Corriere della Sera - 30.07.2019

(Darren Dugan) #1
#

Corriere della SeraMartedì30Luglio
CRONACHE

19


CHIRINGUITO


L’


asino che trascina in
tondo una ruota di
pietraèun’immagine
archetipicadel Messico.Una
visione idealizzataforse, che
perònonèunacartolina né
soltantounbuono scattoper
Instagram.Èilsimbolo stesso
dell’artigianalità del mezcal: il
lavorodel ciucoconsiste
infatti nel macinarelepina, i
cuori dell’agavecotto,per
prepararli allafermentazione
ealla successivadistillazione.
Il fascino del mezcalètutto
lì, in quei procedimenti
pochissimo meccanizzati che
partonoconiltaglio
dell’agavedestinata ai
primordialiforni interrati in
cui la pianta acquisterà il suo
saporediterraedifumo. Così
pocostandard,così autentico
daregalarci uno degli aspetti
migliori del mezcal, quello
che l’hareso una maniavera
per gli appassionati: la
sorpresa. Prima di assaggiare
un mezcalnon sappiamo mai
che saporecitroveremo in
bocca perché ogni distilleria
ha il suo. Già sentolacritica:
«Macome? Questovale per
ogni distilleriaeper ogni
distillato».Ve ro.Finoaun
certopunto.Perché la
«biodiversità» del mezcalèla
piùvasta checonosco, la
varietà dei suoi aromiesapori
èlameno prevedibileelapiù
spiazzante.
Ecosì, l’arrivonel mio
bicchieredel mezcalAlipús è
stata unafesta. Si tratta di una
gamma di distillati pensata
per promuovere alcuni
produttori tradizionalieiloro
terroir.Unasorta di marchio
di qualità che garantisceun
mezcalfattocome si devefare.
La suaversatilitàcontinuerà a
sorprenderci in miscela. Basta
fareuna prova: usareun
Alipús, per esempio il San
Juan,alpostodel gin in un
Negroni. La magia dellaterra
edel fumo trasfigurano
l’aperitivodel Conteenoi
abbiamo scopertounsapore
del tuttonuovo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fascino


artigianale


del mezcal


Libripercrescere
Una storia d’amore
alla Jane Austen
contro la superficialità

M


arianneeConnell hanno 18 anni, vanno
nello stesso liceo di Carricklea, Irlanda, e
non potrebberoesserepiù diversi: luièmolto
popolareperché giocabeneacalcioeprende
pureottimi voti; lei passaper essereuna
strambaenon ha amici. In più lei viene da una
famiglia riccaeanaffettiva, luièilfiglio
amorevole di una madresingle chefale pulizie a
casa di lei. Inevitabile che si innamorino. Ma

Connell non vuole che gli altri lo sappianoeal
ballo di fine anno porta un’altra. Si lasciano.Esi
ritrovano pochi mesi dopo alTr inityCollegedi
Dublino. Orairuoli sonorovesciati: leièlabella e
sofisticata, lui in mezzoaquei ragazzi snob si
senteadisagio. Si prendono, si lasciano, hanno
altrestorie ma intanto—come neiromanzi di
JaneAusten—pian piano riesconoaritagliarsi
uno spazio dove esseresestessi. Non piùcontro

l’ipocrisiaeleconvenzioni del bel mondo, ma
controlasuperficialitàeilconformismo di una
società di massaincui le classipesano ancora.
«Persone normali» (questoiltitolo del secondo
romanzodell’irlandese SallyRooney) ma non
ordinarie, che quandofanno del male sanno
chiederescusaeperfaredel beneachi amano
sono disposteancheamollarelapresa.
diOrsolaRiva ©RIPRODUZIONE RISERVATA

diMarcoCremonesi

MessicanoIl mezcal
è un distillato ottenuto
dalla pianta dell’agave

CHE FINE HA FATTO?


«Io, Manuela di Bim bum bam


vivo senza tv einsegno Tai Chi»


S


uonacome un’assurdità,
ma «Manu» ha da poco
compiutosessant’anni.
Sembra ieri che le bambine
degli anni Ottanta impazzi-
vano davantiaquella pettinatura
«ad ananasso»eall’improbabile
fiocco che sfoggiavaogni giorno, ep-
pureoggi leièsemplicementeMa-
nuela Blanchard. Cioè una simpatica
signora che vivesullecolline della
Brianza, insegnaTaiChi,èuna natu-
ropataesiprende in girocon l’ironia
di chi latelevisione l’ha fatta ma poi
l’ha lasciata senza rimpianti: «Oddio
quel fiocco!Era d’obbligoenon sa-
pevo come fareper nasconderlo».
C’eranoregolecosìferreea«Bim
BumBam»,latrasmissionepiù
amatadairagazzicheleihacon-
dottodal1985sulleretiberlusco-
niane?
«Altroché. Dovevoportareilfioc-

