Il Sole 24 Ore Martedì 30 Luglio 2019 3
Primo Piano
Risparmio gestito,
commissioni
alte e non legate
alle performance
Investimenti. L’analisi del Centro studi Tosetti Value:
quando i risultati delle gestioni sono negativi
tutti i rischi dell’attività ricadono sugli investitori
Maximilian Cellino
L’imprevedibilità, così come i ra-
pidi e improvvisi capovolgimenti
di fronte sono la normalità e rap-
presentano in fondo il sale dei
mercati finanziari. Per questo mo-
tivo non stupisce come al , an-
nus horribilis per quasi ogni tipo-
logia di investimento, si sia succe-
duto uno dei semestri migliori
della storia e un rimbalzo altret-
tanto generalizzato e diffuso. Un
fenomeno al quale si fatica a fare
l’abitudine è invece costituito dal
fatto che nelle due fasi speculari
appena ricordate le commissioni
ricorrenti applicate dalle case di
investimento ai prodotti collocati
alla clientela siano rimaste le stes-
se, quasi al centesimo.
Il dato - che ha il crisma dell’og-
gettività e dell’ufficialità - emerge
dall’analisi che il Centro studi di
Tosetti Value, uno dei principali
Multi-Family office in Europa, ha
realizzato mettendo a confronto le
performance e le ongoing charge
(cioè le commissioni fisse, ndr) cal-
colate durante gli ultimi mesi per
l’universo gestito dalle prime
società per attivi. L’analisi - che il
Sole Ore è in grado di anticipare
e che sarà aggiornata e pubblicata
con cadenza trimestrale - ha inclu-
so nel proprio perimetro i fondi
Ucits, attivi e passivi (esclusi gli
Etf), distribuiti in almeno un Paese
europeo e classificati come long
term funds (ovvero della durata di
oltre anni), escludendo invece i
fondi monetari e quelli gestiti da
controllate al di fuori dell’Europa,
e si può dividere idealmente in due
fasi diametralmente opposte.
Nell’intero la media ponde-
rata dei rendimenti ottenuti dalle
prime società per masse ammi-
nistrate (vedere tabella a fianco) ha
segnato il passo con una flessione
del ,%, mentre nei primi sei mesi
del le perdite sono state poi
più che recuperate con uno stupe-
facente + , per cento. Non si è pe-
rò praticamente vista differenza
nelle commissioni ricorrenti appli-
cate alla clientela, pari all’,%
medio ponderato nel e al-
l’,% nella prima metà di que-
st’anno. La tendenza appare ancora
più marcata quando si stringe
l’obiettivo sui principali opera-
tori in Italia, che hanno evidenziato
nei due periodi lo stesso rendimen-
to del ,% (prima al ribasso, poi al
rialzo) a fronte di ongoing charge in-
variate, ma superiori rispetto al
continente e pari all’,% annuo.
L’analisi, come ricorda Tosetti
Value, tiene appunto conto esclusi-
vamente dei costi ricorrenti gra-
vanti sul fondo, che racchiudono le
commissioni di gestione, gli oneri
di banca depositaria, i costi di revi-
sione, oltre a eventuali altri costi
fissi a favore della società di gestio-
ne. Non sono quindi inclusi altri
oneri quali commissioni di perfor-
mance, costi di transazione, com-
missioni di ingresso o uscita. E se
circoscrivere la ricerca a queste voci
può sotto certi aspetti ridurre il
grado di complessità raggiunto dal
mercato (dettata però spesso più da
logiche commerciali che dal reale
vantaggio per gli investitori), il ri-
sultato che emerge ha il merito di
richiamare l’attenzione nei con-
fronti di elementi oggettivi e incon-
futabili, nell’interesse del mercato
e degli investitori.
La voce complessiva di costo
medio ponderato per le masse dei
dati di ogni singola classe di ogni
fondo è dunque una combinazione
delle politiche commerciali della
società di gestione, del mix della
gamma prodotti fra azionari, ob-
bligazionari, altri asset e della tipo-
logia di clientela prevalente (istitu-
zionale o retail). Al di là della com-
posizione della gamma (più sbilan-
ciata sull’azionario quella dei
player esteri, con un ,% più che
doppio rispetto al ,% degli italia-
ni al giugno ) esiste però un
tratto comune. «I ricavi ottenuti
dalle società di gestione sono poco
correlati con i risultati ottenuti a fa-
vore degli investitori, sui quali soli
gravano invece i rischi dell’attività
d’investimento», osserva Tosetti
Value, auspicando per questo «un
maggiore allineamento degli inte-
ressi di medio termine» anche alla
luce del fatto che «nel frattempo il
mercato, attraverso la concorrenza
degli Etf e dei fondi passivi, sta pro-
gressivamente e inesorabilmente
influenzando il settore».
