Il Sole 24 Ore - 19.08.2019

(Jacob Rumans) #1

Il Sole 24 Ore Lunedì 19 Agosto 2019 7


Primo Piano


I PUNTI
CHIAVE

Fisco


e immobili


Le Entrate allargano il perimetro della «tassa piatta» sui canoni dei locali commerciali


L’apertura dell’Agenzia interessa un potenziale di mila contratti prorogati nel 


L’interpello
/ delle
Entrate apre alla
possibilità di optare
per la cedolare
anche quando
l’affitto del negozio
viene prorogato con
il modello RLI.

Proroghe


Sì all’opzione


nel 2019


Cedolare off-limits
quando viene
“rifatto” un
contratto tra le
«stesse parti», ma
resta il dubbio sui
casi di contratti con
parti “correlate».

Contratto


Da chiarire chi


sono «le parti»


Con la cedolare
sono vietati gli
aggiornamenti Istat
del canone, ma la
norma non preclude
espressamente a
canoni crescenti.

Canone


Ok a importi


crescenti


Nonostante la tesi
contraria delle
Entrate, le
pertinenze del
negozio possono
essere di qualsiasi
categoria catastale.

Pertinenze


«Accessori»


senza limiti


Pagina a cura di
Cristiano Dell’Oste
Luigi Lovecchio

L

a cedolare secca per l’affitto dei negozi è
applicabile anche se quest’anno si
verifica la proroga contrattuale. E non
solo quando viene stipulato un nuovo
contratto di locazione. Lo dicono le
Entrate nelle ultime righe della risposta
all’interpello /. È un’apertura che
moltiplica il numero dei potenziali beneficiari
della tassa piatta al  per cento.
La possibilità di optare per la cedolare sugli affitti
dei locali accatastati come C/ (prevista dal comma
 della legge /) riguarda i soli contratti
stipulati nel . A stretto rigore, dunque, non ne
potrebbero beneficiare i contratti meramente
prorogati nel corso dell’anno. Secondo la risposta
, invece, «la proroga, agli effetti della disposizione
in esame, si considera come se fosse un contratto di
locazione stipulato nel corso del ». Non è chiaro,
però, se per le Entrate la «scadenza naturale» arrivi
dopo i primi sei o dopo i primi  anni. È vero che al
sesto anno il locatore può negare il rinnovo solo nei
casi di legge, ma la stessa legge / (articolo )
dice che «il contratto si rinnova tacitamente di sei
anni in sei anni». Il che aprirebbe all’opzione già
quando scatta il primo “+”.

I contratti interessati
Nel  sono stati registrati mila nuovi
contratti per immobili non abitativi (dato in linea
con gli anni precedenti). Il Rapporto immobiliare
Omi non dice quanti di questi contratti
riguardassero locali accatastati come negozi
(C/). Sappiamo però che le unità iscritte in
questa categoria sono il ,% di tutte quelle non
residenziali, di cui l’% possedute da persone
fisiche. Quindi si può ipotizzare una cifra di circa
mila nuovi contratti di locazione di negozi
siglati in un anno da privati.
Sono invece mila i negozi posseduti da
persone fisiche con locazioni già in corso. Il che
permette di stimare circa mila proroghe all’anno.

I punti da chiarire
Al di là dell’apertura arrivata con l’interpello ,
restano diverse incertezze. Vediamole.





Secondo la legge, anche quando il contratto è
stipulato nel , la cedolare è preclusa se
alla data del  ottobre  era già in corso – tra le
stesse parti e per lo stesso immobile – un
contratto non scaduto e poi interrotto in anticipo
rispetto alla scadenza naturale.
Nulla viene detto sulla possibilità di risolvere il
contratto e rifarlo per lo stesso immobile con
un’altra parte più o meno “correlata” al contraente
originario. Si pensi al caso in cui il nuovo affitto
venga intestato al coniuge del primo locatario o a
una società partecipata dall’inquilino. In questi
casi, l’abuso del diritto potrebbe essere un rischio
concreto, a meno che non vi siano ragioni
extrafiscali. L’ipotesi potrebbe essere quella in cui,
ad esempio, il primo inquilino abbia deciso di
spostare l’attività lasciando liberi i locali.





Diversi locatori si chiedono se si possa
applicare la cedolare per i negozi in presenza
di canoni crescenti. La questione è dubbia, ma la
risposta dovrebbe essere positiva, quando
l’incremento non serve a mascherare un
adeguamento del canone all’inflazione. In effetti,
la norma base della cedolare (l’articolo  del Dlgs
/) blocca solo la «facoltà di chiedere
l’aggiornamento del canone». La verifica, quindi,
andrebbe fatta caso per caso.





Le Entrate dicono che le pertinenze locate
con il negozio devono essere in categoria
catastale C/, C/ e C/ (circolare /E/, par.
.). È un’interpretazione non condivisibile,
perché si risolve nell’inammissibile applicazione
di una regola speciale valida in ambito Imu per le
sole pertinenze dell’abitazione principale. Nel
silenzio della legge, la pertinenza va individuata
alla luce dei soli criteri civilistici (articolo  del
Codice civile), senza limiti di categoria catastale.





