La Stampa - 08.08.2019

(Barré) #1
.

SANDRA RICCIO
MILANO

È utilizzato da piccole e gran-
di aziende di ogni genere e ar-
riva fino nelle case di famiglie
e consumatori. Il cartone on-
dulato è poco presente nei
pensieri di chi fa la spesa con
attenzione ai prezzi. Ora l’An-
titrust ha acceso un faro su
questo particolare e diffusissi-
mo materiale e ha scoperto
un’«intesa» tra i suoi grandi
produttori che durava da oltre
dieci anni e che soffocava le
imprese finendo per pesare an-
che sui prezzi finali dei prodot-
ti. Il risultato è stato una ma-
xi-multa da 287 milioni di eu-
ro che l’Autorità ha inflitto ieri
ai grandi produttori di questo
materiale. Non è la prima vol-
ta che i consumatori ci rimetto-
no per intese particolari. Un

caso analogo, per esempio,
era stato sanzionato dall’Anti-
trust a inizio anni Duemila nel
caso delle Rc Auto.
Cosa è successo questa vol-
ta? Al termine di un'istrutto-
ria, l'Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato ha
accertato l'attuazione di due
distinte intese mirate a «distor-
cere le dinamiche concorren-
ziali» rispettivamente nel mer-
cato dei fogli e di quello degli
imballaggi realizzati con que-
sto materiale. Accordi, si leg-
ge in una nota, che hanno coin-
volto le principali imprese pro-

duttrici e l'associazione di ca-
tegoria di Gruppo Italiano Fab-
bricanti Cartone Ondulato
(Gifco). Per quanto riguarda il
mercato della produzione e
commercializzazione di fogli
in cartone ondulato, l'autorità
ha accertato l'esistenza tra il
2004 e il 2017 di «un'unica e
complessa intesa continuata
nel tempo volta a definire i
prezzi di vendita e i fermi de-
gli stabilimenti produttivi»,

sanzionando i soggetti coin-
volti per circa 110 milioni di
euro complessivi. In merito al
mercato degli imballaggi in
cartone ondulato, l'intesa ac-
certata era invece volta a «ri-
partire il mercato e a definire
in comune i prezzi di vendita
ed altri parametri commercia-
li, quali i termini di pagamen-
to» ed è stata posta in essere
tra il 2005 e il 2017. La sanzio-
ne, in questo caso, è stata di cir-
ca 178 milioni totali.
In applicazione del proprio
programma di clemenza (le-
niency programme), l'Autori-
tà ha inoltre attribuito il bene-
ficio dell'immunità totale dal-
la sanzione a favore delle so-
cietà del gruppo Ds Smith
che, avendo fattivamente col-
laborato all’inchiesta, hanno
così evitato una sanzione su-
periore a 70 milioni. Sul piede
di guerra le associazioni di
consumatori. Il Codacons ha
annunciato che saranno ac-
quisiti tutti gli atti dell'istrutto-
ria presso l'Antitrust. L’obietti-
vo è anche quello di cercare di
calcolare il danno finale sui
consumatori. L’ipotesi è quel-
la di una Class Action, vale a
dire un’azione collettiva per
ottenere un risarcimento ri-
spetto al rincaro dei prezzi al
dettaglio. —
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EF


ECONOMIA

& FINANZA

FRANCESCO SPINI
MILANO


Conti in chiaroscuro nei primi
sei mesi per Unicredit, che pa-


ga pegno in Borsa. Il gruppo
chiude il secondo trimestre
con utili da 1,9 miliardi, in cre-


scita dell’81% rispetto all’an-
no prima. Un risultato che be-


neficia della vendita del 17%
di Fineco per 1,17 miliardi con-


trobilanciati però dalle minu-
svalenze da 178 milioni per la


cessione dei campi eolici di
Ocean Breeze a Macquarie an-


nunciata ieri – una partita che
si trascinava da tempo – e da


173 milioni relativi ad altre po-
sizioni problematiche cedute.
Oneri, questi ultimi, che impe-


discono al gruppo di centrare
le previsioni degli analisti,


che, in media, contavano di ve-
dere profitti per 2,13 miliardi.


