Quella situazione così dolce, assolutamente inattesa in un carcere, dopo avermi fatto sorridere
inaspettatamente mi provocò una grande commozione, infatti mi resi conto dell’umanità e della
fragilità che regna anche nei cuori di soggetti che definiamo criminali ma in realtà non abbiamo
cognizione della verità, non conosciamo la realtà ed i drammi che li conducono spesso in carcere.
Io stesso ero ormai un detenuto, un carcerato, senza aver mai commesso alcun reato, quindi
comprendevo che la vita può riservare quella grave forma di emarginazione a chiunque, soprattutto
ai più fragili che non hanno altre opportunità nella vita che quella di delinquere per sopravvivere.
Infatti profondamente commosso pensai: “ma questi non sono criminali, sono soltanto persone che
non hanno mai avuto una famiglia protettiva alle spalle, una formazione scolastica, un’infanzia
serena, una gioventù costruttiva! Non hanno avuto le stesse opportunità concesse a me ed a tutte le
altre persone normali. E pagano in prima persona gravi mancanze altrui, gravi pecche della
società che non ha saputo accoglierli e salvarli in tempo, abbandonandoli ad un destino crudele
per sé stessi e per le vittime dei loro reati! Eppure basterebbe così poco per salvare un ragazzino in
difficoltà ed impedire che divenga un criminale! Ma i politici italiani non sono stati mai in grado di
realizzare percorsi sociali così valorosi ed efficaci, ed anche per questo rappresentano ancor di più
la rovina del nostro Paese! Sono loro che meriterebbero di stare in carcere, non queste persone
così fragili e devastate da ingiustizie croniche subite sin da piccoli!”.
Da quel momento in poi cambiai totalmente il modo di relazionarmi con gli altri detenuti, tentai di
essere sempre più gentile e disponibile, anche per comprendere meglio altre virtù che avevo già
intravisto e scrutato nei loro comportamenti.
Una regola alla quale non ero abituato, e che mi sorprese molto positivamente, fu l’obbligo di dover
consumare la colazione tutti assieme, tutti attorno ad un unico piccolissimo tavolo, e questo valeva
anche per pranzo e cena.