Internazionale - 19.07.2019

(やまだぃちぅ) #1
giappone
il segreto
di Shinzō abe

Il Giappone andrà alle urne per
il rinnovo di metà dei seggi del-
la camera alta. Anche se, come
scrive l’Asahi Shimbun, i son-
daggi danno in leggero calo ri-
spetto a giugno il gradimento
del primo ministro Shinzō Abe,
ci sono pochi dubbi che il pre-
mier e il Partito liberaldemo-
cratico (Pld) siano destinati alla
sesta vittoria elettorale conse-
cutiva, scrive East Asia Fo-
rum. Ma come ha fatto Abe a
rimanere al governo così a lun-
go? Gli ostacoli e gli scandali
non sono certo mancati ma,
spiega Tobias Harris sul giorna-
le online pubblicato dalla Au-
stralian national university, “i

due fattori che caratterizzano
l’era Abe sono l’apatia degli
elettori e lo stato moribondo
della competizione tra partiti.
Gli elettori indipendenti resi-
stono al conservatorismo mu-
scolare di Abe ma allo stesso
tempo sono restii ad abbraccia-
re le politiche anti-Abe della si-
nistra, mentre gli elettori del
Pld e del suo alleato, il Komeitō,
votano in massa”. Ma il fattore
decisivo alle urne sono i risulta-
ti, in particolare quelli econo-
mici e della sicurezza. E su que-
sto il Pld ha vantaggi storici im-
mensi, continua East Asia Fo-
rum, incluso il fatto di essere
associato agli anni gloriosi del
boom e al sostegno degli Stati
Uniti. Intanto l’opposizione è
allo sbando e sconta ancora il
fatto di essere stata al governo
durante la crisi di Fukushima.

L’Asia sembra essere l’epicentro di
una crisi globale che colpisce i
lavoratori dell’industria ittica, scrive
The Diplomat. Secondo un rapporto
della ong britannica Environmental
justice foundation (Efj), le condizioni
di vita e di lavoro sui pescherecci che
operano nella regione non sono
migliorate dopo le denunce degli
ultimi anni. Schiavitù, insufficienza di cibo e acqua, alloggi
sudici, aggressioni fisiche e sessuali e perfino omicidi sono
stati denunciati su imbarcazioni battenti bandiere di 13
paesi: dall’Asia all’America Latina, dall’Unione europea
agli Stati Uniti. Il consumo pro capite di pesce nel mondo è
passato da 9,9 chilogrammi nel 1960 a 20,5 chili nel 2017,
per questo, secondo il rapporto, nonostante
l’impoverimento delle scorte di pesce gli impieghi nel
settore sono aumentati. Un terzo delle riserve di pesce nel
mondo è sfruttato a livelli insostenibili e il 60 per cento
delle zone di pesca è a rischio. Lo sfruttamento del lavoro
in alto mare è diffuso anche perché difficilmente
controllabile. In alcuni casi i pescherecci non sono
registrati e agiscono impunemente finché non sono
costretti a cercare un porto per delle riparazioni. ◆

Lavoro


Schiavi in alto mare


The Diplomat, Giappone


taiwan
il Kuomintang
candida Han

Il sindaco di Kaohsiung, Han
Kuo-yu (nella foto), ha vinto le
primarie del Kuomintang e sfi-
derà quindi l’attuale presidente
di Taiwan, la democratica Tsai
Ing-wen, alle elezioni di genna-
io 2020. Han ha battuto con un
ampio margine gli altri candida-
ti, ottenendo il 44,8 per cento
delle preferenze. Il suo principa-
le sfidante, il capo della Fox-
Conn Terry Gou, ha ottenuto
solo il 27,7 per cento dei voti,
scrive New Bloom. Han, che
come Gou è molto vicino a Pe-
chino, è assai popolare, ma la
crisi in corso a Hong Kong po-
trebbe penalizzarlo. Da un mese
gli abitanti di Hong Kong scen-
dono in piazza contro le minac-
ce della Cina alle libertà garan-
tite dal principio “un paese, due
sistemi”. Rispetto a Hong Kong,
Taiwan ha una maggiore indi-
pendenza, che però è legata
all’ambiguità di uno status quo
che potrebbe cambiare da un
momento all’altro. Pechino, che
considera l’isola una provincia
ribelle, vorrebbe infatti imporle
lo stesso status di Hong Kong.
Le manifestazioni nella città,
passata dal Regno Unito alla Ci-
na nel 1997, hanno già avuto un
effetto indiretto su Taiwan, fa-
cendo risalire nei sondaggi il
consenso nei confronti della
presidente Tsai, il cui partito
aveva subìto una dura sconfitta
alle ultime elezioni amministra-
tive. Tsai si era dimessa da lea-
der del partito ma ora la sua po-
sizione ferma nei confronti di
Pechino sembra favorirla.

KyoDo NEwS/GETTy


CAREN FIRoUz (REUTERS/CoNTRASTo)

paKiStan
problemi
di lettura

“La buona notizia è che un gran
numero di bambini pachistani
frequenta la scuola materna; la
cattiva è che solo una piccola
percentuale rimane a scuola; la
notizia terribile è che di quelli
che rimangono a scuola, pochis-
simi – tra il 4 e il 12 per cento de-
gli scolari di terza elementare –
sanno leggere fluentemente e
capire un testo. Quanto alla
comprensione di un testo orale,
pochi sanno rispondere alle tre
domande in urdu, la lingua uffi-
ciale”, scrive Rafia zakaria su
Dawn. Questi dati, rivelati da
un rapporto del centro studi sta-
tunitense wilson Centre, non
dicono nulla di nuovo sullo stato
dell’istruzione in Pakistan, dove
per decenni i fondi pubblici de-
stinati alla scuola sono stati mi-
nimi. E anche se oggi sono di
più, non bastano. Uno dei pro-
blemi è che raramente i bambini
imparano sui manuali la lingua
che parlano a casa. Forse l’uso
delle lingue locali a scuola po-
trebbe aiutare, ma risulterebbe
divisivo in un paese dove la poli-
tica si basa ancora sull’etnia.

in breve
Hong Kong Secondo il Finan-
cial Times nelle ultime settima-
ne, segnate dalle manifestazioni
contro la legge sull’estradizione
in Cina, la governatrice Carrie
Lam avrebbe più volte chiesto di
potersi dimettere, ma Pechino
gliel’avrebbe impedito anche
“perché nessuno vorrebbe pren-
dere il suo posto”.

Taipei, 7 luglio 2020

Islamabad
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