Nei sei mesi gli utili sono pa-
ri a 3,2 miliardi, in rialzo del


51,7% (2,15 miliardi, +1%, il
risultato depurato dalle poste


straordinarie). I ricavi, invece,
scendono del 3,8% rispetto al-


lo stesso periodo di un anno fa
e risultano pari a 9,3 miliardi


di euro a causa di minori com-
missioni del 4,6% e di un tra-
ding in calo dell’11%. Ma c’è


un altro tema bene in eviden-
za nelle sale operative: il cda


taglia le previsioni sui ricavi di
fine anno a causa «dei tassi di


interesse più bassi per un pe-
riodo più lungo di quello previ-


sto», spiega l’ad Jean Pierre
Mustier. Il cda non conta di
raggiungere i 19 miliardi co-
me precedentemente comuni-
cato, ma di fermarsi a 18,7 mi-
liardi. «Non diamo illusioni: i
ricavi delle banche non cresco-
no più dell’economia nomina-
le in cui operano». Fatto sta
che utili trimestrali inferiori al-
le stime di mercato e previsio-
ni ridotte sui ricavi pesano sul-
la giornata del titolo a Piazza
Affari, dove chiude in ribasso
del 4,94% a 9,76 euro.
L’ad Mustier pone l’accento
sui «risultati solidi» conseguiti
«in un contesto macroecono-
mico complesso». Al di là della
prima riga di bilancio, «confer-
miamo i nostri obiettivi a fine
anno» tra cui «un utile netto
rettificato di 4,7 miliardi di eu-
ro, al quale si applicherà il pa-
gamento in contanti dei divi-
dendi del 30%». Quanto al pia-
no ormai giunto all’ultimo mi-
glio, l’ad dice di essere «in anti-
cipo rispetto alla tabella di
marcia». La banca ha già cen-
trato gli obiettivi di taglio del
personale (14 mila unità) ed è
al 98% delle chiusure di filiali.
Sul prossimo piano Mustier
non si dilunga. «Lo presentere-
mo il 3 dicembre a Londra. O a
Milano, se ci sarà una Brexit
senza accordo», dice. Se l’at-
tuale strategia prevede una
crescita su base organica «così
sarà anche per il nuovo, poi ve-

dremo cosa succede». Sul futu-
ro, si dice tranquillo: «Siamo
attrezzati sia per il bel tempo,
sia per il cattivo tempo».
I sindacati però lo provoca-
no. «Mustier – attacca Lando
Maria Sileoni, leader della Fa-
bi – deve prendersi un impe-
gno serio» e dire «che Unicre-
dit rimarrà a baricentro italia-
no». Riccardo Colombani, nu-
mero uno di First Cisl, lo accu-
sa di «ambiguità sugli esube-
ri». Mustier risponde indiretta-
mente quando gli si chiede lu-
mi sulla subholding che, in
Germania, dovrebbe riunire le
banche estere del gruppo: «Sia-
mo una banca con il quartier

generale in Italia e siamo felici
di essere quotati in Italia». Ri-
marca come, in un’operazione
sistemica come quella di Pro-
getto Italia con Salini Impregi-
lo e Cdp, «le banche italiane»
inclusa Unicredit «abbiano fat-
to la propria parte a differenza
di una certa banca straniera
che non l’ha fatto e avrebbe do-
vuto», in quello che appare un
riferimento a Bnp Paribas, che
si è sfilata dall’aumento di capi-
tale. E riafferma che, se ci sa-
ranno i paventati 10 mila esu-
beri o più, «saranno come sem-
pre trattati in maniera social-
mente responsabile». —
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FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK


