Corriere della Sera La Lettura - 18.08.2019

(Tuis.) #1

6 LALETTURA CORRIEREDELLASERA DOMENICA18AGOSTO2 019


Ildibattitodelleidee


testoefotografiedelnostroinviatoaGliwice(Polonia) LORENZOCREMONESI

AGliwice,


nel


territorio


delReich,


sessanta


chilometri


daAusch-


witz,oggi


Polonia ,


Hitlermise


inscena


unfinto


assalto


auna


stazione


radioper


sfondare


aoriente.


«LaLettu-


raȏvenu-


taquiper


vedere


quantoè


profondoil


dolorenella


memoriadi


quellade-


vastazione


elapaura


versoifer-


mentineo-


nazisti.Eha


scoperto


chec’èuna


rabbia,più


fresca,ver-


sol’aggres-


sività


diPutin


Sanguinaancora


ilfrontetra est e ovest


S


e nonfosse per latorre, nulla la-
scerebbe pensareche questo
luogo sia stato alcentro dell’epi-
sodio che scatenò la Seconda
guerra mondialeottant’anni fa,
il 1° settembre 1939. Oggi è un parchetto
con l’erba tagliata di fresco, anonime abi-
tazioni basse, qualche bambino che gio-
ca tra aiuole e panchinetenute bene. Lo
sovrastano però i 111 metri dellatorre ra-
dio costruita dalTerzoReich nel 1935.
«La più alta struttura europea in legno.
Qui fu uccisa la prima vittima delconflit-
to: Franciszek Honiok, uncontadinocat-
tolico di 43 anni noto per le simpatie filo-
polacche, che gli agenti di Hitlercercaro-
no goffamentedipresentarenella loro
messinscenacome il soldato di uncom-
mando che sarebbe statomandatoda
Varsavia per occupare la stazione radio e
lanciare proclami anti-tedeschi», si legge
negli opuscoli distribuiti allecasse del
piccolo museo allestitotra imacchinari
della stazione. Allora questa stazione, in
territoriotedesco, eraconsiderata tra le
più tecnologicamente avanzate: permet-
teva alla propaganda delReich di rag-
giungerelepopolazioni dell’Europa
orientale sino alleregioni sovietiche.

Il casus belli architettato daivertici na-
zisti il 31 agosto1939 come pretestoper
invadere laPolonia è incarnato in questa
scuraeslanciata impalcatura dal legno
grezzotenutoassieme da massicce viti
imbullonate e periodicamente pennella-
te conagenti anti-ruggine. «Abbiamo
una media di oltre diecimila visitatori al-
l’anno. Giovani famiglie polacche che
portano i figli avedere un luogo iconico
della nostra storia. Ma anche anziani fug-
giti asuo tempooespulsi in Germania,
ex abitanti dellavecchia Slesiatedesca»,
spiega l’addettoalmuseo,Kamil Karta-
sinski, 27 anni, laureato nella facoltà lo-
cale con unatesi sulla storia del blitz. «In
passatoqualcuno ha scrittoche ilcom-
mando di SS si era travestitocon unifor-
mi dell’esercito polacco per apparire più
credibile. Non èvero. Sette ootto di loro
feceroirruzione nella radio alleotto di
sera vestiti in borghese. Minacciarono i
soldatitedeschi di guardia e itecnici civi-
li presenti, che nonreagirono. Quindi eb-
bero modo di lanciare i loro finti procla-
mi filo-polacchi prima di lasciaresul
campo ilcadaverediHoniokequelli di
altri due detenuti neicampi diconcen-
tramento te deschi, presentandolicome

se fosserocaduti delcommando polacco.
La mattina Hitler ebbe gioco facile a pre-
sentarel’“oltraggio”ela“provocazione”
di Gliwicecome uno dei motivi che legit-
timavano l’invasione dellaPolonia all’al-
ba del 1° settembre, poche ore prima».

Paiono le premesse per una lunga serie
di convegni storici. Eppure, iltono delle
commemorazioni dei prossimi giorni sa-
rà volutamente più rivolto al presente che
al passato. «Vogliamoricordarealmon-
do che questi fatti non sono per nullare-
moti. Pur se incontesti econ attori diver-
si, possono tragicamente ripetersi. Il pas-
sato,conlesue violenze,èqui tra noi.
L’Europa allora ritenevadiesserevacci-
nata contro la guerra. Londra eParigi non
la volevano. Eppuresiripeté,coneffetti
ancora più gravi, soprattutto per le popo-
lazioni civili. Chi poteva pensare, pochi
anni dopo lacaduta del Muro di Berlino
nel 1989, che la guerra sarebbetornata a
insanguinareilsuo cuorebalcanico?»,
spiega Zygmunt Frankiewicz, 64 anni,
popolare sindaco di Gliwice dal 1993, de-
ciso a utilizzare lecommemorazioni per

tornare a puntare il ditocontro il «perico-
lo rappresentato dalla Russia di Putin».
Non si tira indietro nel mischiare sto-
ria e politica: «Gliwice è un simbolo. In-
tendiamoci, l’imbrogliotedesco alla sta-
zione radio fu un fatto minore nel turbi-
nio dell’epoca. Hitlervolevaattaccare il
26 agosto, ma la possibilità di una media-
zione di Mussolini lofece ritardare. Oc-
correv ainventareuna provocazione. La
idearono Heinrich HimmlereReinhard
Heydrichcon la tipica aggressiva propa-
ganda nazista. Ma Hitler avrebbe attacca-
to lo stesso. Non aveva bisogno di Gliwice
per lanciare le truppe su Danzica eVarsa-
via espartirsi laPoloniaconStalin, ini-
ziando da subito lo sterminio dei polac-
chi el’Olocaustoebraico. Tuttavia oggi
temiamo più che maiitrucchi di Putin,
l’abilità del suoregime nell’inventare
fake news , dubitiamo delle debolezze eu-
ropee, paventiamo il sonno di Bruxelles
di fronte alla minaccia russa».

«La Lettura»èvenutaaGliwiceper
raccontare uno dei luoghi simbolici della
grande storia dell’estate del 1939, per ri-
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