Per la cedolare “commerciale” è pacifico che
l’inquilino possa essere un’impresa
(risoluzione /E/). Il dubbio riguarda solo
la cedolare abitativa: qui il Fisco nega che il
conduttore possa essere un’impresa, ma i giudici
di merito gli danno torto.





Nei casi di subentro nel contratto, ad
esempio per la morte del locatore, non si
realizza la condizione della stipula di un nuovo
contratto, poiché prosegue quello precedente. La
tesi è confermata dalla risposta , che ammette
l’erede al regime sostitutivo solo alla scadenza
naturale dell’affitto in corso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cedolare


sui negozi


estesa


ai rinnovi


I negozi (categoria catastale C/1) per
utilizzo e distribuzione geografica, con
il dettaglio dei tre comuni con più unità.
Dati in migliaia

TOTALE

*compresi gli immobili non riscontrati in dichiarazione
Fonte: Elaborazione su dati Statistiche catastali (Omi agenzia delle Entrate) e "Gli immobili in Italia"





Uso gratuito 14
SUL TERRITORIO

GLI UTILIZZI


223


Isole

499


Sud

476


Centro

779


Nord

807


Locati

547


Altri usi

A disposizione
89

Uso non ricostruito*
122

Immobili
di proprietà di
persone siche

Immobili
di proprietà di
altri soggetti

398


di cui Roma
106
di cui Napoli
43

di cui Milano
42

V


L’APERTURA
La possibilità
di optare per
la cedolare sugli
affitti commerciali
anche con la
proroga fa passare
i potenziali
interessati
da 19mila a un
massimo di 130mila

W


I LIMITI
La cedolare
“commerciale”
resta limitata ai soli
contratti stipulati
nel corso del 2019
(anche con
decorrenza 2020)
ed esclude i locali
non accatastati
in categoria C/

Al contrario
di ciò che
dice il Fisco
per le case, è
pacifico che
l’inquilino
del negozio
possa
essere
una società

DOMANDE & RISPOSTE

D Come funziona la cedolare
sugli affitti commerciali?
rAl pari della cedolare
“abitativa”, sostituisce l’Irpef
sui canoni, le addizionali Irpef
(comunale e regionale) e le
imposte di registro e di bollo
su registrazioni, proroghe e
risoluzioni contrattuali.

D Chi può scegliere questo
regime fiscale?
rI locatori persone fisiche, per
i canoni relativi a contratti di
locazione di negozi stipulati
tra il 1° gennaio e il 31
dicembre 2019. Dato che la
legge parla di «stipula» è
ammesso anche, per
esempio, un contratto
siglato il 10 dicembre 2019
con decorrenza 1° febbraio


  1. Le Entrate con
    l’interpello 297/
    ammettono anche i contratti
    per i quali nel 2019 si verifica
    la proroga.


D I locatori impresa possono
optare per la cedolare?
rNo. Deve trattarsi di persone
fisiche che agiscano al di
fuori di un’attività d’impresa,
arte o professione.

D Quando va fatta l’opzione?
rAl momento di registrazione
del contratto, in modalità
cartacea o telematica (con il
nuovo modello RLI online dal
19 marzo scorso). L’opzione
vale per tutta la durata del
contratto fino a revoca. Alla
luce dell’interpello 297/2019,
la cedolare può essere scelta
anche al momento della
proroga.

D A quali locali si applica?
rImmobili di superficie non

superiore a 600 metri
quadrati e accatastati in
categoria C/1, che
comprende i negozi, ma
anche altri locali come
ristoranti, bar e pasticcerie.

D La cedolare si applica anche
alle pertinenze?
rSì, senza limiti di numero o
categoria catastale
(contrariamente a quanto
affermato nella circolare
8/E/2019), purché locate
congiuntamente al negozio.
Il contratto di locazione delle
pertinenze può anche essere
successivo, purché le parti
contrattuali siano le stesse e
nel contratto siano citati il
vincolo pertinenziale e il
contratto di locazione
dell’immobile principale. Le
pertinenze non contano nel
limite di 600 metri quadrati.

D All’inquilino va spedita la
raccomandata?
rSì, perché la legge di Bilancio
2019 richiama la norma base
della cedolare (articolo 3 del
Dlgs 23/2011).

D È possibile aggiornare il
canone?
rNo, finché il locatore resta in
cedolare.

D I comproprietari possono
fare scelte differenti?
rSì, come per la cedolare
“abitativa”. L’interpello
268/2019 l’ha confermato
per i contratti in cui figurano
come locatore una società e
una persona fisica. L’opzione
di un solo locatore blocca
l'aggiornamento del canone
per tutti (circolare
26/E/2011).

Gli edifici interessati
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