la Repubblica - 20.08.2019

(nextflipdebug5) #1
di Emanuele Gamba

TORINO — Maurizio Sarri non sta
per niente bene e dopo una setti-
mana di silenzi e conseguenti mi-
steri, la Juventus ha finalmente
ammesso che la malattia dell’alle-
natore è una cosa seria che porta
un nome preciso: polmonite. Lo
ha scritto quasi alla chetichella
sul suo sito internet, parlando
del «persistere della forma in-
fluenzale» e poi specificando,
due righe più in basso, che l’alle-
natore «nel tardo pomeriggio è
stato sottoposto a ulteriori accer-
tamenti che hanno confermato
una polmonite per la quale è sta-
ta prescritta terapia specifica».
Sarri, dunque, dopo aver salta-
to l’ultima amichevole di tre gior-
ni fa in casa della Triestina, sarà
quasi certamente in mutua an-
che per l’esordio in campionato
di sabato prossimo a Parma, an-
che se in questi giorni sta fre-
quentando, nei limiti del possibi-
le, il centro sportivo della Conti-
nassa, dove ha fatto una capatina
anche ieri, senza tuttavia mette-
re piede sul campo. I lavori li sta
dirigendo il suo vice Giovanni
Martusciello, che era in panchi-
na già al Nereo Rocco e che po-
trebbe esserlo anche al Tardini.
Martusciello, in ogni caso, non è
l’ultimo arrivato: ha fatto il secon-
do di Spalletti all’Inter e prima an-
cora (2016/17) era stato il tecnico
titolare all’Empoli, che lo aveva
promosso dopo gli anni da assi-
stente di Sarri e poi di Giampao-
lo. L’avventura in solitaria non
andò bene, perché si chiuse con
una retrocessione.
Sarri sta male dai primi giorni
della settimana scorsa, quando
ha cominciato ad avere il fisico
fiaccato da una febbre molto al-
ta. Nonostante questo, mercole-
dì scorso ha deciso ugualmente
di andare con la squadra a Villar
Perosa, valutando l’importanza
simbolica della sua presenza nel
giorno e nel luogo più simbolici,
per il mondo bianconero: è sceso
dal bus della squadra infagottato
in una vistosa sciarpa, ha trovato
la forza di firmare qualche auto-
grafo, di scambiare due chiac-
chiere con John Elkann e di assi-
stere dalla panchina ai 50 minuti
della partitella con la Primavera,
salvo poi raggiungere gli spoglia-
toi quasi barcollante, sicuramen-

te stremato. A Ferragosto, l’indo-
mani, stava anche peggio. E non
è migliorato in vista del viaggio a
Trieste, da cui è stato dispensato
anche per risparmiargli l’aria in-
salubre dell’aereo. Dalle analisi,
in ogni caso, è risultato che la pol-
monite, così assicura il club bian-
conero, non sarebbe di origine vi-
rale e dunque contagiosa, anche
se di recente alla Juve si è verifi-
cato un altro episodio di cui è ri-
masto vittima un membro dell’uf-
ficio stampa, il quale è ancora in
malattia dopo essere stato male
al ritorno dalla tournée asiatica,
a fine luglio.
Nel caso di Sarri, non lo aiuta la
sua confidenza con le sigarette.
Lui stesso ha confessato di arriva-
re spesso a fumarne 60 al giorno
e di certo non ha mollato la presa
in queste prime settimane juven-
tine, che ha affrontato con il logi-
co ma preoccupato nervosismo
di chi sa di giocarsi l’occasione
della vita in un ambiente che lo
ha accolto, almeno a livello di ti-
foseria, con prudente circospe-
zione e nel quale lo aspetta un la-
voro enorme: ribaltare i canoni
calcistici di Allegri, un gigante
della panchina che ha vinto cin-
que scudetti di fila. La polmonite
non fa il gioco di chi deve organiz-
zare una sorta di rivoluzione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervista al medico


Blasi “I fumatori rischiano di più


dopo la cura, un mese di riposo”


Francesco Blasi, professore di
pneumologia all’Università di
Milano: cosa deve fare Sarri?
«Semplice: deve curarsi».
Ma come si contrae la polmonite,
che sembra un male così antico...?
«Non scherziamo. La polmonite non
è un ospite da prendere sotto gamba.
Si cura. Si guarisce. Ma bisogna
mantenere la guardia alta».
Nel senso che?
«Sarri è un fumatore. Lo vediamo da
come mastica “amaro” oggetti in
panchina (Sarri in Premier si portava
comunque sigarette e accendino in
campo, ndr). Il fumo è uno dei cinque
fattori di rischio che possono
facilitare l’insorgenza di una
conclamata polmonite. Uno dei più
subdoli».
Gli altri?
«La denutrizione, per contrasto
l’obesità, oppure il contatto con i
bambini che non siano stati ancora

sottoposti alla vaccinazione
antipneumococcica o certe
condizioni di elevato inquinamento
atmosferico. Poi ci sono
l’immunosoppressione e altre
patologie che possono favorire
l’insorgere della polmonite, come il
diabete o gli scompensi
cardio-vascolari. Ma non credo sia il
caso di Sarri».
Sarri ha 60 anni. L’età è
importante?
«Certo, ma soprattutto dopo i 65 anni
può essere decisiva la vaccinazione».
Torniamo alla terapia. Come si

cura la polmonite?
«Vede, c’è un po’ di ritrosia a
considerare la polmonite ancora
pericolosa. È vero, siamo nell’era
degli antibiotici mirati. E gli
antibiotici funzionano. Ma, ripeto, è
meglio seguire correttamente il
percorso terapeutico perché il 10%
dei casi gravi, da ospedalizzare,
rimane comunque mortale...
insomma nonostante gli antibiotici!
Se però è presa in tempo, se è in una
forma meno grave, si può allora
curare anche a casa, la polmonite, ma
sempre evitando rischi inutili».

kPalla al vice
Giovanni Martusciello, 48
anni ieri, vice di Sarri. Era
con lui all’Empoli

1999


Addio banca
Sarri lascia il
posto fisso per
fare il tecnico

2014


L’esordio in A
Sulla panchina
dell’Empoli

2015


Il Napoli
Sarri rimane per
tre stagioni

2018


Il Chelsea
Approda in
Inghilterra e
vince l’Europa
League

Le tappe


f


Sport


a 4 giorni dal via del campionato

Juve senza Sarri

ha la polmonite

deve fermarsi

Il club svela le condizioni di salute del tecnico, malato da giorni: sabato


a Parma non andrà in panchina, a rischio pure la “sua” partita col Napoli


g


Non gli consiglierei di


andare in panchina


sabato, ma di dire


basta alle sigarette


Nonostante gli


antibiotici, il 10% dei


casi gravi è mortale


Dopo lo sforzo per


essere presente a


Villar Perosa, non è


stato in grado di


partire per Trieste. Il


vice Martusciello al


suo posto al Tardini


pagina. 38 Martedì, 20 agosto 2019

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