veramente degli
animali fantastici?

Se non avete fatto in tempo in que-
sti giorni ad acquistare Robinson,
niente paura: il nostro inserto è in
edicola fino a venerdì, al prezzo di
50 centesimi. Oltre alla storia di co-
pertina, dedicata all’emergenza am-
bientale, con l’intervista al naturali-
sta David Attenborough del nostro
corrispondente da Londra Antonel-
lo Guerrera, abbiamo un nuovo test
per i nostri lettori. Anche questa set-
timana Stefano Massini vi metterà
alla prova. E se nel precedente nu-
mero si trattava di smascherare fa-
ke news, stavolta l’immaginazione
la fa davvero da protagonista: il gio-

co infatti, attraverso una serie di
quesiti, ci fa scoprire il Bestiario fan-
tastico che è in noi. Dall’età classica
al Medioevo, dagli unicorni alle “te-
rònta”, da Diodoro Siculo a Dante:
ce n’è davvero per tutti i gusti.
Tra le altre sorprese di questo nume-
ro, Michele Mari racconta l’amicizia
epistolare di due celebrità del Nove-
cento: Ezra Pound e James Joyce,
partendo dal carteggio ora pubbli-
cato in Italia.
E mentre vi godete il nuovo Robin-
son, scrivete all’indirizzo robin-
[email protected]: sarete pubblica-
ti nello spazio Mail in bottiglia.

kScontro di immagini
Dall’alto il Ceo di Marvel Isaac “Ike”
Perlmutter e Art Spiegelman
A sinistra, una tavola d’epoca
di Capitan America che affronta
il criminale nazista Teschio Rosso

In edicola tutta la settimana


Animali fantastici


e dove trovarli:


su Robinson


Gli autori erano ebrei


fuggiti dall’Europa


e speravano in un


intervento americano


Ma già allora


i nazisti Usa


li attaccavano


Poi ci fu Pearl Harbor


. Martedì, 20 agosto 2019 Cultura pagina^35

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