co,naturalmentenienteabiti di-
scintiebisognavastareattenti alle
parole».
C’eranoparoleproibite?
«Unavolta dissi “energumeno”:
dovetti rifarelascena perché la pre-
seroper una parolaccia».
Manu,Paolo(Bonolis)eilpu-
pazzoUan:untriochehasegna-
tounastagioneparticolaredella
trasmissione.
«Sì, prima di tuttoperché se ne so-
no accorti in pochi ma io, in quel-
l’anno del debutto, nell’85, eroin-
cinta.Feci il provino per sostituire
Licia Colò. Mi preseromapoi mi ac-
corsi di aspettareunfiglio. Figurar-
si, in una trasmissione per bambini!
Allora raccolsi l’energia, girai tuttele
puntatepossibili.Poialsestomese
mi ammalai di broncopolmonite:

l’ariacondizionata negli studi tv del-
l’epocaera letale».
ConBonolistuttobene?
«Civolle un anno dirodaggio. Io
non ho uncaratteredocile. Buoni
rapporti ma negli ultimi anni lui è
letteralmentesparito».
Leipiacevaagrandiepiccoli.
«Le trasmissioni per ragazzi al-
l’epocapotevano diventareuna pa-
lestratelevisivaefucosì per noi.Fa-
cevamo tuttoabraccio: si partivada
uncapriccio diUaneioePaolo met-
tevamo ilresto. Diciottointerventi a
puntatacostruiti sul nulla. Alla pre-

miazione di uno dei treTelegatti che
abbiamo ricevuto,RenzoArbore
disse che noi eravamoiveri figli di
“AltoGradimento”».
Quasisettesacchidiletterealla
settimana.Oggisiparladiuna
veraepropria«generazioneBim
BumBam».Com’era?
«Disimpegnata ma non superfi-
ciale, allegra maconintelligenza.
Basti pensareatuttiicartoni anima-
ti che il programma ha lanciato(La-
dy Oscar,Pollon, Hello Spank,
ndr)».
Inondatuttiigiornidall’85al
‘92,poi—ancheseinmodidi-
versi—finoal‘99.Quindi,niente
piùtv.Checosaèsuccesso?
«Volevano ridimensionareletra-
smissioniper ragazziecambiarne
lo spirito. Io dissi di noeproposi
nuoviformat.Peresempio mi sa-
rebbe piaciutofareprogrammi sulla
natura. Nientedafare.Peròrifiutai
di fareletelepromozioni: in quel

modo non sarei mai cresciuta pro-
fessionalmente».
HannoragionegliAfterhours
quandocantano«Nonsiescevivi
daglianni‘80»?
«Sì.Perché non solo quell’epoca
viene ripropostaericucinata. Alcu-
ni artisti vi sono rimasti intrappolati
fisicamente:vestono propriocome
vestivano allora, fanno anche gli
stessi spettacoli».
Dunquenessunrimpianto?
«Ma no. Mi occupo dicose che mi
interessano,come, ad esempio, lo
yoga. Ho una scuola diTaiChi, sto
benissimo anche senza la tv».
Almenolaguarda?
«Noncel’ho da almeno dieci an-
ni».
[email protected]
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Anni
Manuela
Blanchard e
Paolo Bonolis a
Bim bum bam
in una foto
del suo profilo
Facebook

diRobertaScorranese

Chiè
●Manuela
Blanchard,
60 anni,
è conduttrice
televisiva
italiana

●Debutta in tv
come
annunciatrice,
poi conduce
programmi
come A tutto
gas. Bim Bum
Bam le porta
la popolarità

InformaManuela Blanchard oggi

❞ConBonolis


Civolleunannodirodaggio,
nonhouncaratterefacile
Buonirapportima
negliultimianniluièsparito

«Il mio cuore


alle Dolomiti»:


2 milioni di like


per la Regina


dei Draghi


LAFOTO


S


orriso,cappellinoecellularealla
mano perfotografareleDolomiti in
un soleggiatofinesettimana di
luglio:èilritrattodellafelicità lafotoche
l’attricebritannicaEmilia Clarke, alias
DaenerysTargaryen, protagonista della
fortunata serie «Gameof Thrones. Il
trono di Spade» (trattodal celebreciclo
fantasy di George Martin), ha postatosu
Instagram in un’escursione trai«monti
pallidi»echevede protagonista anche
Cortina d’Ampezzo. Risultato? Quasi 7
milacommentie2milioni di like.
Unentusiasmo che Emilia ha riassunto

nell’hastag
#dolomititesyouhavemyheartsoulandsw
eat. Amorericambiatodai numerosi fan
della bella attrice—che hacominciatoa
recitaregiovanissima, all’età di undici
anni, dopo aver vistouna
rappresentazione di «ShowBoat», un
musical per la cuirealizzazione lavorava
il padretecnicodel suono—edella saga
fantasy presenti sulterritorio
ampezzano. Hanno infatti invitatola
Regina dei Draghiatornaretre le vette
dellaRegina delle Dolomiti.
SorrisiIl selfie di Emilia Clarke(adestra) ©RIPRODUZIONE RISERVATA


Laparola


BIMBUMBAM


Èilnome del programma
televisivopomeridiano per
bambinieragazzi trasmesso su
Italia1eCanale5dal 1981 al
2002 econdotto, tra gli altri, da
Manuela Blanchard. Il nome
della trasmissione riprende la
conta dei bambini
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