Altro elemento di sicuro interes-
se, che Tosetti Value intende ripro-
porre con cadenza trimestrale con-
siderando ogni volta strumenti dif-
ferenti, è il confronto fra il rendi-
mento realizzato dal gestore (la
cosiddetta performance time wei-
ghted) rispetto a quanto effettiva-
mente conseguito dagli investitori
(performance money weighted): due
voci che offrono risultati differenti
poiché i clienti effettuano sotto-
scrizioni e rimborsi in vari momen-
ti durante la vita degli stessi pro-
dotti di investimento. Nel caso spe-
cifico analizzato del fondo
Blackrock European Equity Income
A Eur emerge in modo chiaro che
negli ultimi anni «i soldi sono sta-
ti messi a lavorare nei momenti
peggiori», dato che al risultato mo-
ney weighted pari a +,% si con-
trappone un ben maggiore rendi-
mento time weighted di +,% per
l’intero periodo quinquennale.
L’emotività degli investitori (ma
forse anche quella degli addetti ai
lavori che li guidano nelle decisio-
ni) ha in questo caso evidentemen-
te influenzato il risultato finale,
portando il cliente a ridurre il pro-
prio investimento dopo una fase di
perdita dei mercati o, al contrario,
ad aumentarlo dopo una fase posi-
tiva e di crescita dei fondi. Un clas-
sico e ricorrente errore di finanza
comportamentale che la ricerca di
Tosetti Value intende mettere in
evidenza e per superare il quale oc-
correrebbe professionalità ed
esperienza che appartiene agli ope-
ratori e ai consulenti qualificati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ongoing charge
PAROLA CHIAVE
Commissioni
Il termine indica le spese correnti.
Il Kiid (Key investor information
document) ha introdotto questo
nuovo indicatore di costo , che
rappresenta le spese totali che
chi investe in fondi può
aspettarsi di pagare da un anno
all'altro, in circostanze di mercato
normali. Comprendono i costi per
il possesso di un fondo, quali le
commissioni di gestione, di
amministrazione e revisione,
della banca depositaria e di
servizio. Non includono, invece,
quelle di performance.
L’INTERVISTA
Dario Tosetti
«Indipendenza
come base
di valutazioni
oggettive»
DARIO
TOSETTI
Fondatore
di Tosetti Value,
uno dei maggiori
Multi-Family
office in Europa
COMMISSIONI
RICORRENTI
Il dato (in %)
di fine 2018
è identico
(1,04%) a quello
di giugno 2019
1,
Al via una
analisi tri-
mestrale
dei dati per
verificare
andamento
dei grandi
gestori e
commissio-
ni applicate
I costi dei
primi ope-
ratori ita-
liani
sono supe-
riori a quelli
dei princi-
pali player
europei
‘‘
IN ITALIA
C’è
un’enorme
massa di
denaro da
gestire: serve
maggiore
trasparenza
ed efficacia
‘‘
L’IMPATTO
La cultura
finanziaria
deve
progredire
in maniera
significativa
nel nostro
Paese
Gruppo Intesa
Anima
Gruppo Generali
Mediolanum
Pramerica
Arca
Azimut
Euromobiliare
Gruppo Mediobanca
Kairos
Totale TOP ITALIA
5,6%
4,7%
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8,3%
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10,1%
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6,7%
13,6%
9,9%
10,5%
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9,4%
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10,7%
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12,7%
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BlackRock
Amundi
Gruppo Intesa
DWS
JPMorgan
Nordea
PIMCO
Fidelity
Schroders
Allianz Global Inv.
Vanguard
Union Investment
BNP Paribas
UBS
Swedbank
Franklin Templeton
Natixis
M&G
AXA
Pictet
AllianceBernstein
Anima
Morgan Stanley
Deka
Handelsbanken
HSBC
KBC
Aviva
Danske Invest
Robeco
Totale TOP 30
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0,4%
0,4%
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3,0%
2,6%
2,5%
2,5%
2,5%
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2,1%
1,9%
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1,4%
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1,2%
1,2%
1,2%
1,1%
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1,0%
1,0%
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0,9%
0,9%
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I RISULTATI DELLE GESTIONI AL 30/06/
% COSTI FISSI
ANNUI
Amundi
BlackRock
Gruppo Intesa
DWS
JPMorgan
Nordea
Schroders
Fidelity
Allianz Global Inv.
