la Repubblica - 02.08.2019

(C. Jardin) #1
di Sandro De Riccardis

MILANO — Dopo cinque mesi d’in-
dagine sulla trattativa intorno al-
la compravendita di gasolio che
avrebbe dovuto portare 65 milio-
ni di dollari nelle casse della Le-
ga, la procura di Milano - deposi-
tando i primi atti alle difese in vi-
sta del Riesame del prossimo 5
settembre - mostra di aver messo
i primi punti fermi sull’incontro
del 18 ottobre scorso al Metropol
di Mosca. Una riunione a cui era-
no presenti il presidente leghista

dell’associazione Lombar-
dia-Russia Gianluca Savoini, l’av-
vocato Gianluca Meranda e il con-
sulente bancario Francesco Van-
nucci, tutti indagati ora per cor-
ruzione internazionale, e tre rus-
si.
Dopo gli articoli dell’Espresso
che hanno svelato il negoziato
per sostenere finanziariamente
la Lega, i pm Gaetano Ruta e Ser-
gio Spadaro hanno convocato
uno dei due autori dell’inchiesta
e hanno acquisito l’audio. E dopo
averne verificata con una perizia
tecnica l’autenticità, hanno lavo-
rato sottotraccia per identificare
i tre russi che nell’audio – pubbli-
cato da Buzzfeed tre settimane fa


  • discutono tipologia e costo del-
    la fornitura di petrolio – ma an-
    che per ricostruire le fasi prece-
    denti e successive della trattati-


va.
Proprio l’audio consegna la pri-
ma certezza ai magistrati: la trat-
tativa andava avanti già da tem-
po. E sono gli stessi ospiti del Me-
tropol a farlo capire nelle loro
conversazioni, facendo riferi-
mento a precedenti incontri. «Se
per il carburante per aviazione
sarà complicato, non vi preoccu-
pate – dice IT2, probabilmente
Meranda - Forse potremo trovare
un prodotto diverso o forse pos-
siamo metterci come dicevamo a
Roma, lo sostituiamo con Ulsd
(Ultra Low Sulfur Diesel, ndr.). Se
sono 500.000 di Ulsd, per noi è
ok». E poi, ancora nella trascrizio-
ne dell’audio, altri riferimenti ri-
guardano il giorno prima. «Quan-
to dibattuto ieri riguardava i due
tipi di carburante, cherosene per
l’aviazione o diesel», dice “Uomo
Russo 2”. «No, no, no! Non si è par-
lato di questioni specifiche. Lo
gestiamo dopo», risponde “RU1”.
Proprio la sera del 17 ottobre
2018, a Mosca Savoini era a cena
con il ministro Salvini al ristoran-
te Rusky. E con loro, vi erano an-
che Ernesto Ferlenghi e Luca Pi-
casso, presidente e direttore di
Confindustria Russia, il consiglie-
re di Salvini Claudio D’Amico, ol-
tre a tre uomini dello staff del mi-
nistro. Poche ore prima, Salvini
avrebbe incontrato il vice primo
ministro russo con delega all’e-
nergia Dmitry Kozak. Un appun-
tamento che però non era indica-
to nell’agenda ufficiale del vice-
premier italiano.
La procura sta svolgendo verifi-
che anche sull’identità dei tre
russi del Metropol. Se per l’E-
spresso uno sarebbe Ylia Yaku-
nin, uomo d’affari vicino a Vladi-
mir Pligin, del partito putiniano
“Russia Unita”, almeno un altro
sarebbe un funzionario pubblico
russo. Tutti parlano immaginan-
do di non essere ascoltati. Chi tra
i presenti al tavolo ha invece regi-
strato la conversazione, poi resa
pubblica? Per gli investigatori, a
registrare sarebbe stato uno dei
tre italiani.

Petrolio, prima del Metropol


altri incontri tra Savoini e i russi


L’inchiesta
Si indaga
per corruzione

hLa trattativa
Al Metropol di Mosca, lo scorso
18 ottobre, Savoini ( nella foto),
Meranda e Vannucci discutono
con tre russi di una
compravendita di gasolio

hI 65 milioni
L’operazione, poi abortita,
doveva far arrivare 65 milioni di
dollari nelle casse della Lega

hL’indagine
La procura indaga da mesi sulla
trattativa, convinta che
l’operazione sia stata
pianificata già nei mesi
precedenti all’incontro a Mosca

Primo piano Moscopoli


I pm: a trattare l’affare


sul gasolio forse anche


un funzionario


pubblico di Putin


La mobilitazione
Renzi: chiediamo ora le dimissioni di Salvini

La Camera ha respinto ieri la
richiesta del Pd di modificare il
calendario dei lavori dell’Assemblea
e votare mozione di sfiducia dem
nei confronti di Matteo Salvini. La
mozione sarà votata invece il 12
settembre. “Una decisione assurda


  • protesta Matteo Renzi - avremmo
    dovuto votare prima. L’ex premier
    chiama, da qui al 12 settembre, alla
    mobilitazione quanti “hanno a
    cuore le sorti della comunità
    italiana”. “Facciamolo ad alta voce e
    senza paura: mai come in questo
    momento è necessario far sentire la
    voce di chi si oppone a un modello
    kMatteo Renzi culturale di odio e violenza verbale”


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pagina. 4 Venerdì, 2 agosto 2019

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