Guerra dei dazi, manipolazio-


ne valutaria, tensioni geopoli-
tiche, incertezze congiuntura-
li. Ci sono tutti gli elementi per


spingere gli investitori ai mar-
gini dei mercati azionari e ripa-


rare in lidi considerati meno
tempestosi. Ecco allora che


Wall Street apre in forte ribas-
so per poi correggere il tiro a


metà seduta e chiudere intor-
no alla parità. Il Dow Jones ha


perso lo 0,08% a 26.007 punti,
il Nasdaq ha guadagnato lo


0,38% a 7.862,83 punti men-
tre lo S&P 500 fa +0,17% a


2.885,06 punti.
A tirare le fila della sessione
borsistica è l’indice di volatili-


tà Vix che ha terminato an-
ch’esso praticamente piatto.
Lo spostamento di interesse
degli investitori verso i titoli
del Tesoro americano ha com-
presso i rendimenti decennali
sotto l’1,6% mentre quelli tren-
tennali si sono assestati al
2,12%, prossimi al minimo sto-
rico toccato nel 2016. Il timore
è che il braccio di ferro fra Do-
nald Trump e Xi Jinping sfug-
ga di mano, fra le accuse di ma-
nipolare i cambi a cui Pechino
risponde con un ulteriore de-
prezzamento dello yuan a
7,0828 sul dollaro.
Wall Street teme un prolun-
gamento a oltranza del brac-
cio di ferro commerciale tra le
due sponde del Pacifico, sebbe-

ne i dati del Tesoro, per ora, ri-
velino che i dazi fanno fare cas-
sa agli Usa. Precisamente 63
miliardi di dollari negli ultimi
12 mesi. La cifra è destinata ad
aumentare: dopo la decisione
del presidente americano di al-
zare le tariffe dal 10% al 25%,
gli Stati Uniti hanno raccolto 6
miliardi in giugno, in aumento
rispetto ai 5,3 di maggio e i 4,
di aprile. E sono in corsa per ge-
nerare 72 miliardi di dollari
l'anno che potrebbero arrivare
a 100 miliardi di dollari se i
nuovi dazi al 10% sui rimanen-
ti 300 miliardi di dollari di «ma-
de in China» entreranno in vi-
gore a settembre.
Le tensioni commerciali, tut-
tavia, alla lunga stancano i

mercati già preoccupati dal ral-
lentamento globale descritto
dai principali osservatori inter-
nazionali, e dalle tensioni geo-
politiche. Lo conferma il crollo
del petrolio, sceso del 4,7% a
51,09 dollari e il rimbalzo
dell’oro oltre i 1.500 dollari.
Gli investitori anticipano così
nuovi tagli della Federal Reser-
ve ora nella forbice compresa
tra il 2 e il 2,5% (stimano finan-
che un punto in meno da qui a
fine 2020). Mentre Trump tor-
na alla carica col presidente Je-
rome Powell chiedendo mano-
vre di riduzione del costo del
denaro più aggressive e più ve-
loci. «Il nostro problema al mo-
mento - afferma - è la Fed». —
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i conti

Bper, sopra le stime

il secondo trimestre

Utile a 100 milioni

EURO-DOLLARO
CAMBIO

1,
+0,13%

in sei mesi il gruppo realizza 3,2 miliardi di profitti (+51%)


Unicredit fa più utili


ma prevede meno ricavi


Il titolo scivola in Borsa


L’ad Mustier: “Risultati solidi. Felici di essere in Italia”


assorbiti tutti i dipendenti

Credito su pegno, Creval cede “InPegno”

Ora Custodia Valore è numero 1 in Europa

ANSA

18,

Sono i miliardi di ricavi
che la banca stima

per il 2019 contro i 19
previsti in precedenza

AFP

Bper chiude il semestre con
un utile di 100,5 milioni di eu-
ro, dopo aver scontato dal con-
to economico 46 milioni per
l’azzeramento della quota nel
bond subordinato di Carige e i
contributi al Fondo di risolu-
zione unico europeo. Il risulta-
to segna un calo del 67% ri-
spetto a un anno prima, perio-
do che però beneficiava di lau-
te plusvalenze sui Btp. L’utile
del secondo trimestre, pari a
52,2 milioni, è superiore ai
47,7 milioni attesi dagli anali-
sti. «Il semestre si è concluso
in modo positivo» commenta
l’ad Alessandro Vandelli. L’in-
tegrazione di Unipol Banca do-
vrebbe concludersi «entro la fi-
ne dell’anno». Dopo l’estate si
conoscerà anche il destino di
Arca, controllata da Bper as-
sieme alla Popolare di Son-
drio. Vandelli ha ribadito di
non considerare «una priori-
tà» il mantenimento del con-
trollo della Sgr, che potrebbe
sbarcare in Borsa. R. E. —
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PETROLIO
WTI/NEW YORK