PIMCO
Union Investment
Vanguard
BNP Paribas
UBS
Swedbank
Natixis
Franklin Templeton
M&G
AXA
Pictet
Anima
AllianceBernstein
Morgan Stanley
HSBC
KBC
Deka
Handelsbanken
Aviva
Danske Invest
Robeco
Totale TOP 30
Totale 250
-6,1%
-6,1%
-5,3%
-6,4%
-5,8%
-5,3%
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-7,1%
-0,5%
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0,7%
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0,4%
0,4%
0,2%
0,1%
0,1%
7,6%
FONTE: Tosetti Value
Asset under management (in milioni di euro), rendimenti e costi ssi annui (OGC) dei big del risparmio gestiti
I RISULTATI DELLE GESTIONI AL 31/12/
SOCIETÀ
DI GESTIONE
AUM
Mln eur
RENDIMENTO
DA INIZIO ANNO
RIPARTIZIONE %
OBBLIGAZIONI AZIONI ALTRI ASSET
La fotografia
SUL WEB
Le ultime notizie, gli
approfondimenti e
le analisi
sull’andamento
dei mercati
Su
ilsole24ore
.com
«U
no stimolo impor-
tante verso una
maggiore traspa-
renza e soprattutto
un incentivo a lavorare in modo più
efficace». La pubblicazione di una
base oggettiva e inconfutabile di dati
che riguardano i rendimenti e le
commissioni ricorrenti applicate ai
prodotti collocati alla clientela è se-
condo Dario Tosetti - fondatore di
Tosetti Value, uno dei principali Mul-
ti-Family office in Europa - una via
necessaria per lo sviluppo dell'indu-
stria italiana del risparmio gestito, in
modo che questa possa riconquistare
posizioni nei confronti degli opera-
tori esteri. «Nel nostro Paese esiste
un'enorme massa di denaro da gesti-
re, che però preferiamo affidare agli
stranieri», nota Tosetti, ricordando
come il tema dei costi sia essenziale,
al pari di quello dell'indipendenza,
che resta «la base per un'attività di
analisi oggettiva e non condizionata
da alcun fattore in ciascun campo:
dall'analisi macro a quella legata agli
emittenti obbligazionari, per finire
soprattutto all'analisi che coinvolge
la selezione degli strumenti finanzia-
ri e di risparmio gestito».
Più in generale è l'assoluta decor-
relazione delle cosiddette ongoing
charge, ovvero le spese fisse, con i ri-
sultati ottenuti dai prodotti a caratte-
rizzare il mondo del risparmio, in
modo non sempre giustificato. «Il pe-
so di queste voci rimane essenzial-
mente invariato anche quando i fondi
accusano rendimenti profondamente
negativi senza che i gestori avvertano
un minimo condizionamento, questo
non è coerente e spinge alla riflessio-
ne», sottolinea ancora Tosetti.
Le commissioni ricorrenti non fo-
tografano certo l'intero ammontare
che i risparmiatori versano ai gestori,
e in passato lo stesso Tosetti ha ma-
nifestato l'esigenza di aumentare
l'incidenza della componente varia-
bile dei costi, in modo che le case di
investimento guadagnino soltanto
quando meritano di farlo. Nonostan-
te questo, l'analisi delle ongoing char-
ge ha se non altro il merito di fornire
dati inconfutabili e direttamente
confrontabili fra le società che opera-
no nell'industria del risparmio, an-
che in Paesi differenti.
Altro tema rilevante nella ricerca
condotta dal Centro studi di Tosetti
Value è il confronto su determinati
prodotti fra le cosiddette performan-
ce time weighted (i rendimenti realiz-
zati dal gestore) e quelle money wei-
ghted (effettivamente conseguite dai
clienti sulla base delle loro scelte tem-
porali). La differenza spesso a favore
delle prime è infatti testimonianza ef-
ficace di quanto l'emotività sia pre-
sente e determinante nelle decisioni
di investimento.
In Italia un fenomeno simile si pre-
senta se possibile in misura ancora
più marcata rispetto al resto d'Europa
ed «è essenzialmente legato alla cul-
tura finanziaria, che - come spiega
Tosetti - nel nostro Paese deve ancora
progredire in mondo significativo co-
me dimostra il fatto che i flussi netti
sui fondi azionari fossero positivi alla
fine del , al termine di un ciclo
rialzista e alla vigilia di un anno che si
è poi rivelato nero per le Borse, e ne-
gativi un anno dopo, vanificando così
il rimbalzo degli ultimi sei mesi».
Le responsabilità vanno però in
questo caso divise anche con chi, in
modo diretto o no, guida o influisce su
quelle scelte. «È innegabile che per un
private banker sia più facile collocare
prodotti sull'onda dell'andamento del
mercato» avverte Tosetti che, pur
ammettendo che in Italia la qualità del
settore sia «elevata», richiama alla
necessità di maggiori controlli e veri-
fiche «da parte sia delle istituzioni, sia
delle stesse banche». Più consulenza
e meno spinta al collocamento, fonte
di potenziali conflitti di interesse, è in
tal caso scelta più che mai opportuna.
—Ma.Ce.
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