50,
-5,09%

ALL'ESTERO
DOW JONES

26.
-0,087%

NASDAQ

7.
+0,38%

Il punto della
giornata
economica

ITALIA
FTSE/MIB

20.
-0,45%

FTSE/ITALIA

22.
-0,34%

Tod’s, semestre in rosso
Della Valle minimizza:
“Risultato transitorio”
MILANO

Tod's ha chiuso il primo semestre dell'anno con
un rosso di 6 milioni (era in utile per 33,2 milioni
al 30 giugno 2018) realizzato su ricavi per
454,6 milioni, in calo del 4,7% rispetto allo stes-
so periodo dello scorso anno. «I numeri di que-
sto semestre sono il risultato transitorio di una
politica di investimenti superiori al previsto, che
abbiamo deciso di fare con convinzione, per au-

mentare la visibilità dei nostri marchi, in un con-
testo fortemente competitivo, nel quale i più im-
portanti marchi del mondo stanno dando gran-
de importanza alla pelletteria e ancor più alle
calzature. I nostri prodotti rappresentano il
mondo della grande qualità e dell'Italian style ai
livelli più alti e per questo la nostra clientela fe-
dele segue e desidera i nostri marchi», ha com-

mentato l'Ad Diego Della Valle (foto). «Ora la ve-
ra sfida è riuscire ad attrarre ancora di più una
clientela più giovane, che vive in Paesi che sono
ora i più forti acquirenti della moda e del lusso.
Per fare questo in tempi brevi, bisogna aumen-
tare gli investimenti necessari ed essere attrat-
tivi e più visibili. Questo ci porterà i fatturati che
servono per avere una redditività adeguata».

Il Codacons chiede
gli atti e pensa

a una class action
per i risarcimenti

I big del cartone ondulato sono stati sanzionati dall’Antitrust

scoperte due intese per distorcere la concorrenza

Maxi-multa Antitrust

ai big del cartone ondulato

“Ora pagate 287 milioni”

Il gruppo bancario Creval ce-
de a Custodia Valore il ramo
d'azienda “InPegno”. Nasce
così la più grande azienda
specializzata in credito su pe-
gno in Europa. I 43 dipenden-
ti di InPegno vengono assor-
biti dalla nuova proprietà, co-
sì come le filiali. Custodia Va-
lore potrà ora contare su 235
dipendenti tra stimatori, bat-
titori d'asta, funzionari e di-

pendenti, e una forte presen-
za in Italia con 43 filiali distri-
buite da nord a sud. Il closing
definitivo dell'operazione è
previsto entro la fine del


  1. Per chi si è già affidato
    a InPegno, l'acquisizione ga-
    rantirà il rinnovo in circolari-
    tà delle polizze presso qual-
    siasi filiale Creval, a cui si ag-
    giungono le agenzie di Custo-
    dia Valore.


-4,94%

La performance
in Borsa: in un anno

il titolo sul listino
ha perso il 32%

L’ad Jean Pierre Mustier ottimista nonostante il crollo di Unicredit in Borsa. A sinistra: Fabrizio Saccomanni


Il calo dei rendimenti dei Treasury pesa sui titoli degli istituti di credito americani


Wall Street in altalena per Cina e banche


La Borsa americana arriva a perdere fino al 3% poi recupera e chiude praticamente invariata su martedì


Una giornata sulle montagne russe per la Borsa Usa

18 LASTAMPAGIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019


EF

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